Allarme Covid, paura in una Rsa a Foggia: 70 anziani contagiati

Covid, ore di ansia per gli anziani. Crescono i contagi nelle Rsa. L’ultimo caso in una struttura di Foggia dove sono risultati positivi ai test 70 anziani

Contagi in aumento nelle Rsa italiane
Anziana ricoverata (Getty Images)

E’ stato detto dall’inizio, fin dalle prime settimane della pandemia: il Covid è una minaccia seria per gli anziani delle Rsa. Si moltiplicano giorno dopo giorno i nuovi casi di positività all’interno di strutture specializzate nell’assistenza degli anziani.

C’è notizia di un ennesimo episodio, questa volta a Foggia. Nella Rsa “Fondazioni Palena” sono risultati positivi al test del coronavirus ben settanta anziani, tutti ospiti stabili della struttura.

Una vera e propria diffusione a catena dell’infezione; si sono contagiati anche ventotto dipendenti che, stando alle prime indiscrezioni, sarebbero tutti positivi asintomatici.

I responsabili della struttura sono al lavoro per ricostruire l’origine del contagio. Dalle prime ricostruzioni sembrerebbe che, ad innescare l’infezione, sia stata una dipendente Oss, attiva presso la struttura come assistente socio-sanitaria. La donna, avrebbe scoperto di essere positiva al Covid già a fine ottobre, facendo il test.

Alcuni familiari degli ospiti della Rsa hanno fatto sapere tramite l’Ansa che tre degenti sono deceduti. Altri due anziani, invece, sono stati ricoverati in ospedale.

Una situazione che desta allarme in tutta Italia. Lo scorso 18 ottobre si era verificato un episodio simile in Campania, precisamente a San Giorgio a Cremano.

Nella casa di riposo “Suore della Carità” c’erano stati settanta contagi totali, tra suore e operatori assistenziali. Era scattato immediatamente il protocollo, con il tracciamento capillare dei contatti di tutte le sessantatre religiose.

Gli anziani restano, purtroppo, i soggetti a rischio in questa emergenza sanitaria. E lo sono ancora di più se hanno un quadro di salute già compromesso da patologie pregresse.

Si deve essere prudenti, rispettare le norme anti-contagio, sperare che arrivi quanto prima il vaccino e che funzioni al meglio sugli anziani.

Alcune settimane addietro hanno suscitato scalpore le dichiarazioni del Professor Giuseppe Remuzzi sul Covid-19. Secondo Remuzzi, direttore dell’Istituto Mario Negri IRCCS, sarebbe giusto informare bene gli anziani, specie gli over settanta, sui rischi a cuoi possono andare incontro se finiscono in terapia intensiva con un contagio da coronavirus.

Covid: rischiano di più anziani in Rsa e soggetti fragili

A rischio covid non solo gli anziani ma anche i soggetti fragili
Traporto speciale paziente Covid (Getty Images)

In questa emergenza sanitaria, con una curva dei contagi che non accenna a placarsi, in Italia, come nel mondo, a rischiare non sono soltanto gli anziani, compresi quelli residenti nelle Rsa.

L’allarme è alto anche per altre categorie di persone: immunodepressi, soggetti con gravi disabilità, malati cronici.

In questo periodo così delicato per la sanità nazionale, curarsi per altre patologie diverse dal Covid è diventato complicatissimo.

Molti interventi non urgenti sono stati rinviati, così come pure analisi non strettamente indispensabili. Le file d’attesa per una visita ambulatoriale sono diventate lunghissime.

Una situazione preoccupante nel suo complesso per la quale rischiano gli anziani, ma non solo loro. Molti virologi hanno proposto di “isolare gli anziani” metterli al riparo il più possibile dal virus.

Gli anziani e i soggetti deboli sono a maggiore rischio per il contagio da coronavirus
Reparto Covid (Getty Images)

Ma quanto è applicabile un modello del genere? A livello pratico non molto. E’ difficile pensare di mettere gli anziani in una sorta di bolla sospesa in una dimensione senza spazio e tempo, in attesa che tutti passi.

 

 

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