Come insegnare ai bambini ad ascoltare, consigli pratici per gli adulti

Ascoltare e prestare attenzione sono due azioni che i bambini non amano troppo fare. Ma ci sono buoni consigli da mettere in pratica tutti i giorni

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Uno dei problemi più grandi per gli adulti, a cominciare dai genitori, è quello di riuscire a farsi ascoltare e successivamente a farsi capire. Insegnare il piacere dell’ascolto non è semplice, perché fa il paio con la ridotta capacità di fare attenzione che è legata all’età, alla loro formazione, a quello che sono abituati a fare tutti i giorni.

Il principio fondamentale, che può sembrare anche banale, è che un bambino che ascolta ed è attento, impara anche più velocemente. Per questo esistono regole generali che valgono per tutti e regole particolari che sono legati all’età
Partiamo quindi dalle buone norme per i genitori ma anche per gli insegnanti. Mamme e papà, chiedete sempre ai bambini di raccontare cosa hanno fatto e cosa è successo a scuola. Non lo fate per capire o mano se c’è stata un’interrogazione o un voto, ma semplicemente per tenere alta la loro soglia di attenzione, per farli concentrare puntando su argomenti che conoscono bene. Allo stesso modo
Allo stesso modo incentivateli a coltivare le arti figurative, il disegno, l’utilizzo dei colori. Ma soprattutto svegliate o risvegliate la loro voglia di raccontare e ascoltare storie. La narrazione è più facile da ascoltare e da capire per un bambino. Lasciate anche che i bambini stiano più tempo con i nonni. Loro hanno il tempo giusto per seguirli e ascoltarli, hanno anche la pazienza per aspettare i loro tempi di reazione.

Invece per gli insegnanti, mai insistere quando vedono che i bambini sono stanchi. Meglio 40-45 minuti fatti bene che un’ora trascinata. Durante le lezioni, cercare sempre di creare collegamenti con la loro vita, le loro esperienze, il loro mondo. Sarà più facile ottenere l’attenzione dei bambini e dei ragazzi.

Ascolto e attenzione nei bambini dell’Infanzia e della Primaria

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Prima vi abbiamo dato consigli generali che possono valere per tutte le età. Ma adesso scendiamo nel dettaglio, partendo dalla scuola dell’Infanzia. I bambini più piccoli per dare attenzione hanno bisogno di attenzione ma anche di non essere distratti. Quindi cercate di limitare l’uso della televisione e ancora di più quello del cellulare e del tablet, anche se è molto comodo piazzarli lì davanti.

Le giuste ore di riposo sono fondamentali, sia quelle notturne che quelle pomeridiane. Come fondamentale è tenere alta la loro concentrazione. Quindi favorite le attività motorie e quelle accompagnate dalla musica, perché la coordinazione favorisce anche l’organizzazione mentale.
Passiamo ai bambini della Scuola Primaria: anche in questo caso la prima missione è quella di bandire tutte le distrazioni a cominciare dai videogiochi. Molto meglio i giochi tradizionali, quelli fatti uscendo di casa e ritrovandosi al parco, in oratorio e in qualsiasi altro tipo di comunità con altri coetanei.
Attenzione significa anche abituarli ad imparare poesie e filastrocche a memoria, per tenere il focus della menta su un obiettivo preciso. Vale per le materie scolastiche come per gli hobby. Quindi vanno bene ad esempio i giochi che richiedono ragionamento e non azione: come le carte, come la dama, come gli scacchi.

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Infine, ricollegandosi al mondo della scuola, quando li andate a prendere oppure arrivano a casa fatevi ripetere anche solo a grandi linee cosa hanno imparato. In pratica, trasformate loro negli insegnanti e voi negli alunni: intanto che spiegano, sarà un modo per ripassare.

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