Crisi di governo, consultazioni chiuse. Mattarella chiama Draghi

Consultazioni chiuse, nulla di fatto. E’ andato a vuoto il tentativo di Roberto Fico di trovare una maggioranza tra le parti politiche. Il Capo dello Stato convoca Mario Draghi

Sergio Mattarella
(Getty Images)

Consultazioni chiuse, nulla di fatto. Il mandato esplorativo affidato dal Capo dello Stato a Roberto Fico non è servito ad individuare una nuova maggioranza tra le parti politiche. Naufraga quindi l’ipotesi di un Conte Ter. La crisi di governo è stata formalizzata con le dimissioni della delegazione dei ministri di Italia Viva. Poi c’è stato il voto di fiducia per il Conte Bis, prima alla Camera e poi al Senato. Infine, Giuseppe Conte si è dimesso, concludendo così la sua esperienza da premier.

La decisione di Conte ha dato il via ad un confronto serrato tra i gruppi politici, durato alcuni giorni. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha poi affidato l’incarico a Roberto Fico di sondare gli umori, per capire se ci fossero le condizioni per una nuova maggioranza. Le consultazioni, durate tre giorni, non hanno dato però il risultato sperato. “Ho comunicato al presidente Mattarella l’esito del mandato. Ho registrato che non c’è una unanime disponibilità per una maggioranza”. Così ha commentato ieri il presidente della Camera, salito al Colle in serata per concludere il suo mandato esplorativo.

Si va verso un governo istituzionale? S’allontana sempre più l’ipotesi di elezioni anticipate? Per Sergio Mattarella non è il momento più indicato per andare alle urne. Con tanta diplomazia ha spiegato ampiamente il perché. Vi sono adesso due strade, fra loro alternative. Dare, immediatamente, vita a un nuovo governo, adeguato a fronteggiare le gravi emergenze presenti: sanitaria, sociale, economica, finanziaria. Ovvero quella di immediate elezioni anticipate”.

Le elezioni in questo periodo, con la crisi sanitaria che morde, non sono forse la scelta più adatta. “Questa strada va attentamente considerata, perché le elezioni rappresentano un esercizio di democrazia. Di fronte a questa ipotesi – ha detto Mattarella – ho il dovere di porre in evidenza alcune circostanze che, oggi, devono far riflettere sulla opportunità di questa soluzione. Ho il dovere di sottolineare, come il lungo periodo di campagna elettorale e la conseguente riduzione dell’attività di governo coinciderebbe con un momento cruciale per le sorti dell’Italia.

Consultazioni chiuse. Mattarella convoca Mario Draghi

Mario Draghi
(Getty Images)

Sergio Mattarella ha convocato Mario Draghi. “What ever it takes”, “costi quel che costi”. Queste le parole pronunciate da Draghi nel 2012, quando l’Europa stava attraversando una drammatica crisi economica con i mercati in fermento e l’euro sotto attacco. Una frase lapidaria che ha fatto però la storia. “Nell’ambito del suo mandato, la Bce è pronta a fare tutto ciò che è necessario per preservare l’Euro. E credetemi, sarà abbastanza”. Questa era stata la rassicurazione del tecnico di fama mondiale, in quelle ore così drammatiche per l’economia del circuito Ue.

Ora Mario Draghi, classe 1947, uomo del fare lucido e pragmatico, è chiamato ad affrontare un’altra importante sfida: contribuire a risollevare l’Italia da una crisi economia profonda, con un calo del Pil dell’8,8%, il più basso dalla fine della seconda guerra mondiale. Draghi, diventato il nono governatore della Banca d’Italia il 29 dicembre 2005 e, poi, presidente della Banca centrale europea (BCE) dal 2011 al 2017, salirà oggi al Colle per incontrare il Capo dello Stato. L’incontro è fissato alle 12:00.

Il nome di Mario Darghi, l’economista senza partito, cattolico, socialista e liberale, non va giù ai Cinque Stelle. “Il MoVimento 5 Stelle, già durante le consultazioni, aveva rappresentato che l’unico governo possibile sarebbe stato un governo politico. Pertanto non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto da Mario Draghi. Così ha scritto su Facebook il capo politico del M5S, Vito Crimi.

Mario Draghi
(Getty Images)

Le prossime ore saranno decisive per capire in che direzione andrà la politica italiana. Al momento, l’ipotesi di un governo tecnico, sembra essere quella più concreta. Intanto, Sergio Mattarella, ha invitato le parti politiche a collaborare affinché si possa avere un nuovo esecutivo in tempi brevi.

 

 

 

 

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