Finanza, oscurati 5.500 siti di streaming illegale in Italia

Finanza, è scattata l’operazione ‘The Perfect Storm’: oscurati 5.500 siti e canali Telegram di streaming illegale in Italia

Più di 5 milioni di utenti nella sola Italia che da oggi rimarranno al buio e oltre 5.500 siti illegali oscurati. Questo è il risultato dell’operazione ‘The Perfect Storm‘ portata avanti dagli uomini della Guardia di Finanza e che ha portato alla scoperta di una rete dedita alla trasmissione di contenuti coperti dal diritto d’autori.

Finanza, oscurati 5.500 siti di streaming illegale in Italia (Pixabay)

Smantellata un’organizzazione ben ramificata anche nel nostri Paese  ma che in realtà coprova almeno mezza Europa passando dalla Germania alla Svizzera, dall’Olanda alla Francia. Il metodo era quello classico in voga negli ultimi anni, cioè contratti di abbonamento con Iptv pirata. E a scoprirli sono stati gli agenti del Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche a stretto contatto con il personale della Polizia Postale e Polizia di Stato.

Un’inchiesta coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo, diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal Sostituto Procuratore Valeria Sico. Il quafdro che è emrso dalle indaginiè chiaro: centinaia di migliaia di utenti godevano, a prezzi ribassati rispetto a quelli di mercato, di tantissimi eventi on demand, a cominciare dalle partite di calcio dei principali campionati europei.

Sfruttavano abbonamenti con le Iptv pirata, scoperti dalla Procura della Repubblica di Napoli. La prikma parte dell’operazione si era conclusa il 6 novembre scorso, con lo spegnimento da remoto delle piattaforme pirata, dei loro server ma andhe delle smart card utilizzate dai clienti. Inoltre erano stati oscurati i siti web e i canali Telegram dedicati  alla vendita e riproduzione dei contenuti in maniera illegale.

Finanza, oscurati 5.500 siti: cosa brischiano adesso i clienti?

Streaming illegale, continua la battaglia della Finanza (Pixabay)

Grazie allì’operazione sono state messe sotto sequestro più di 5.500 risorse informatiche oltre a 350 canali Telegram. In un a seconda fase sono stati scopertio e bloccati altri 350 siti vetrina e 370 canali Telegram e quindi da oggi in poi sarà impossibile per i clienti accedere. Quindi Telegram, dopo i tre denunciati per revenge porn (una vicenda nella quale era coinvolta andhe Diletta Leotta) è di nuovo nel mirino.

Inoltre è stata esaeguita una misura di custodia cautelare in carcere in Italia e notificato un provvedimento di sequestro e confisca pari a 10.619.000 euro nei confronti di 23 indagati. Come informa la Finanza sono state anche effettuate 100 perquisizioni nei confronti dei principali rivenditori italiani e sequestrati 334 account PayPal destinati alla raccolta dei profitti.

Ma cosa rischiano i clienti fraudolenti? Come è stato spiegato nella conferenza stampa per illustrate l’operazione, “dai 6 mesi ai 3 anni di reclusione e una multa da 2.500 a 25.800 euro”.

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