Perché il sorriso ha la forma di una U?

Disegniamo da sempre il sorriso con la forma di una U, la stessa forma della curva della felicità. E’ una coincidenza?

felicità e benessere psicologico
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Il fatto di disegnare il sorriso con la forma di una U dipende molto probabilmente dall’arco che fa la bocca quando sorride, quindi imitando una persona nell’atto di ridere questa u sembra essere il risultato più simile all’originale. Quello che ci ha colpito invece è che questa U ha la stessa forma della curva della felicità. Ne hai mai sentito parlare?

Che cos’è la curva della felicità e perché ha la forma di una U?

curva della felicitàLa curva della felicità è la curva che segue l’andamento del benessere psicologico di una persona nell’arco della sua vita. Si è scoperto grazie ad uno studio recente, che questo benessere cambia con gli anni toccando i suoi apici verso i 20 anni e poi verso i 60-70 anni, durante gli anni intermedi tende a scendere gradualmente, fino a toccare il fondo tra i 40-50 anni, gli anni della famosa crisi di mezza età per poi risalire gradualmente ritornando ad un livello massimo tra i 60 e i 70 anni.

Lo studio in questione è stato condotto dall’Università di Melbourne (Australia) e di Warwick (Gb). Lo studio ha esaminato soggetti di età e nazionalità diversa, a tutti veniva fatta la stessa richiesta, quantificare il livello di soddisfazione della vita allo stato attuale, a livello globale.

Immettendo in un grafico tutte le risposte dei partecipanti i ricercatori hanno notato la comparsa di una U. Questa U ci racconta che la da giovani la felicità ha un’alta aspettativa e ottime premesse, ad un certo punto della vita quando abbiamo fatto quasi tutto, famiglia, matrimonio, lavoro, figli e dovremmo essere nel punto di equilibrio, la felicità cala a picco anche per via degli anni di duro impegno che hanno preceduto questo picco, e poi risale forse con l’arrivo dei nipoti e del riposo dell’età pensionistica che ci tiene impegnati con progetti più divertenti. Questo è come cambia il benessere psicologico in base alla felicità avvertita nelle diverse fasce d’età.

Lo studio ha evidenziato le sensazioni, i sentimenti e quello che che le persone generalmente provano col passare degli anni:

20-30 ANNI

Siamo fiduciosi per il futuro, pieni di energia e di voglia di fare, intraprendiamo diverse strade per capire qual è la più adatta a noi. Abbiamo voglia di essere indipendenti, ci sentiamo stimolati e abbiamo una vita sociale ben definita, tanti amici con i quali passiamo momenti felici.

30-40 ANNI

L’entusiasmo non ci ha ancora abbandonato, siamo sempre più intenzionati a sentirci realizzati, ma siamo meno spensierati e iniziamo ad avvertire il peso delle responsabilità e ad essere meno illusi e più realisti verso il futuro.

40-50 anni

E’ il punto del giudizio: ormai il dado è tratto, quel che è fatto è fatto, facciamo un resoconto delle aspettative e della realtà e si tirano le somme, spesso non siamo totalmente soddisfatti.

50-60 ANNI

Questi sono gli anni dei ripensamenti, le opportunità mancate però non fanno stare più così male, iniziamo a spingerci verso l’accettazione, accettiamo la vita per com’è, le cose belle e quelle brutte, tutto ha avuto un suo peso.

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60-70 ANNI

Questi sono gli anni in cui ci sentiamo leggeri, non sentiamo più il peso della responsabilità. abbiamo la maturità dalla nostra parte e la libertà di poter fare solo quello che ci interessa fare, senza alcun tipo di obbligo.

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