Anziani, la speranza arriva dall’Oms. Più longevità con altri 6 anni di vita

Buone notizie dall’Oms per gli anziani. C’è più longevità. Dal 2000 al 2009 sono stati guadagnati 6 anni di vita. Spaventano ancora le malattie cardiovascolari, che rappresentano il 16% dei decessi totali per tutte le cause

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(From Pixabay)

Buone notizie per gli anziani, e non solo per loro. C’è più longevità. A dirlo è l’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) che rende noti dati davvero interessanti. Dal 2000 al 2009 la vita si è allungata di 6 anni. Un traguardo importante, che ha spostato la speranza di vita da 67 a 73 anni. L’Italia invecchia sempre di più: a dirlo c’è anche l’Istat. Lo stivale, da Nord a Sud, vanta la popolazione più anziana del mondo, dopo quella del Giappone.

Il rapporto dell’Oms focalizza l’attenzione, ancora una volta, sugli anziani, considerati tra le categorie più fragili, soprattutto nell’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19. Sono loro che, infatti, stanno pagando un prezzo altissimo, in termini di decessi. Nella maggior parte dei casi si tratta di soggetti affetti già da altre patologie per i quali il virus è, purtroppo, la complicanza che diventa fatale.

Agli anziani, memoria storica del Belpaese, sarà data priorità nella somministrazione del vaccino contro il coronavirus. E’ tutto pronto per il ‘V-day’ del 27 dicembre 2020, giornata in cui, tutti i paesi dell’Unione europea, inizieranno la campagna vaccinale, partendo con la somministrazione delle dosi prodotte da Pfizer-BioNtech. Un evento storico, di grande risonanza mediatica e carico di significato: il Vecchio Continente, simbolicamente, cera di rinascere dopo la sciagura della pandemia. Grandi speranze, quindi, sono riposte nel vaccino. E’ entusiasta il ministro della Salute, Roberto Speranza, che esorta gli italiani a stringere i denti ancora per qualche mese.

Gli anziani sono, a detta di molti esperti, una delle categorie più rischio nella pandemia. Nonostante tutto, però, nell’ultimo rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci sono informazioni interessanti e non trascurabili. “Le Stime Globali sulla Salute 2019 – riporta l’Ansa – confermano un trend in crescita per la longevità: nel 2019 le persone vivevano 6 anni in più rispetto al 2000, con una media globale di 73 anni nel 2019 rispetto a quasi 67 nel 2000. Ma aumenta la disabilità”.

Un altro dato significativo riguarda l’Europa che, nel periodo 2000-2009, ha registrato un calo dei decessi del 15%. Lo stesso, invece, non si può dire per i paesi asiatici, con un sostanziale aumento del numero delle morti: oltre 2 milioni nel 2000, fino a raggiungere quasi 9 milioni nel 2019.

Una buona alimentazione, in unione ad un corretto stile di vita complessivo, aiuta ad allungare la qualità della vita. La scienza, poi, corre veloce sulla via del progresso. Comunque, nonostante i mezzi a disposizione siano tanti e tali da garantire un’esistenza di ottima qualità, ci sono ancora malattie che causano tanti decessi. L’Oms stila una lista dettagliata.

Anziani, c’è più longevità ma ci sono malattie da temere

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(Getty Images)

Nonostante la migliore qualità della vita e l’aumento della longevità, la lista delle patologie da temere è lunga. Si spazia dai tumori all’ictus passando per la demenza e il diabete: queste sono solo alcune delle principali malattie non trasmissibili che rappresentano 7 delle 10 principali cause di morte al mondo. In particolare i decessi per diabete, definito dagli esperti come ‘malattia dell’opulenza’, sono aumentati del 70% a livello globale tra il 2000 e il 2019, soprattutto tra i maschi.

Si muore molto meno di tubercolosi e Aids; si registra una diminuzione globale dei decessi causati dalle malattie trasmissibili, anche se il numero delle morti resta ancora alto nei paesi più poveri o in via di sviluppo. In particolare l’Aids, fino al 2000, era l’ottava causa di morte al mondo. Nel 2019, invece, è scalata di posizione arrivando alla 19esima; un ottimo risultato davvero. E’ allarme, invece, per le malattie cardiovascolari, che rappresentano il 16% dei decessi totali per tutte le cause. Sono tanti i soggetti con patologie cardiache che, da 20 anni a questa parte, sono la principale causa di morte a livello globale. 

Insomma la vita si è allungata. Dal 2000 al 2019 avere guadagnato ben 6 anni in più, non è roba da poco. Molto è stato fatto ma tanto ancora c’è da fare. Ne è convinto anche Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione Mondiale per la Sanità. Per lui, bisogna avere fiducia nella scienza, che fa continui progressi. La migliore arma contro ogni malattia resta lo screening preventivo. “Le nuove stime ci ricordano – ha detto il numero uno dell’Oms e l’Ansa lo riporta – che dobbiamo intensificare rapidamente la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie non trasmissibili e, soprattutto, migliorare drasticamente l’assistenza sanitaria di base a livello equo.

Vaccino Pfizer
(Getty Images)

Insomma Ghebreyesus auspica più cure per tutti, indipendentemente dalla condizione socio-economica. Anche per il vaccino contro il Covid-19 tutte le nazioni del mondo (soprattutto quelle più ricche e potenti) hanno preso un impegno preciso: garantire la profilassi a tutti, in maniera equa e senza alcun tipo di discriminazione. 

 

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