Rubava nei palazzi della Regina Elisabetta: arrestato cameriere di origini italiane

È di origini italiane ma è nato e cresciuto in Inghilterra il cameriere che ha rubato oggetti preziosi e gioielli appartenenti alla Regina Elisabetta e che è stato arrestato nelle scorse ore.

Regina Elisabetta
Regina Elisabetta II (Fonte: Instagram)

Si chiama Adamo Canto, ha 37 anni e da alcuni giorni è detenuto con l’accusa di furto ai danni della massima carica del Regno Unito. L’uomo lavorava da alcuni mesi nelle cucine di Bukingham Palace e aveva avuto modo di sottrarre numerosi oggetti preziosi prima che la polizia si mettesse sulle sue tracce e individuasse in casa sua gran parte della refurtiva.

Il cameriere che rubava alla Regina per rivendere su Ebay

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Adamo Canto (Instagram)

L’uomo accusato di aver sottratto un bottino di oltre 80 oggetti per un valore complessivo di 100 milioni di sterline. Tra gli oggetti sottratti anche fotografie ufficiali dei Duchi di Sussex e dei Duchi di Cambridge, cioè di Harry e Meghan e di William e Kate. Sperava inoltre di catturare l’attenzione dei fan del Presidente Trump rubando un album di fotografie del Presidente Americano durante la sua visita ufficiale a Buckingham Palace.

Canto era impiegato nelle cucine di Buckingham Palace da oltre 5 anni (era stato assunto nel 2015) e per diverso tempo si era comportato in maniera corretta nei confronti della famiglia reale e delle sue proprietà.

Solo negli ultimi mesi, cioè dal novembre 2019 all’agosto 2020 ha cominciato a sottrarre soprammobili e oggetti preziosi dalle sale della residenza reale e dal famosissimo negozio di souvenir di Buckingham Palace.

L’idea del giovane, che evidentemente non è la mente criminale più brillante d’Inghilterra, era quella di rivendere gli oggetti della regina su Ebay, come riporta il quotidiano Mail Online. 

Naturalmente l’uomo non aveva idea del valore effettivo degli oggetti sottratti nella residenza reale e di certo non avrebbe potuto rivenderli a prezzi eccessivamente alti per non destare sospetti sul popolarissimo sito di vendita.

Si è scoperto, quindi, che per un preziosissimo bottino, dal grande valore storico, culturale ed economico, il giovane era riuscito ad ottenere soltanto 7.700 sterline.

 

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Perché macchiarsi di un reato così grave per una cifra così irrisoria? Secondo la versione di Canto è stata la sua grave situazione di indebitamento a spingerlo fino a mettere letteralmente le mani nelle tasche della famiglia reale d’Inghilterra. Anche se le sue affermazioni corrispondono a verità la corte ha ritenuto che si trattasse di motivazioni inaccettabili per un tale comportamento e l’uomo non ha potuto evitare la pena: sconterà in carcere 8 mesi di reclusione.

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