Lockdown Italia, multe e sanzioni: le cifre per chi sbaglia

Lockdown Italia, multe e sanzioni per chi viola il coprifuoco, per chi esce da casa senza motivo reale e per gli esercizi commerciali

Coronavirus, lockdown, multe. Tre costanti del 2020 in Italia anche se le ultime due per qualche mese erano sparite. Ma con il nuovo DPCM del governo che ha stabilito il coprifuoco per tutti dalle 22 di sera alle 5 del mattino tornano di moda anche i controlli. Ancora di più nelle regioni dell’area rossa, cioé Piemonte, Lombardia, Valle d’Aosta e Calabria che rendono anche più complicato uscire di casa.

Conte
Lockdown Italia, attenzione alle multe (Getty Images)

Mano potenzialmente durissima, anche se la raccomandazione arrivata dal ministero dell’Interno alle forze dell’ordine è quello almeno nei primi giorni di utilizzare un minimo di tolleranza. Da qui al prossimo 3 dicembre però tutti dovranno fare attenzione, non solo chi vive nei territori più a rischio, perché le sanzioni sono chiare.

Partiamo con le persone fisiche, che non possono uscire di casa se non  per spstamenti necessari e motivati giustifucati. A giustificarli c’è l’autocertificazione, scaricabile direttamente dal sito del ministero anche se può non bastare per garantire tutto.

Così, in realtà, chi non riesce a dimostrare di essere nel giusto può essere sanzionato con sanzioni pecuniarie che partono da 280 euro ma salgono a 560 in caso di recidiva. Per chi viola la quarantena, in caso sia positivo al Coronavirus, invece è prevista la denuncia penale con l’arresto da 3 a 18 mesi e multa fino a 5mila euro.

Lockdown Italia, cosa rischiano i locali che tengono aperto fuori dagli orari

Governo, nuovi provvedimenti in aiuto di bar e ristoranti (Getty Images)
Bar e ristoranti rischiano la chiusura (Getty Images)

Dopo il nuovo DPCM però a rischio ci sono anche commercianti e gestori di locali. Nell’area rossa dovranno rimanere chiusi garantendo soltanto la consegna a domicilio. Chi non rispetta il divieto rischia una sanzione ma soprattutto la chiusura dell’attività commerciale fino a 5 giorni.

Oggi, nel primo giorno di lockdown, i commercianti di Crotone e quelli di Reggio Calabria (città nella quale ieri sera le èproteste sono state rumorose e per alcuni tratti violenti), hanno scelto la protesta. Diverse attività hanno deciso di aprire nonostante i divieti. Una forma di protesta civile e non violenta, nata con un passaparola sui social, che comunque dovrebbe durare solo per un giorno.

Bar e ristoranti, anche quelli organizzati per l’asporto, hanno scelto invece di piazzare alcuini tavolini in stada davanti al loro locale per accogliere i clienti.

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