Venezia sott’acqua anche con il Mose attivo: la polemica di Luca Zaia

Il Mose si è alzato nella notte tra l’11 e il 12 Dicembre ma è stato un fallimento: Venezia era già alle prese con l’acqua alta. Il Presidente Zaia pretende che il controllo del Mose torni nelle mani della regione.

Mose Venezia
(Instagram)

Negli scorsi mesi il sistema di paratie mobili chiamato MOSE è riuscito in più di un’occasione a svolgere efficacemente il proprio compito, impedendo che l’alta marea invadesse le calli di Venezia provocando disagi alla cittadinanza e danni agli edifici.

Purtroppo però il MOSE non è ancora infallibile e negli ultimi giorni sono emersi con evidenza i limiti del sistema, che dipende in maniera totale dalle previsioni meteo che vengono riferite al suo team di gestione.

Proprio una previsione al limite dell’errore ha impedito recentemente di alzare il sistema di paratie mobili di Venezia prima che la marea entrasse prepotente a Venezia. Quando infine il MOSE è stato sollevato molti, come il Presidente Luca Zaia, hanno messo pesantemente in discussione l’efficacia d’utilizzo delle barriere anti acqua alta.

Presidente Zaia: “Il MOSE dev’essere sotto il controllo della Regione”

luca zaia
Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto (Instagram)

dati meteorologici che vengono forniti ai tecnici che hanno la responsabilità di attivare e disattivare il MOSE provengono dal Consorzio Venezia Nuova. Il Consorzio aveva fornito per le scorse ore una previsione secondo la quale la marea avrebbe raggiunto in 120/125 cm di altezza massima, insufficienti per sollevare le 78 paratie del Mose, che secondo quanto stabilito al momento della sua consegna alla città, devono essere attivate solo quando si teme che la marea possa raggiungere i 135 cm.

Nel corso della scorsa notte però il vento dalla Croazia ha gonfiato il mare in maniera imprevista, inoltre le piene del Piave e il Tagliamento, che sfociano nell’Adriatico proprio in prossimità di Venezia, hanno contribuito a innalzare il livello dell’acqua lungo la costa ben oltre le previsioni.

Il risultato è stato che, nonostante l’attivazione delle 78 paratie mobili del MOSE, l’acqua alta è entrata a Venezia e i disagi ci sono stati comunque.

Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha protestato vivamente contro la gestione di questa particolare emergenza acqua alta, chiedendo che vengano riviste le prassi decisionali della Cabina di Regia che lavora alla gestione del Mose.

“Al Consorzio sapevano tutto, sapevano che la previsione di acqua alta era in una forchetta di 125 e 135 centimetri. Hanno pensato che fosse più bassa, ma hanno valutato male, hanno sottovalutato le indicazioni e deciso di non chiudere, ma il MOSE andava alzato” ha dichiarato invece Georg Umgiesser, a capo delle ricerche marine ISMAR del Cnr di Venezia.

Cinzia Zincone, provveditore per le opere pubbliche del Triveneto e una dei responsabili del sollevamento del MOSE, punta invece i dito contro l’assurda competizione che si è instaurata tra i vari centri di previsioni meteo: uno di essi è formato dal Centro Maree del Comune di Venezia, Cnr e Ispra, mentre l’altro è quello attivato dal Consorzio Venezia Nuova. “Aspettavamo una segnalazione dal Consorzio, ma non è arrivata. C’è stato un errore di valutazione”.

A sostenere le ragioni del Sindaco di Venezia e del Provveditore è stato anche il Presidente della Regione Luca Zaia, che negli scorsi giorni aveva rilasciato dichiarazioni infuocate a Cartabianca, programma di Rai3.

Zaia ha strutturato la sua battaglia intorno a una convinzione diffusa in tutta l’amministrazione Veneta: Bisogna riportare le competenze sul MOSE in capo al Sindaco di Venezia e al Centro Maree, che è l’autorità che vede la laguna, che la conosce. Non ne faccio una questione di latitudine, di Roma o non Roma, ma una questione pratica: il detentore dell’interesse è chi va sott’acqua, è Venezia.” 

Non è la prima volta che Zaia si oppone alle decisioni del governo centrale di Roma e delle sue ingerenze nella vita amministrativa del Veneto: recentemente il Presidente del Veneto aveva anche polemizzato contro le misure contenute nel DPCM Natale.

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Il Presidente aveva anche affermato di aver sostenuto questa tesi fin dal giorno in cui il MOSE è stato inaugurato e consegnato alla città, ma di aver ricevuto opposizioni da vari fronti.

Fortunatamente, quando non ci sono contrasti aperti tra i vari centri incaricati delle previsioni meteo il MOSE funziona. Alle 5 del mattino dell’11 Dicembre è stato sollevato poiché le previsioni accertavano che al largo della costa la marea avrebbe raggiunto un livello di 129 cm.

Le paratie non sono mai state abbassate per tutta la giornata di Venerdì 11 e hanno riparato la laguna anche in occasione della nuova marea di 130 cm che era prevista per le 8:30 della mattina di oggi 12 Dicembre. 

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