Impara ad essere meno suscettibile in poche mosse

Lasciare che gli altri ci rovinino le giornate è un limite nostro, a volte siamo troppo suscettibili, imparare a scrollare le spalle non è impossibile.

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Sei tra quelle persone che si arrabbiano velocemente? A volte siamo permalosi al punto che giungiamo a conclusioni affrettate, non lasciamo neanche che gli altri finiscano di parlare che iniziamo a sbraitare. Altre volte non serve neanche che parlino, il solo atteggiamento ci fa uscire fuori dai gangheri. Ad ogni modo sarebbe meglio non preoccuparsi troppo del giudizio degli altri ed essere meno suscettibile. Se ti piacerebbe ma non sai come fare, questi 9 suggerimenti potrebbero fare al caso tuo.

Imparare ad essere meno suscettibili

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Essere suscettibili non significa necessariamente avere un brutto carattere, spesso è un atteggiamento di difesa che nasconde la sofferenza. Se vuoi evitare di avere determinate reazioni devi lavorare su te stesso e capire le ragioni delle tue reazioni. Gli altri sono liberi di esprimere i loro giudizi, ovviamente questo non significa offendere, significa solo dire come la pensano. Se il loro pensiero ti disturba cerca di guardare dentro te stesso piuttosto che guardare male gli altri.

Ecco 9 suggerimenti che ti aiuteranno a guardare oltre e a non curarti del pensiero di nessuno:

1. Concentrati sull’auto-compassione

Sii gentile con te stesso e lecca le tue ferite, se in determinate occasioni ti sono mancati amore, comprensione o dolcezza, avrai delle ferite aperte. Queste ferite creano disagio. Ci sono degli argomenti per i quali senti di avere i nervi scoperti, qualsiasi cosa si dica in proposito tu scatti. Sappi che il primo passo è guarire queste ferite, colma le tue lacune emotive, impara ad accettare i tuoi difetti, nessuno è perfetto, ma in compenso hai molti pregi e qualità.  L’auto-compassione porta stabilità all’ego. Usa tutta la tua energia per fare qualcosa per te stesso invece di sprecarla provando rabbia.

2. Considera i lati positivi

Nel caso di una coppia che litiga spesso, la coppia è formata da due persone entrambe suscettibili. In questo caso bisognerebbe valutare quali potrebbero essere i benefici inconsci legati a questi comportamenti. Forse usate il litigio per mantenere una certa distanza, magari perché non  avete più attrazione l’uno per l’altro e state cercando di evitare momenti di intimità. Sicuramente ci sono delle cose che ti fanno stare male e che scatenano questi atteggiamenti aggressivi. Il secondo passo è quindi quello di compiere un percorso introspettivo, con la finalità di mettere in atto un cambiamento nonché un processo di di riparazione delle sofferenze che solitamente si riferiscono al periodo dell’infanzia.

3. Concentrati sui tuoi sensi

A volte è il pensiero di quello che potrebbe accadere o di quello che ti aspetti che ti dicano a metterti nella posizione di difesa. Se sei sul punto di uscire di casa per andare a chiarire con qualcuno, e sei preoccupato per l’incontro che ti attende, dovresti  focalizzare la tua attenzione sui tuoi sensi. Non pensare, osserva la strada, il paesaggio, senti il volante sotto le mani, ascolta attentamente la radio e così via. Focalizzando la tua attenzione sui sensi distoglierai la tua attenzione dalle emozioni negative che nutrono la tua aggressività e ti recherai al tuo appuntamento con un pensiero costruttivo.

4. Stabilisci un obiettivo

Hai a che fare con una persona che ti ha preso di mira? un responsabile al lavoro o un professore che non perde occasione per lanciarti commenti umilianti? Non c’è tempo per il panico, questo è il momento di attuare un piano. Invece di subire contrattacca ponendo domande, attieniti ad un codice di condotta. Questo atteggiamento ti permetterà di non sentirti come un oggetto, ma come un soggetto. La tua attenzione verterà sulle tue azioni e parole piuttosto che sul pensiero degli altri.

5. Metti le parole sulle emozioni

Cosa significa mettere le parole sulle emozioni? per capirlo facciamo un esempio: torni a casa stanca e sei di pessimo umore, tuo marito ti fa una battuta che non gradisci, invece di rispondere a tono, metti le parole sulle tue emozioni. Usa le parole e spiega cosa provi invece di iniziare una discussione. Chiedigli di raccontarti una barzelletta piuttosto che fare battutine perché sei di cattivo umore e ti aiuterebbe ridere. Digli che quello è il giorno giusto per giocare la carta dell’umorismo in modo che tu possa rilassarti. Questa arma non può essere usata sempre, in ambienti ostili potrebbe essere usata contro di te, se dichiari il tuo malumore il tuo interlocutore potrebbe approfittarne per pungerti ancora di più.

6. Risparmia tempo

Quando l’emozione è forte, le reazioni sono epidermiche. Quando le reazioni sono epidermiche tendi a non rispondere, a gelarti, a non reagire. Per uscire da questa situazione di stallo, inizia a concentrati sul tuo respiro. Pensa a quello che ti è stato appena detto, indipendentemente che trovi quelle parole giuste o sbagliate. Fai capire al tuo interlocutore che lo hai ascoltato e che hai bisogno di tempo per pensare. Questo ti darà il tempo di qualificare la tua reazione.

7. Stabilisci lo scenario ideale

Se i commenti che ti danno più fastidio sono quelli detti da certe persone, cambia lo scenario del rapporto che hai con quelle persone perché se quelle persone si permettono di dirti certe cose è perché avete basato il vostro rapporto e la vostra comunicazione su questo modo. La soluzione è quella di invertire lo scenario. Quelle frasi fastidiose vengono da tua madre? Instaura un rapporto basato su altro. Se ti dice frasi come ” Sei sempre la solita sbadata” evita di raccontarle episodi relativi alla tua goffaggine, racconta quello che vuoi ma ometti le disavventure. Vedrai che anche gli altri ti vedranno in modo diverso.

8. Identifica le paure dell’altro

Immagina questa scena: hai superato i 40 e sei ancora single! La tua amica non appena ti vede ti chiede sempre le stesse cose: ” Ma non hai paura di restare sola? Non ti manca non aver avuto figli? ” Se ti sale la rabbia ogni volta che parte con questi discorsi, risparmia energia e risparmiati l’ira e pensa: quello che le persone dicono è solo una proiezione della loro realtà. In effetti, la tua amica sta parlando di lei e non di te. Sicuramente proietta su di te la sua paura della solitudine, dell’abbandono, dell’età. Se capisci questo acquisisci l’immunità.

9. Fai un passo indietro

persona suscettibile
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Il brain trainer Byron Katie afferma che quando ci diciamo una frase negativa, questa frase immediatamente viene seguita da 4 domande. Ad esempio al pensiero: “Nessuno mi ama”, seguiranno le domande:

  • È vero che nessuno mi ama?
  • Posso essere certo della veridicità di questa cosa?
  • Quale reazione suscita in me questo pensiero?
  • Come mi sentivo prima di fare questo pensiero?

Il consiglio del brain trainer è semplice, in realtà quando fai questo tipo di pensieri ti basterà invertire la frase. Puoi anche pensare a te stesso: “Io non riesco ad amare nessuno. Difficilmente mi piacciono le altre persone”. Questo esercizio è particolarmente utile nel caso in cui tendi ad incolpare gli altri per ciò che non vuoi vedere in te stesso.

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