Dpcm Natale, l’ira di Luca Zaia: “Ci sarà il caos totale”

Nuovo Dpcm Natale: vietati gli spostamenti sul territorio nazionale dal 21 dicembre al 6 gennaio. Obbligo di restare nel proprio comune di residenza per Natale, Sano Stefano, Capodanno ed Epifania. Monta la polemica. Luca Zaia furioso commenta: “Dpcm preconfezionato, sarà caos”

Luca Zaia, nuova stretta in Veneto per evitare assembramenti (Getty Images)
Dpcm Natale, Luca Zaia furioso (Getty Images)

Nuovo Dpcm Natale: ci saranno molti più controlli ma è già scontro Stato-Regioni. I governatori puntano il dito contro lo stop agli spostamenti sul territorio nazionale per tutti i rossi in calendario (25 e 26 dicembre1 e 6 gennaio). Il divieto scatterà già il 21 dicembre e sarà valido fino al 6 gennaio.

Insomma, non sarà possibile spostarsi, salvo che per comprovate esigenza lavorative, motivi di salute e altre urgenti necessità. Sarà sempre garantita, comunque, la possibilità di ritornare al proprio indirizzo di residenza o domicilio.

Tutto questo non piace ai presidenti delle Regioni. Se Giovanni Toti è stato il primo a puntare il dito contro alcune criticità del provvedimento, Luca Zaia è sicuramente quello più adirato. “E’ un provvedimento preconfezionato, sarà il caos – ha tuonato il presidente del Veneto – aggiungendo – a Natale, nei piccoli centri, gli anziani saranno soli in casa. Nella stesura del Dpcm le Regioni non sono state ascoltate“.

Insomma l’esponente della Lega lamenta un mancato coinvolgimento da parte del Governo. In particolare, se la prende con Conte. Vuole scrivere tutto da solo – ha detto Zaia a Il Giornale a proposito del premier – nel Decreto non c’è la voce delle Regioni”.

Luca Zaia spera che, da parte del Governo, possa esserci un ripensamento, arrivando a smussare alcune delle regole imposte. Il governatore è deluso. Lo sfogo è amaro. “Mi spiace constatare che, anche questa volta, non siamo riusciti a costruire un provvedimento con il governo. Pensavo che si sarebbe potuto lavorare insieme”.

Per Zaia, si sarebbe ripetuto lo “stesso copione“; Regioni convocate solo a cose fatte. Lo spiega lui, senza mezze misure. “Il governo ci convoca, arriva un testo preconfezionato, lo approvano. La nostra voce, però, non c’è”.

Per Zaia, sarebbe stato più opportuno lavorare, tutti insieme, sulle bozze, così da arrivare alla stesura di un testo definitivo e condiviso il più possibile. Ma, a suo dire, così non è stato. Addirittura, riferisce si aver avuto la bozza in ritardo.

Per il governatore del Veneto ci sono alcuni aspetti specifici del Dpcm che proprio non vanno. In particolare, è discutibile la scelta di non concedere deroghe per uscire dal proprio territorio a Natale, Santo Stefano e Capodanno. Per Zaia: Gli anziani resteranno da soli, in casa, a guardare in tv gli assembramenti che si formeranno nelle città”. Insomma, il governatore del Veneto, teme che le regole non verranno rispettate alla lettera.

Nella sua battaglia contro il Dpcm Natale Zaia non è solo. C’è anche Attilio Fontana che la pensa allo stesso modo.

“Fermare ogni spostamento con la formula della restrizione comunale significa, di fatto, fermare la nostra festività più importante. Non si tiene conto – ha scritto Fontana su Facebook – dell’enorme disparità tra chi abita nelle grandi città, con un ampio margine di movimento, rispetto a chi vive in un piccolo paese. Non si tiene conto di familiari separati da un confine comunale, ma magari a 1 km di distanza“.

Dpcm Natale, Regioni in rivolta. Boccia invita alla calma

Dpcm Natale, regioni in rivolta. Il ministro Boccia cerca di placare gli animi
Il ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Francesco Boccia (Facebook@francescoboccia.it · Personaggio politico)

E se le Regioni sono in rivolta per il nuovo Dpcm Natale, il ministro Francesco Boccia tenta di placare gli animi. Invita alla collaborazione, a non percepire le restrizioni come comandi calati dall’alto ma, piuttosto, come strumenti necessari per vincere una battaglia comune.

Sulle festività e a proposito di ottimismo per il futuro (che in molti manca, considerate le circostanze) il ministro è determinato e sembra non avere dubbi. “Se ognuno di noi farà una rinuncia per il bene di tutti, – ha commentato Boccia – la sfida con il Covid sarà vinta”. 

Insomma, parole davvero importanti, cariche di significato, che invitano a proseguire determinati lungo la strada del rigore, per una vittoria certa. Sarà davvero così? Tutti se lo augurano.

Intanto s’aspetta che quest’anno nero passi, portando via per sempre tutto il suo carico di sofferenze e preoccupazioni. L’attesa è tutta per il vaccino, che dovrebbe garantire un lento e progressivo ritorno alla normalità.

 

 

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