Covid e zone rosse: per Speranza questi 10 giorni saranno decisivi

Per il ministro della Salute Roberto Speranza questi 10 giorni saranno decisivi. Intanto le zone rosse ed arancioni si fanno sentire.

ministro speranza
Ministro Roberto Speranza (Instagram)

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha fatto alcune dichiarazioni molto importanti per quanto riguarda le azioni da lui intraprese ed il modo in cui il comitato tecnico scientifico sta collaborando col Governo nella lotta al coronavirus.

Il ministro Speranza, inoltre, molte volte si è schierato pubblicamente facendo degli appelli alla popolazione.

Ricordiamo infatti quando chiese un gesto di responsabilità al popolo italiano nell’evitare spostamenti inutili.

In questa nuova fase della pandemia, in cui le regioni della nostra nazione sono divise in 3 zone; rosse, arancioni e gialle, il ministro della Salute è stato al centro di forte dibattito sia col popolo che con i governatori e sindaci delle regioni stesse.

Approfondiamo l’argomento.

Speranza: “Resto molto prudente sui contagi”. Poi dichiarazioni sui vaccini

Ministro Roberto Speranza
Ministro Roberto Speranza (Instagram)

Il ministro della Salute ha infatti dichiarato: “Resto molto prudente, ma i nostri esperti del Cts ci dicono che la curva dei contagi si va stabilizzando. È ancora presto per dirlo, ma ci sono valide ragioni per credere che le ultime misure comincino a dare qualche risultato”.

Ai microfoni de La Stampa il ministro si è espresso anche sul vaccino dichiarando che “all’inizio avremo dosi per 1,7 milioni di persone (personale medico-sanitario e Rsa), ma per le vere vaccinazioni di massa dovremo aspettare il secondo semestre del 2021“.

Brutta polemica da arginare per il ministro della Salute assieme a tutto il resto del Governo è la polemica che è scoppiata al seguito del passaggio di altre regioni da zone gialle ad arancioni o rosse.

Hanno infatti debuttato da ieri le nuove “zone rosse” in Campania e in Toscana e le “arancio” in Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Marche.

Il tutto però, ripetiamolo, è avvenuto non nel migliore dei modi.

I ministri a confronto con i governatori. Rapporti incrinati fra stato e regioni?

Chiusura discoteche, il dibattito infiamma la politica (Getty Images)
 il dibattito infiamma la politica (Getty Images)

Basti pensare a tal proposito alle vicende che hanno visto protagonista la Campania dove il continuo scontro\confronto fra i ministri ed il Governatore De Luca non è stato dei più cordiali.

Ieri infatti il ministro Francesco Boccia, pur invitando a non polemizzare con i governatori, aveva puntato il dito contro le “scorrettezze di alcuni governatori” che invece attuano una sorta di scaricabarile.

Mentre il ministro Boccia si era tenuto sul generico, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio è stato molto più diretto ed ha parlato proprio del Governatore della Campania.

De Luca avrà dato altro materiale per Crozza per il prossimo venerdì, mettiamola in questo modo” ha detto replicando a distanza di giorni al governatore campano che lo aveva criticato.

In un lungo post su Facebook Di Maio si era espresso molto su De Luca, inoltre però bisogna specificare anche che l’esponente dei Cinque Stelle ha voluto anche tendere la mano al presidente campano.

Infatti hanno fatto seguito alcune sue dichiarazioni in cui diceva: “Io a De Luca voglio mandare un messaggio di pace, lavoriamo insieme per la Regione”. Pe poi aggiungere: ” Noi applichiamo un metodo a livello nazionale, sui dati inviati dalle Regioni“.

I rapporti fra regioni e stato sembra però essersi incrinato ulteriormente viste le difficoltà nel trovare un equilibrio durante tutta la fase covid della storia della Repubblica Italiana.

Da tempo infatti sembra che il Titolo V più che essere un aiuto, secondo quanto dichiarato da alcuni esponenti politici, sia diventato un punto critico e di difficoltà che non velocizza il sistema ma lo rallenta.

“Quando usciremo da questa pandemia credo che dovremo rivedere alcuni equilibri di poteri tra Regioni e Stato centrale” ha tuonato a tal proposito Luigi di Maio.

Al termine della pandemia qualcosa a riguardo potrebbe accadere? Intanto la situazione non aiuta di certo non aiuta il ministro della Salute che per la gestione delle zone ha bisogno della collaborazione dei governatori ora più che mai.

Ministro della salute
Foto da Facebook @robertosperanza

Seguiranno aggiornamenti.

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