Covid, accelerazione per il vaccino. Roberto Speranza: “Dosi a gennaio”

Corsa al vaccino anti-Covid. Il Governo è al lavoro per imprimere un’accelerazione alla burocrazia, così da avere le prime dosi già ad inizio gennaio. E’ questo l’obiettivo del ministro della Salute Roberto Speranza

Roberto Speranza
(Getty Images)

Emergenza sanitaria Covid-19: è corsa mondiale al vaccino. In pole position c’è quello della Pfizer, le cui somministrazioni sono già partite in Gran Bretagna (con qualche piccolo incidente di percorso) e in America. C’è poi il vaccino Sputnik 5, prodotto dalla Russia, in distribuzione in India e Argentina. Insomma, si corre veloce per bloccare il virus, un po’ meno però nel Vecchio Continente.

L’Unione Europea è in ritardo, bloccata in un iter burocratico complesso. E’ pressing sull’ Agenzia europea per i medicinali (Ema), affinché il vaccino Pfizer venga approvato prima di Natale. Il termine ultimo entro il quale sarebbe dovuto arrivare l’ok era il 29 dicembre, ma l’Agenzia ha comunicato che anticiperà la decisione al 21 dicembre, giorno in cui si terrà una riunione straordinaria, che potrebbe dare il via libera all’approvazione definitiva.

Una volta ottenuto il parere dell’Ema, spetterà poi alla Commissione europea approvare in via definitiva il vaccino Pfizer: i tempi tecnici potrebbero richiedere circa 48 ore. Una volta formalizzata l’autorizzazione, già dal giorno potrebbe partire la somministrazione nei Paesi dell’Unione europea. E’ già certo che in Italia si darà priorità ai soggetti delle categorie a rischio, tra i quali ci sono gli anziani.

Si va quindi nella direzione di un’accelerazione significativa. Fino a poche settimane fa si parlava della fine di gennaio come periodo utile per partire con la campagna vaccinale. La prospettiva è cambiata ed è molto più confortante. L’Italia dovrà stringere i denti ancora un po’, tenere duro nelle festività natalizie, che sono praticamente blindate in base alla restrizioni dell’ultimo controverso Dpcm varato dal Governo.

La richiesta di dosi è massiccia, in tutto il mondo. La Pfizer, starebbe valutando l’ipotesi di appaltare ad altri siti produttivi già esistenti la produzione del proprio vaccino, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Al momento la multinazionale può contare su quattro stabilimenti, tre in America e uno in Belgio.

Vaccino Covid, Speranza: “Anticipiamo le vaccinazioni”

Roberto Speranza
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Da palazzo Chigi trapelano alcune interessanti indiscrezioni. Stando a quanto riferito da alcune fonti ministeriali in Italia, il primo lotto di vaccino per il Covid, potrebbe arrivare con anticipo, forse ad inizio gennaio. Se così fosse, ci sarebbe una significativa accelerazione nella tabella di marcia e non si dovrebbe più aspettare la fine di gennaio per iniettare le prime dosi.

Dal ministero spiegano che – lo riporta il quotidiano Open Online – insieme alla Germania si è deciso di esporsi pubblicamente affinché le cose vadano più velocemente, senza ovviamente sacrificare la sicurezza”. Il numero delle confezioni spettanti all’Italia resta però invariato: 3,5 milioni di dosi per circa 1,7 milioni di persone.

L’Italia, comunque, corre in lizza per ricevere anche vaccini prodotti da altre casa farmaceutiche. C’è un accordo siglato per avere ben 40 milioni di dosi del vaccino Oxford prodotto da AstraZeneca. Insomma si attende la formalizzazione delle autorizzazioni, dopodiché si entrerà nel vivo della campagna vaccinale, la cui seconda fase, in Italia, prevede l’utilizzo di stand a forma si primula, progettate da Stefano Boeri, in 1500 piazze.

Intanto, in attesa del via libera per le prime inoculazioni, l’Italia dovrà tenere a bada i numeri della curva epidemiologica. Spaventano i decessi giornalieri, che sono ancora tanti. Solo nella giornata di ieri sono stati ben 846. Gli esperti della comunità scientifica raccomandano prudenza in vista delle imminenti festività natalizie. Dall’ala rigorista della politica, invece, si leva la voce del ministro agli Affari Regionali Francesco Boccia, per il quale “serve subito un lockdown generalizzato”.

Tra le regioni più colpite, al momento, c’è il Veneto, con un primato listato a lutto (165 morti in 24 ore) Il governatore Luca Zaia ha parlato di “situazione pesante negli ospedali”. E’ allarme soprattutto per la case di riposo che, anche in questa fase, sono considerate come i luoghi di maggiore diffusione del contagio.

Lungo tutto lo stivale, l’attenzione resta alta. Il premier Giuseppe Conte starebbe valutando l’ipotesi di introdurre altre restrizioni per il Natale, da sommare a quelle già previste dell’ultimo Dpcm varato. Il suo messaggio, però, è chiaro. Bisogna procedere con cautela perché “il Paese non reggerebbe un nuovo lockdown”.

vaccino covid
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Insomma, saranno festività in tono minore, in un clima quasi surreale. Bisogna stringere i denti in attesa che arrivi il ‘V-day’. La Von der Leyen ha un’idea precisa e dice: “Iniziamo nello stesso giorno in tutti i Paesi”.

 

 

 

 

 

 

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