La tombola è il gioco da tavolo più gettonato durante le festività. Le differenze di regole e numeri variano da regione a regione: la chiamata dei numeri è l’aspetto maggiormente caratterizzante. Le curiosità maggiori rispetto al territorio.
L’avvento delle feste impone anche una certa dimestichezza con i giochi da tavolo: nel nostro Paese, infatti, sotto l’albero è tradizione avere due o tre quattro tipologie di attività da svolgere in gruppo. Magari attorno a un tavolo, insieme a parenti e amici. Quest’anno, sicuramente, le tavolate saranno ridotte a causa della pandemia ma non mancherà occasione per cimentarsi in giochi di vario tipo e passioni di diverso genere.
Tra le tante possibilità, c’è la sempiterna e tradizionale tombola: il gioco che, per antonomasia, non delude nessuno. Piace a grandi e piccini, ingloba generazioni per via della sua facilità e del suo sviluppo accattivante. Un numero di cartelle coordinate da un unico cartellone: ciascuna cartella possiede cifre che verranno chiamate da colui o colei che gestisce il cartellone.
Tombola, tradizione e folklore: il gioco da tavolo per antonomasia
Nel mezzo ambo, terno, quaterna, cinquina e tombola: traguardi che segnano l’abilità di ogni partecipante nell’infilare combinazioni di numeri in sequenza, poi vi sono due scuole di pensiero. Chi ritiene che, dopo l’ambo o il terno, la stessa persona non può fare simultaneamente quaterna e cinquina per ruotare e alternare le vincite dato che ogni scala porta un premio in denaro che si stabilisce attraverso il costo iniziale di ciascuna cartella.
Appurato questo si arriva alla parte più creativa e divertente del gioco: la chiamata dei numeri, il detentore del cartellone ha anche l’arduo e ambìto compito di chiamare i numeri che usciranno a scadenza dopo essere stati mischiati con dovizia in un sacchetto da agitare. Ciascun numero solitamente è accompagnato da soprannomi e definizioni colorite che variano da regione a regione, di città in città.
I numeri della smorfia: come cambiano a seconda della regione
Le definizioni più gettonate arrivano da Roma e Napoli: l’oratore, che tiene anche il cartellone, deve essere bravo – e originale – a raccontare aneddoti e definizioni legate a un determinato numero ogniqualvolta esce nelle singole estrazioni. I soprannomi più famosi sono: 90 ‘la paura’, 33 ‘gli anni di Cristo, 25 ‘Natale’, 77 ‘le gambe delle donne’.
Poi ovviamente le curiosità variano rispetto al dialetto e la conformazione di ciascuna comunità regionale. L’aspetto divertente, che farà passare pomeriggi e serate in goliardia, sarà intavolare una vera e propria dissertazione o commento ad ogni estrazione. Folklore e tradizione uniti in nome del divertimento e della condivisione: le festività si caratterizzano anche così.