Coronavirus: ecco chi è la prima italiana che ha ricevuto il vaccino

Si chiama Elena Baraldi ed è la prima italiana ad essere stata vaccinata contro il Coronavirus. La sua storia e i motivi che l’hanno portata a entrare nella storia della pandemia.

Elena Baraldi
(Instagram)

Il primo vaccino anti Coronavirus somministrato a un’italiana è stato iniettato a Londra. Si tratta del vaccino della Pfizer – BioNtech, uno dei primi immessi nei sistemi sanitari di tutto il mondo per tentare di arginare la diffusione della pandemia da Covid 19.

Elena è una ragazza modenese di 30 anni che lavora presso un ospedale londinese in qualità di infermiera.

La prima italiana vaccinata contro il Coronavirus è un soggetto a rischio

medico con siringa
(Getty Images)

Laureata in scienze infermieristiche nel 2014, Elena Baraldi presta servizio presso il Pronto Soccorso del Croydon University Hospital ed è frequentemente a contatto con i pazienti Coronavirus più gravi di Londra.

Per questo motivo l’azienda ospedaliera per la quale lavora ha ritenuto strettamente necessario proteggere la salute di Elena dal momento che è esposta costantemente a un rischio altissimo insieme a tutti i suoi colleghi.

“Mi occupo delle ventilazioni e dei caschi, quindi rientravo nella categoria degli operatori ad alto rischio occupazionale” ha dichiarato l’infermiera a Il Resto del Carlino, che l’ha intervistata dopo la vaccinazione.

Elena ha scelto di essere vaccinata, non si è trattato di un obbligo, ed è stata una scelta assolutamente informata e consapevole. Addirittura l’infermiera l’ha considerata una vera e propria opportunità: “Non ho avuto dubbi e sono contenta di aver fatto il vaccino, sia per proteggere me stessa sia per non diventare veicolo di contagio verso pazienti, amici e familiari”.

Uno dei motivi per cui il vaccino anti Coronavirus è ritenuto particolarmente utile, soprattutto da chi come gli infermieri si rende conto della gravità dei sintomi della malattia, è che il virus provoca vari tipi di danno all’organismo, danni che in alcuni casi possono diventare diventare permanenti anche dopo la guarigione dal Sars-Cov-2 (si parla soprattutto, in questo caso, dei danni a carico di polmoni, reni e cervello).

Per quanto riguarda i temutissimi effetti collaterali di ogni nuovo vaccino, per adesso pare che Elena Baraldi stia benissimo. Lamenta soltanto, ma è abbastanza normale, un indolenzimento al braccio nel punto in cui è stata eseguita l’iniezione.

Purtroppo, nonostante il vaccino, Elena Baraldi non avrà modo di tornare nella sua città natale, Modena, in questo periodo profondamente colpita dalla pandemia come molte altre città del Nord Italia.

Tra l’altro, proprio il fatto di essere lontana dall’Italia, in un contesto lavorativo completamente diverso permette alla prima italiana ad essere stata vaccinata contro il Coronavirus di avere uno sguardo estremamente lucido e disincantato sul nostro Paese.

In Inghilterra mi sento realizzata anche dal punto di vista economico. Riesco a mantenermi in un appartamento da sola a Londra e a mettere da parte qualche risparmio. Qui la nostra figura professionale è valorizzata a livello istituzionale e gode di grande rispetto tra i cittadini. Ho diritti che in Italia mi sognerei soltanto” ha affermato amaramente Elena.

L’altro lato della medaglia però esiste e non va dimenticato: Elena ha avuto modo di vedere con i propri occhi quali siano state le conseguenze sanitarie delle scelte del governo inglese, che nei primi mesi della pandemia non ha voluto imporre ai propri cittadini un vero e proprio lockdown.

Secondo lockdown inghilterra
Boris Johnson (Instagram)

Elena ha spiegato di aver visto morire moltissime persone, tra le quali anche individui giovani e senza particolari patologie pregresse: una situazione che si sarebbe potuta evitare con un lockdown simile, se non identico, a quello che il Governo Conte impose agli italiani lo scorso marzo.

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