In 7 nuovi contagi da Covid su 10 c’è una causa comune. Ecco la scoperta

Arriva un’altra novità dal fronte Covid. Per gli esperti, nell’ultimo periodo, in 7 contagi su 10 è possibile ravvisare una causa comune. La paura è di avere un’impennata dei contagi. Tutti i dettagli della scoperta

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(Pixabay)

Emergenza sanitaria Covid-19: non è ancora finita, in Italia come nel mondo. L’andamento della pandemia spaventa; in particolare c’è preoccupazione per il numero giornaliero dei nuovi positivi e per i decessi, che sono ancora tanti ogni giorno. Lungo tutto lo stivale ci si affanna per arrestare la folle corsa del virus. L’indice Rt, in molte regioni, è tornato sopra l’1. Il paese non è ancora uscito dalla seconda e già si teme la terza ondata. L’infettivologo Matteo Bassetti ha dispensato consigli utili su come evitarla. Il comitato tecnico-scientifico, però, lancia un allarme e parla di “epidemia fuori controllo in Italia”. Per la task force voluta dal governo Conte la situazione resta preoccupante e “tali condizioni non consentono di avere allentamenti”.

Secondo la Cabina di regia, insediata presso la Direzione Generale della Prevenzione sanitaria del Ministero della Salute, “quasi tutto il Paese si colloca ad un rischio moderato o alto di un’epidemia non controllata e non gestibile“. Sulla base di queste evidenze, secondo le prime indiscrezioni, l’esecutivo sarebbe già pronto ad introdurre nuove misure restrittive. E’ questa la cornice all’interno della quale s’inserisce una nuova scoperta fatta dagli esperti.

In sostanza è stato rilevato che 7 nuovi contagi su 10 hanno una causa comune, che può essere identificata nelle festività natalizie appena concluse. Secondo i primi dati elaborati grazie al contact tracing, la percentuale dei nuovi positivi si aggirerebbe intorno al 70%. A dirlo è Davide Resi, medico della Ausl di Bologna, in un’intervista rilasciata a Repubblica. “Li chiamiamo contagi da Covidpanettone. Mi viene da piangere. Ora aspettiamo quelli di Capodanno”. Questo è il commento del dottore, che non lascia spazio all’ottimismo.

Una fetta consistente di esperti sostiene, inoltre, che sia del tutto sbagliato parlare di possibile terza ondata in quanto, la curva dei contagi, non si sarebbe mai abbassata. A loro giudizio le restrizioni sono riuscite a fare registrare soltanto diversi cali, ma mai un appiattimento completo della curva. Senza le limitazioni decise dal governo sarebbe stato anche peggio, un vero disastro. Il consiglio è quello di tenere ancora duro, di proseguire sulla strada del rigore. Per gli esperti, nei prossimi giorni, dovrebbe esserci una prima svolta interessante. Ecco quando.

Contagi Covid, gli esperti: “Per metà mese buoni risultati”

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(Getty Images)

Avere allargato le maglie nel periodo natalizio avrebbe determinato l’aumento dei contagi a cui si sta assistendo in questi giorni. Secondo gli addetti ai lavori non hanno aiutato nemmeno i due weekend prima del Natale, in cui gli italiani hanno potuto fare shopping per poi ritrovarsi a tavola, passandosi così il virus in molti casi. La colpa, perciò, non sarebbe da attribuire solamente ai giovani.  Sotto accusa, quindi, non solo le reunion familiari ma anche la corsa agli acquisti di Natale.

Per il professore Massimo Galli, ordinario di Malattie infettive all’Università di Milano e primario del Sacco, la scelta di riaprire i negozi durante le festività ha determinato non solo l’aumento dei nuovi positivi ma anche l’impennata dell’indice Rt (che indica la trasmissibilità del virus) ritornato sopra l’1 in molte regioni italiane. Secondo autorevoli pareri gli effetti dannosi delle feste appena archiviate, Epifania inclusa, si vedranno almeno fino al 21 gennaio, ma già a partire dalla metà del mese si dovrebbe registrare una fase discendente della curva epidemiologica. 

Insomma, tra qualche giorno si potrebbe iniziare a vedere un po’ di luce in fondo al tunnel, con una possibile diminuzione del numero giornaliero di nuovi contagi. La parola d’ordine, però, è ancora prudenza. In Italia è iniziata la campagna vaccinale e in testa c’è la Campania, che si distingue come “regione virtuosa” che ha terminato, addirittura, la prima tranche di dosi disponibili. Il governatore Vincenzo De Luca, che ha promesso una “tessera per i vaccinati” ha già chiesto Domenico Arcuri l’invio di altre confezioni. Già da oggi dovrebbero partire le nuove forniture.

Il piano vaccinale, almeno per il momento, deve “convivere” con il propagarsi dell’infezione da Coronavirus. Non è affatto semplice ed ecco perché, il governo, sarebbe determinato ad andare avanti, ancora per un po’ di mesi, con divieti e restrizioni. Si vuole evitare di compromettere i risultati della campagna vaccinale. Intanto, proprio da oggi, ai fini dell’elaborazione del bollettino nazionale, verranno conteggiati anche i test antigenici (cioè quelli rapidi) effettuati nelle varie regioni.

Vaccino anti covid
(Adobe Stock)

E sempre a partire da oggi, nelle farmacie, sono in distribuzione 30mila saturimetri, strumenti indispensabili per monitorare attentamente le condizioni nei pazienti affetti da Covid e per prevenire, così, le complicazioni respiratorie legate all’infezione.

 

 

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