Covid, rischio terza ondata? La ‘ricetta’ di Matteo Bassetti per evitarla

Sono settimane che si discute sul possibile rischio di una terza ondata Covid. L’infettivologo Matteo Bassetti dice come evitarla. Ecco la sua ‘ricetta’

Matteo Bassetti
Matteo Bassetti (https://www.facebook.com/Prof.MatteoBassetti)

Emergenza sanitaria Covid-19 in Italia: l’andamento della curva epidemiologica, almeno per il momento, non consente di tirare un sospiro di sollievo. A preoccupare gli esperti è l’impennata dell’indice Rt, arrivato quasi alla soglia limite in Veneto, Valle d’Aosta ed Emilia-Romagna. L’Rt è un parametro fondamentale che indica la trasmissibilità del contagio; quando supera l’1 scatta l’allerta massima. L’ultimo rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), cioè quello del 31 dicembre 2020, fotografa una situazione abbastanza stabile ma con un numero giornaliero di nuovi positivi ancora troppo alto.

L’Italia non è ancora fuori dal tunnel. Ragion per cui l’esecutivo Conte, proprio in queste ore, starebbe valutando la possibilità d’introdurre altre restrizioni per il periodo che va dal 7 al 15 gennaio, data di scadenza del Dpcm ‘rafforzato’ con il decreto Natale che, a sua volta, scadrà nel giorno della Befana. Le ipotesi sul tavolo sono diverse. Al momento non c’è nulla di definitivo anche se, stando alle indiscrezioni, l’orientamento sarebbe quello di ricorrere ancora al sistema delle tre aree di rischio. Le prossime ore potrebbero essere decisive. A breve il ministro della Salute Roberto Speranza avrà un confronto con gli esperti del comitato tecnico-scientifico.

Una cosa è certa: agli italiani verrà chiesto di fare altri sacrifici, a quasi un anno di distanza dall’inizio della pandemia. La prospettiva non è particolarmente entusiasmante, soprattutto se si pensa alle gravi ripercussioni sul sistema economico del paese, stremato dal metodo delle ripartenze ‘Stop & go’. Gli ultimi dati della Confcommercio parlano di una ‘strage d’imprese’: ci sarà un boom di chiusure nel 2021, con 300mila realtà produttive che chiuderanno definitivamente. Non sono mai state così tante.

Intanto, non siamo ancora fuori dalla seconda e c’è già chi parla di una terza ondata. Gli esperti mettono in guardia e invitano alla prudenza. Si teme un aumento esponenziale dei contagi che finirebbe per compromettere anche la campagna vaccinale appena partita. Per Matteo Bassetti bisogna evitare alcuni errori per scongiurare la terza ondata.

Rischio terza ondata, Bassetti: “Ci sono errori da evitare”

Matteo Bassetti
(Instagram)

Il rischio di una terza ondata è concreto, ma si può fare molto per scongiurarlo partendo, ad esempio, dall’evitare di commettere alcuni errori. Ne è convinto Matteo Bassetti, infettivologo dell’ospedale San Martino di Genova, figura di spicco della task force che dispensa consigli al governatore Giovanni Toti.

Il professore ha una sua ‘ricetta’ e sceglie i social media per fare il punto della situazione. “E’ iniziato un nuovo anno con molti problemi ancora aperti. In Italia – ha scritto su Facebook Bassetti- siamo ancora alle prese con la cosiddetta ‘seconda ondata’. Il tasso di positività è sceso, ma non in maniera significativa, soprattutto perché vi è circolazione di malattia con molti tamponi eseguiti su pazienti sintomatici“.

L’infettivologo nella sua introduzione sottolinea che, allo stato attuale, la malattia si manifesta in maniera evidente, cioè con i sintomi, in una fetta consistente delle popolazione. A preoccupare sono anche le temperature in picchiata, che potrebbero favorire una maggiore proliferazione del virus. Questo aspetto non va trascurato. Ad ogni modo la ‘ricetta’ di Bassetti prevede passaggi semplici. Al primo posto c’è il monitoraggio dei dati, da fare sommando ai test tradizionali gli esiti dei tamponi antigenici. “Bisognerebbe fare alcune cose – ha spiegato Bassetti – per evitare errori già commessi. Calcolare l’indice di positività su tutti i tamponi fatti, anche includendo gli antigenici. Alcune regioni hanno lavorato molto bene, sviluppando questi sistemi di tracciamento e diagnosi”.

Bassetti si aspetta molto dalla campagna vaccinale che, per lui, è la strada sicura per uscire dal tunnel della pandemia. Ma è fondamentale avere un programma preciso per la somministrazione delle dosi. “Bisogna sapere per i prossimi mesi quando e dove saranno vaccinati gli italiani. Se un cittadino ha 55 anni – ha spiegato l’esperto – dovrebbe sapere quando sarà il suo turno, almeno avere un’idea del mese”.

Matteo Bassetti conclude poi la sua disamina con una stoccata al governo. A suo giudizio l’Italia, in materia di gestione dell’emergenza sanitaria, dovrebbe essere meno esterofila.

Vaccino anti covid
(Adobe Stock)

Sarebbe da evitare di guardare sempre all’estero per decidere cosa fare. Lo abbiamo fatto prima con la Francia – ha sottolineato Bassetti – e poi con la Germania. In Italia abbiamo esperti di malattie infettive, microbiologia, virologia e igiene tra i migliori del mondo con curricula eccezionali”.

 

 

 

 

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