Roberto Burioni vaccinato contro il Covid: “Miracolo della scienza”

Roberto Burioni è tra gli italiani vaccinati oggi contro il Covid. Il noto virologo lo considera un vero miracolo della scienza

(Facebook)

Per mesi è stato in prima linea a fare informazione corretta sul Covid-19, sul pericolo dei contagi e sulla necessità di trovare un  vaccino. Da oggi anche il professor Roberto Burioni, uni dei più noti e mediatici virologi italiani (lavora all’Università San Raffaele, di Milano) è tra i vaccinati contro il Coronavirus.

Lo ha fatto sapere subito, come una sorta di testimonial postando l’immagine della vaccinazione su Facebook. E successivamente è stato anche intervistato a Sky Tg24 spiegando perché tutto quello che sta succedendo da una decina di giorni a questa parte anche in Italia è una vera rivoluzione.

Burioni ha detto che il vaccino non è una semplice iniezione nel braccio, anche se quella è la sua manifestazione più palese. “In realtà è qualcosa di molto di più: è il miracolo della scienza che in 11 mesi è riuscita a fare un vaccino. Un vero miracolo che per un virus scoperto il 10 gennaio 2020, io il 7 gennaio 2021 mi sia potuto vaccinare con un vaccino sicuro ed efficace”.

Un miracolo che secondo lui solo la scienza e la ricerca potevano realizzare. E adesso tutti devono vaccinarsi, senza ritardi e senza tentennamenti per aprire una nuova fase. Vaccino Coronavirus, Burioni ha dovuto ricredersi e adesso tocca agli altri.

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In effetti dopo una partenza a rilento anche perché la macchina era tutta da rodare, l’Italia sta procedendo in maniera spedita. Secondo l’ultimo report del commissario per l’emergenza Covid, aggiornato alle 23.00 del 6 gennaio, sono infatti 321.077 le dosi di vaccino somministrate in Italia.

In particolare sono state vaccinate 195.645 femmine e 125.423 maschi, divisi tra 273.184 operatori sanitari, 30.293 unità di personale non sanitario e 17.600 ospiti di Rsa. La Regione che ha utilizzato la maggior parte delle dosi ricevute è il Veneto (84,4%), davanti alla Toscana (79,9%) e al Lazio (67,2).

Un progresso importante, come ha sottolineato anche il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità, intervistato da ‘Il Fatto Quotidiano. “Adesso l’obiettivo è arrivare a completare il milione e 800mila operatori sanitari, personale e ospiti delle Rsa entro fine febbraio. La mattina del 3 gennaio eravamo a 84mila prime dosi somministrate e poi ne abbiamo raggiunte 190mila in tre giorni. Siamo secondi in Europa dopo la Germania”.

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