Morto in ospedale e funerali organizzati: poi la sorpresa

Morto in ospedale e funerali organizzati: ma quando la famiglia è stata autorizata a vedere il cadavere ha scoperto un’altra verità

Una telefonata, quella che nessuno vorrebbe ricevere: l’ospedale che comunica come nonostante tutti i tentativi di cura non c’è stato nulla da fare e il congiunto è morto. Il dolore, l’angoscia, il contatto con l’agenzia per il funerale come è successo anche a Sora. Solo che il morto non c’era, o meglio non era quello che i parenti credevano.

ospedale covid-19
Morto in ospedale e funerali organizzati: ma il finale è assurdo (Adobe Stock)

Una vicenda al limite dell’assurdo sulla quale nelle prossime ore faranno chiarezza gli inquirenti. Intanto però come raccontano le cronache locali, c’è da ridere e da piangere insieme. Succede che un anziano sia ricoverato da giorni nell’ospedale della città in provncia di Frosinone, il ‘Santissima Trinità’. Impossibile per i parenti vederlo e visitarlo, le strette regole del Covid-19 lo impediscono.

Così quando nella tarda serata è arrivata la chiamata dall’ospedale, comunicando il decesso dell’uomo già ricoverato da giorni, nessuno ha pensato ad uno scherzo. Anche perché a chiamare erano stati i carabinieri allertati dal personale dell’ospedale.

Morto in ospedale e funerali organizzati, la famiglia scopre la verità

Funerale organizzato, ma lui non era morto (Pixabay)

La famiglia dell’anziano ha contattato l’agenzia funebre per organizzare tutto e ha fatto anche stampare i manifesti a lutto da appendere in città, dopo aver organizzato la cerimonia. Ma quando l’agenzia ha inviati alla famiglia una foto del presunto morto, si è capito che qualcosa non funzionava. Le sue fattezze non erano le stesse del defunto in obitorio e soprattutto mancava la cicatrice per una ferita di guerra che l’uomo aveva.

I parenti dell’anziano lo hanno verificato facendo svestire il cadavere. Così hanno potuto anche constatare che il caro estinto in realtà non sta ancora bene ma stava tranquillamente facendo colazione. Un tuffo al cuore per la famiglia, un sospiro di sollievo e una storia emblamtica di quello che può succedere in tempo di Covid-19.

 Ora c’è da contattare la famiglia del vero defunto, anche perché nessuno dei suoi eventuali parenti aveva lasciato un  recapito e per questo si erano fatti vivi i carabinieri. Non è ancora chiaro chi possa avere commesso l’errore, dovuto probabilmente ad un’omonimia tra le due persone. Ma è chiaro che quei manifesti funebri saranno da buttare.

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