Intolleranze alimentari: sintomi e alimentazione

Le intolleranze alimentari non sono altro che delle reazioni anomale da alimenti, scopriamo di più attraverso informazioni utili per intercettarle e capirle.

Intolleranze alimentari: sintomi e alimentazione
Intolleranze alimentari: sintomi e alimentazione (Adobestock photo)

Sono delle risposte avverse da parte del nostro organismo. Ne soffrono persone predisposte e che presentano tali intolleranze nel momento in cui entrano in contatto con precise sostanze contenute in alcuni cibi.

Intolleranze alimentari: i fastidi frequenti

Capita spesso che, pur non essendo affetti da una malattia precisa, soffriamo di disturbi molto frequenti e persistenti di cui non riusciamo a venirne a capo, come ad esempio gonfiori, cefalea, stanchezza cronica, dermatiti, repentini cambiamenti di peso ma anche insonnia e forme lievi di depressione. Ebbene sì, la causa tutto questo potrebbero essere delle intolleranze alimentari.

Tutte le persone che sono affette da intolleranze alimentari accusano dei disturbi anche per anni e provano delle cure senza però rendersi conto che questo, potrebbe partire proprio dall’alimentazione e più precisamente da determinati alimenti.

Le intolleranze alimentari: cosa sono e tutte le informazioni utili
Le intolleranze alimentari: cosa sono e tutte le informazioni utili (Adobestock photo)

Si tratta esattamente di malassorbimento che origina l’intolleranza, questa provoca delle reazioni che sono alla base della comparsa dei sintomi. Come abbiamo detto, questi sono piuttosto generici, sono prevalentemente a carico dell’apparato gastrointestinale, come appunto la nausea, il vomito, la diarrea, dolori addominali e quant’altro. Più raramente, ci possono essere dei sintomi quali ritenzione idrica ma anche disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico, della cute, del sistema nervoso e come depressione, ansia, irritabilità.

Possiamo effettivamente fare una cernita per quanto riguarda gli alimenti che più provocano queste intolleranze che sono alcuni pesci, crostacei, il latte e alcuni derivati del latte, determinati cereali che contengono glutine, le fave, la soia, alcuni tipi di frutta e ortaggi come ad esempio le fragole, i pomodori, le melanzane e molto altro.

Intolleranze alimentari: intercettarle e capirle nel modo giusto

C’è da sottolineare però che non esiste alcuna base scientifica a sostegno della convinzione che soffrire di intolleranze alimentari equivalga a prendere peso e che quindi, viceversa, eliminare gli alimenti che provocano intolleranze possa portare ad un facile dimagrimento.

Queste sostanze possono essere delle componenti proprie dell’alimento come ad esempio il lattosio. Molto diffusa l’intolleranza al glutine che provoca la malattia celiaca, di quella al lattosio disponiamo di un test scientificamente valido per identificarla (breath test).

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Inoltre, si possono sviluppare delle intolleranze nei confronti di componenti alimentari che sono dotati di attività farmacologica, ad esempio i cibi ricchi di istamina o di altre amine, nei confronti di additivi alimentari che si impiegano industrialmente, metalli come il nichel e così via.

Provare ad individuare le intolleranze

Possiamo dire però che quando ci assicuriamo di avere una reale situazione di intolleranza, senza dubbio, eliminare per un certo periodo dalla dieta gli alimenti ai quali si è davvero intolleranti, da in genere dei buoni risultati.

Il problema che si presenta è per di più individuare quali di questi alimenti provocano il nostro o i nostri fastidi, è infatti difficile intercettarli a causa della mancata formazione di anticorpi specifici. Le intolleranze alimentari in genere vengono testate in maniera non proprio attendibile.

È molto usato il citotoxic test, che viene effettuato su un campione di sangue del soggetto interessato e si basa sul tentativo di sottolineare tutte le reazioni cellulo-mediate che si manifestano durante le intolleranze. Come questo, ci sono tanti altri test come anche il metodo diagnostico kinesiologico che si basa sulla registrazione di variazioni di forza muscolare ma anche questo non è molto affidabile: si effettua semplicemente stringendo nella mano un flaconcino chiuso che contiene un estratto dell’alimento che potrebbe creare i fastidi.

Differenze tra intolleranze alimentari e allergie

I sintomi delle intolleranze alimentari sono talmente tanti e vari che, molto spesso, non pensiamo nemmeno che possano essere causati da degli alimenti. C’è una differenza sostanziale però da non sottovalutare tra allergie e intolleranze alimentari, le allergie mostrano immediatamente sintomi che coinvolgono il sistema immunitario, le intolleranze invece sono scatenate appunto, come abbiamo visto, da altri meccanismi e possono rimanere soprattutto latenti.

La cosa più grave è che le intolleranze alimentari si rivolgono in particolare ai cibi più comuni come la pasta, il pane, le uova, i latticini e diversi altri che siamo soliti includere all’interno del regime alimentare quotidiano.

Importanti conclusioni

Dobbiamo sicuramente ritenere sbagliato cercare di dimagrire seguendo una dieta che preveda l’esclusione di determinati alimenti se non si è fatto prima un esame specifico, con presidio medico, e ottenuto dei risultati che evidenzino una reale intolleranza alimentare. Una terapia dietetica corretta infatti richiede dei test unici, specifici e credibili.

Fatti i test, nel caso di intolleranza al lattosio o malattia celiaca, si attuerà temporaneamente e secondo uno schema di rotazione, un’eliminazione di quei pochi alimenti che sono stati identificati in modo credibile cause principali di sintomi di intolleranza.

Intolleranze alimentari (Adobestock photo)

Questi ultimi vanno sostituiti in maniera estremamente oculata con l’aiuto del medico o di uno specialista con altri prodotti che abbiano lo stesso valore nutritivo dei cibi eliminati. In questo modo sarà possibile ottenere una riduzione o addirittura una scomparsa dei sintomi spiacevoli accusati, migliorando così la propria condizione di salute.

 

 

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