Coronavirus ospedali, parla Ricciardi: “Situazione drammatica”

Coronavirus ospedali, il professor Walter Ricciardi fotografa la situazione italiana: i dati peggiorano, serve un mese di stop

Il lockdown in Italia e la divisione delle regioni in tre fasce? Un male necessario, almeno per chi come Walter Ricciardi ha sotto mano tutti i giorni i numeri del contagio. Il noto virologo, consigliere scientifico del ministro della Salute Roberto Speranza, ha fatto il punto della sitiazione Radio 1. Ed è partito dalle critiche di chi sente di essere stato penalizzato.

La scelta del governo non è stata fatta a caso, ma basandosi sui 21 parametri scientifici resi noti adesso a tutti. Soprattutto le valutazioni partono dai numeri di contagi, ricoveri e decessi comunicati dalle regioni stesse. Quindi i numeri dovrebbero arrivare in tempo reale ed essere veri, altrimenti ci dsarà sempre una sottistima.

Ma ai governatori che hanno parlato di dati vecchi, dice di stare tranquilli perché “i dati sono tutti peggiorati”. E poi fa un esempio concreto: “Napoli è all’interno di una regione gialla, la Campania. Ma io già due o tre settimane fa avevo detto che andava chiusa, l’area metropolitana di Napoli è un’area a rischio”.

Oggi nessuna regione è verde, l’obiettivo del governo è quello di riportare tutti in quella condizione. Al momento però non è possibile per la situazione di saturazione degli ospedali. I posti si stanno saturando e non parliamo di quelli fdelle terapie intentive, ma piuttosto dei reparti ‘normali’ a partire dai Pronto Soccorso.

Coronavirus ospedali, i dati che hanno portato il governo a dividere l’Italia in tre

ospedali coronavirus
Ospedali da Covid-19 (Instagram)

Il dato più importante da controllare in questa fase è l’indice di contagio Rt nazionale, decisamente superiore a 1 con alcune regioni che hano raggiunto e superato quota 2.Ma essenziali per monitorare la situaizone, tra i parametri ci sono anche il numero assoluto di casi e la percentuale di positivi sulla popolazione oltre ai dati di pressione sulle strutture ospedaliere.

Ricciardi alla fine fa una previsione: “Abiamo davanti due o tre mesi duri, poi credo miglioreremo, magari col vaccino e poi anche il clima ci aiuterà”. Ma allora dobbiamo immaginare un Natale da barricati in casa? Lui invita alla prudenza, a limitare gli spostamenti e a non pensare a cenoni affollati.

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