Quando finirà il Coronavirus? La risposta dell’OMS

Per quanto tempo ancora conviveremo con il virus Covid-19? Cosa accadrà nei prossimi mesi? cosa dovremmo aspettarci?

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In questo momento l‘Italia è stata suddivisa in zone che delineano nuove misure di contenimento per fronteggiare la brutale seconda ondata del Covid-19.

Stiamo tutti vivendo un periodo di incertezza. Credevamo che il peggio fosse passato ed invece eccoci di nuovo confinati, con i contagi che aumentano giorno per giorno e il cerchio dei contagiati che si stringe sempre di più intorno a noi. Cos’è che dovremmo aspettarci secondo gli esperti? Catherine Smallwood gestisce le situazioni di emergenza presso l’OMS Europa e dal suo ufficio di Copenaghen, in Danimarca ha fatto il punto sulla pandemia. La sua toccante intervista è stata pubblicata sul Le Parisien.

Cosa dobbiamo aspettarci per il futuro?

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Il bilancio è drammatico, sono quasi 300.000 i morti per causa Covid in Europa, cifre preoccupanti e il peggio è che secondo l’esperta sono cifre destinate a crescere.

Catherine Smallwood sente il peso della pandemia sulle sue spalle perchè a causa del Covid, quel male che è chiamata a combattere in veste di esperta, ha perso molti dei suoi stessi parenti: “Questa è la prima volta che ho sperimentato l’emergenza a cui sto rispondendo”, ha detto.

Le Parisien ha chiesto alla donna come mai in Europa stiamo assistendo ad un ritorno dei contagi.

L’esperta Onu ha spiegato che le cause sono diverse:

  • parte del fenomeno si deve alla ripresa delle attività economiche, sociali e culturali: “I paesi hanno riattivato i viaggi, l’economia è ripresa, i cinema , i ristoranti hanno riaperto ”.
  • A questo si deve aggiungere anche un atteggiamento di rilassamento, le persone hanno abbassato la guardia e man mano hanno smesso di adottare i famosi gesti barriera raccomandati per arginare i contagi. Di conseguenza abbiamo assistito ad un aumento significativo del numero dei contagi.
  • Inoltre le temperature hanno avuto un grande impatto sulla situazione. Le temperature basse portano le persone a stare di più nei luoghi chiusi, dove il virus si trasmette più facilmente.
  • L’esperta spiega inoltre che la popolazione è stanca e la stanchezza è un fattore da considerare.Le persone stanche non combattono più con lo stesso entusiasmo.

Ormai la situazione è quella che è, stanchi o no è necessario definire nuove linee guida per essere in grado di vivere e controllare il virus, ha sottolineato.

L’Europa è il nuovo epicentro dell’epidemia, nonostante i tanti casi nel continente americano: “Tutti gli occhi sono puntati sull’Europa, e in particolare sull’Occidente”, ha precisato l’esperta.

L’Europa concentra numerosi scambi e movimenti tra le popolazioni, sia all’interno che  fuori dai diversi paesi e, l’Europa conta anche il numero maggiore di popolazione anziana e di conseguenza più persone a rischio del virus.

Ma il contenimento è una soluzione efficace?

Catherine Smallwood spiega che dato l’aumento del numero dei contagi lle attuali restrizioni sono inevitabili: “Le scuole rimangono aperte e questa è una buona cosa. Tra andare al ristorante o mandare i bambini a scuola, la scelta si fa velocemente ”, continua. L’esperta precisa che le scuole presentano alcuni rischi ma che il ruolo dei bambini nella trasmissione del Covid non è ancora chiaro, è ancora oggetto di ricerca.

L’esperta ritiene inoltre che le attuali restrizioni non sono “abbastanza severe” nel senso che non sono sufficienti i provvedimenti presi per arrestare il Covid. Per l’esperta dell’OMS, è necessario agire quando la curva è discendente implementando la strategia “test-trace-isolare”.

Questo metodo è efficace ad una sola condizione, solo quando i casi quotidiani sono abbastanza limitati: “Questa strategia è efficace quando ne abbiamo 20, 30, 40 nuovi al giorno, non una volta che la trasmissione del virus decolla” avverte la specialista che

si sofferma sull’importanza della responsabilità collettiva per rallentare la diffusione dell’epidemia, l’uminione fa la forza se remiamo tutti verso la stessa direzione la rangiungeremmo prima. “Tutti devono essere a bordo”, insiste l’esperta, ricordando che si sono susseguite diversie situazioni in cui alcuni giovani ritenevano che fare festa fosse più importante che proteggersi dal coronavirus.

Per quanto tempo convivremo con il virus?

Questa è la domanda che ci poniamo spesso tutti. Catherine Smallwood ha risposto con fermezza: “Non contate in settimane o mesi ma piuttosto in anni”. A suo avviso, tutto dipenderà dall’efficacia di un vaccino e dalla sua durata.

Nel frattempo le ondate di picco e calo si susseguiranno secondo l’esperta e l’obiettivo principale è quindi riuscire ad esercitare un controllo della situazione, il che si può ottenere solo in un modo: “Scovando tutti i casi di Covid ed isolandoli prima che sia troppo tardi”.

L’ultima domanda che è stata posta all’esperta è stata: ” Il virus alla fine andrà via oppure è irremovibile?”. Sapete qual’è stata la risposta?

“Una cosa è certa, il virus sarà con noi per sempre. Ciò che resta da vedere è quale impatto avrà sulla nostra salute a lungo termine “, ha concluso l’esperta.

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Dunque anche le fonti più autorevoli ed esperte ancora non sono in grado di fornire delucidazioni specifiche in merito a questo virus.

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