Dallo Spritz alla Vodka: come creare il cocktail perfetto durante le feste

Le festività natalizie possono essere l’occasione giusta per scoprire l’enologia: i segreti dei cocktail più ambiti. Qualche curiosità da tener presente al fine di sorprendere gli ospiti durante pranzi e cene di Natale e Capodanno.

Come preparare cocktail artigianali in casa (Getty Images)
Come preparare cocktail artigianali in casa (Getty Images)

Essere in casa, forzatamente, durante le feste può diventare un’occasione per mettere alla prova il proprio talento: non a caso, durante il primo lockdown c’è chi si è cimentato con il pane fatto in casa, la pasta e altre materie prime o generi di prima necessità indispensabili per la nostra sopravvivenza. Unire l’utile – cioè nutrirsi – al dilettevole (ovvero cimentarsi in attività inconsuete) può essere l’opportunità per scoprire nuovi talenti.

L’arte di sorprendere non va correlata esclusivamente al mangiare, c’è anche chi preferisce scandagliare un terreno poco battuto: quello dell’enologia. La conoscenza e lo studio dei vini, ma più ampiamente dei distillati che formano il mosaico degli alcolici presenti nel nostro Paese e non solo. La figura del barman è la punta di un iceberg che l’isolato in quarantena o lockdown – leggero o pesante che sia – può decidere di scalare per entrare in contatto con un mondo particolarmente ricco di spunti e curiosità.

Dalla Vodka al Gin Tonic: i segreti dei cocktail più ambiti

I migliori cocktail fatti in casa (Getty Images)
I migliori cocktail fatti in casa (Getty Images)

Non bisogna essere necessariamente sommelier per apprezzare una buona bevanda: possiamo anche conoscere qualcosa per il gusto di saperla fare, oppure per nutrire il nostro inguaribile ego nelle serate fra amici. Una serie di cocktail, infatti, hanno riscritto la storia del settore e anche la mondanità di moltissimi giovani. Qualche consiglio per arricchire le vostre feste con un pizzico di alcol e nozioni in più, aneddoti curiosi per chi al pungitopo preferisce le bacche di ginepro e rabarbaro.

Il cocktail più gettonato nel mondo contemporaneo è lo Spritz che, contrariamente a quanto si possa pensare, ha origini piuttosto antiche: era, infatti, la bevanda preferita dai soldati austroungarici a fine Ottocento. La ricetta attuale è composta da qualche miglioria, ma in principio era fatto con vino bianco e una spruzzata d’acqua frizzante. L’aggiunta di un terzo ingrediente, però, ne ha battezzato il successo: il Select.

Lo Spritz, bevanda dal gusto moderno e accattivante: le origini

aperol spritz ricetta
Aperol Spritz, la ricetta artigianale (Adobe Stock)

Un secolo fa, correva l’anno 1920, due farmacisti – tali Mario e Vittorio Pilla – si specializzarono nella distillazione di liquori e crearono questa miscela di otto estratti: uno dei quali è frutto della distillazione di dieci botaniche caratterizzate, innanzitutto, da ginepro e rabarbaro. In grado di restituire la complessità e le sfaccettature del bitter con quella sua nota speziata, balsamica e dolce. La ricetta prevede 7,5 cl di prosecco, a cui vanno aggiunti 5 cl di Select, per poi concludere con 2,5 cl di soda o seltz. Avrete così il cocktail più bevuto del passato recente.

Arriviamo, quindi, a parlare del Gin: il più famoso, sul territorio italiano, è quello al gusto di mela. Viene chiamato Apple Gin, inglesismo necessario che racchiude quel savoir faire che lo rende tutt’ora un cocktail di nicchia. Le distillerie altoatesine Roner hanno aggiunto una serie di botaniche alla ricetta originale, con la successiva distillazione delle mele KIKU (una varietà che cresce ai piedi delle Dolomiti e restituisce quel sapore dolciastro simile al miele).

Apple Gin, il segreto è la distillazione: i vantaggi del metodo London Dry

Gin Tonic alla mela: il segreto dell'Apple Gin (Getty Images)
Gin Tonic alla mela: il segreto dell’Apple Gin (Getty Images)

Questa sinfonia agrodolce si completa grazie all’idea di distillare la mela con il metodo London Dry: ovvero senza l’aggiunta di aromi. Sapori e profumi possono essere raggiunti ugualmente grazie alla macerazione di tutti i suoi ingredienti. L’importante è aggiungere – stavolta sì – un mix di erbe mediterranee e alpine che vanno dal ginepro appena colto alla lavanda o alla cannella.

Restando in tema di distillazione artigianale, impossibile non parlare della Vodka: in Sicilia hanno riveduto e – in parte – corretto la ricetta tradizionale russa. Il prodotto presenta la lavorazione di grani antichi con la giusta dose di agrumi e spezie per valorizzare le colture tradizionali e le biodiversità locali. La leggera filtrazione garantisce una piena conservazione delle qualità organolettiche: ha un gusto morbido e sofisticato, consigliata con ghiaccio. Nella variante secca, c’è l’aggiunta di cocktail con frutti siciliani, succhi, aromi ed erbe del territorio. Presenta, inoltre, un basso indice di glutine.

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