Elezioni in caso di crisi di Governo? Galli non ha dubbi e le boccia

Crisi all’orizzonte per il Conte-bis? E’ possibile. Intanto c’è chi ragione sull’ipotesi di tornare alle urne, per evitare un governo di scopo. Massimo Galli però è contrario e “boccia” le elezioni

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Sono ore frenetiche per la politica romana. Il premier Giuseppe Conte è impegnato a sondare gli umori in maggioranza, con diverse verifiche, per capire se i numeri tengono. Se Italia Viva dovesse decidere di non dare l’ok al fascicolo dell’esecutivo, relativamente al Recovery Plan, la crisi potrebbe concretizzarsi. Le prime a diventare senatrici d’ opposizione sarebbero le ministre Bonetti e Bellanova che già da giorni, a loro dire, avrebbero preparato le dimissioni. Il rischio di una frattura in maggioranza diventa sempre più concreto.

Le alleanze si muovono in uno spazio sospeso, tra la possibile fine dei vecchi equilibri e i nuovi accordi che potrebbero arrivare. Intanto, anche dalla società civile, arrivano dei malumori. Il caso più emblematico è quello della figlia di Aldo Moro, Maria Fida, che ha firmato la petizione lanciata da Giorgia Meloni per chiedere la mozione di sfiducia al governo. I prossimi giorni, se non addirittura le prossime ore, potrebbero essere determinanti per il Conte-bis. L’ago della bilancia sono i “renziani” che potrebbero decidere di staccare la spina all’esecutivo. Il senatore Matteo Renzi sembra essere determinato più che mai a non cedere. “E’ pronto il mio discorso di sfiducia” – ha dichiarato recentemente il leader di Iv.

Giuseppe Conte cerca la mediazione ma cresce la voglia di andare alla conta. Oltretutto Italia Viva sottolinea che il fascicolo ricevuto sul Recovery Plan è stroppo striminzito. In particolare, il senatore Davide Faraone, ha detto che “quella ricevuta è una sintesi di 13 pagine”. Itala Viva, nell’ultimo vertice, ha rilanciato su Mes sanitario e ponte sullo Stretto di Messina. Due argomenti che, come è noto, non vanno tanto a genio ai Cinque Stelle, che sono anch’essi maggioranza di governo. Insomma la situazione non è delle migliori.

Elezioni con crisi del Conte-bis? Massimo Galli le “boccia”

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Mentre la politica romana cerca di trovare la quadra, c’è già chi pensa all’ipotesi delle elezioni come alternativa alla possibile crisi di governo. Chiaramente significherebbe tornare alle urne ai tempi del Covid e non tutti gli esperti lo consigliano. Tra chi boccia l’ipotesi c’è, ad esempio, il professore Massimo Galli, primario dell’ospedale Sacco di Milano. Per lui, bisogna andarci con i piedi di piombo perché, il peggio, non è ancora passato. In effetti gli esperti parlano da tempo del possibile rischio di una terza ondata. C’è chi prova persino a dare consigli per evitarla, come nel caso del professore Matteo Bassetti.

Comunque, tornando a Galli, si diceva poc’anzi che non vede di buon occhio le elezioni. In esse ravvisa una “occasione di socialità” troppo allargata, che potrebbe finire per compromettere tutti gli sforzi fatti fino ad oggi per contenere il contagio. Non possiamo permetterci le elezioni in piena epidemia. Quelle altre e sono stato l’unico imbecille a dirlo – ha precisato l’esperto – ci sono costate qualche decina di migliaia di casi in più”Il professore si riferisce al referendum di settembre che, a suo dire, avrebbe determinato l’impennata dei contagi.

Se il virologo “boccia le elezioni” in caso di crisi di maggioranza è evidente che suggerisce, seppur tacitamente, il ricorso alla formazione di un esecutivo di scopo. D’altra parte a fine luglio 2021 inizia il semestre bianco, con l’impossibilità in capo al Presidente della Repubblica di sciogliere le camere.

Il virologo avvisa e rincara la dose. “Voi non avete idea di quanto è costato agli Stati Uniti l’elezione presidenziale in termini di pandemia”. Per Massimo Galli, quindi, l’ipotesi di elezioni per il rinnovo del Parlamento non è neppure da prendere in considerazione. Ha un parere diverso invece Alessandro Morelli, della Lega, che ha prese le distanza dalle dichiarazioni del virologo.

Siamo a quasi un anno dall’inizio della pandemia: nonostante l’applicazione di misure e restrizioni le cose vanno sempre peggio. Il dato è oggettivo, inconfutabile e ben cristallizzato stando alle evidenze. Nessuno, però, ha ancora fatto una riflessione, forse doverosa, sulle modalità d’intervento messe in campo per contrastare il virus. Se gli italiani sono chiusi in casa e le cose non migliorano è chiaro che, da qualche parte, una falla c’è. Nelle prossime ore si saprà quali saranno i nuovi divieti che entreranno in vigore a partire dal 15 gennaio.

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S’aspetta la nuova ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Stando alle indiscrezioni, potrebbe essere introdotta anche una “zona bianca” con limitazioni più leggere e caldeggiata dal ministro Dario Farnceschini . Essa sarebbe applicabile soltanto nelle regioni con rischio Covid quasi pari allo zero. Non resta che attendere i nuovi sviluppi.

 

 

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