Vaccino Coronavirus: previsto per l’estate quello realizzato a Napoli

La ricerca di un vaccino contro il Coronavirus a Napoli è partita mesi fa ad opera del Professor Paolo Ascierto. Oggi la ricerca è a buon punto: ecco quali saranno le prossime tappe.

vaccino coronavirus napoli
Paolo Ascierto (Instagram)

La ricerca del vaccino napoletano contro il Coronavirus procede da Marzo 2020. A distanza di otto mesi è al via la fase di sperimentazione che deve precedere necessariamente l’utilizzo di qualsiasi tipo di nuovo ritrovato farmaceutico, al fine di accertare che non abbia conseguenze negative per la salute dei pazienti a cui verrà somministrato.

Con la conclusione della fase sperimentale sugli animali e l’inizio della prima fase di sperimentazione sull’uomo il vaccino partenopeo potrebbe essere ormai in dirittura d’arrivo.

Paolo Ascierto: “Il vaccino di Napoli pronto per la prossima estate”

Paolo Ascierto
Paolo Ascierto (Instagram)

La messa a punto di un vaccino è ormai in fase molto avanzata e sta andando avanti da mesi grazie alla collaborazione tra la casa farmaceutica Takis e il virologo Paolo Ascierto, diventato famoso negli scorsi mesi per aver individuato in un farmaco antireumatico un mezzo efficace per contrastare i sintomi più gravi del Coronavirus.

Oggi l’obiettivo è mettere a disposizione dei cittadini italiani un vaccino con neoantigeni che siano in grado di bloccare il diffonderrsi a macchia d’olio del virus.

Attualmente, fa sapere il professor Ascierto dall’Ospedale Pascale di Napoli, la sperimentazione del vaccino si trova nella Fase 1, ovvero ha raggiunto il momento in cui è necessario sperimentare il vaccino sulle persone poiché le sperimentazioni sugli animali hanno prodotto risultati in linea con le speranze dei ricercatori.

“Verranno selezionati 100 pazienti tra l’ospedale Pascale di Napoli, lo Spallanzani di Roma e l’Università Bicocca di Milano. Saranno quindi compilate schede tecniche sui trattamenti e sui dosaggi. Dopo 3 mesi potremo esaminare le risposte sugli effetti collaterali” ha spiegato Paolo Ascierto.

Finita la prima fase si partirà con una seconda fase che si svolgerà in maniera identica alla prima: durerà tre mesi e coinvolgerà altri 100 pazienti. Se anche questa si dovesse svolgere senza particolari problemi si passerà alla fase 3 della sperimentazione sugli esseri umani.

Durante quest’ultima saranno messi a confronto gruppi di pazienti vaccinati durante la sperimentazione e gruppi di pazienti non vaccinati. “Grazie ai risultati e dalle indicazioni raccolte in quest’ultima fase si potrebbe partire con la produzione”.

Per quanto riguarda le tempistiche dell’intera operazione, Ascierto rimane prudente: “La produzione potrebbe essere avviata non prima di Giugno o Luglio del prossimo anno”.

Si tratta comunque di risultati estremamente incoraggianti dal punto di vista della ricerca medica che, come ha sottolineato recentemente il dottor Roberto Burioni, ha fatto progressi enormi negli ultimi mesi rispetto agli anni passati.

Nonostante il fatto che sia portatore di ottime notizie per lo stato della ricerca napoletana per il vaccino contro il Coronavirus, il professor Ascierto è estremamente oggettivo nella valutazione dello stato attuale del sistema sanitario nazionale. 

Per Ascierto il lockdown è una soluzione drastica ma che si è rivelata essere l’unica efficace se governo e cittadini non sono in grado di lavorare in maniera efficace sulle “Tre T” cioè testare, tracciare, trattare i pazienti positivi, che siano sintomatici o asintomatici.

 

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Oltre a sottolineare la saturazione dei reparti di terapia intensiva è un pericolo concreto ma che anche la struttura della medicina di base italiana è al collasso: “Conosco molti colleghi che lavorano sul territorio e hanno decine di pazienti in cura domiciliare, risultati positivi ma asintomatici. E non riescono a farlo in maniera efficace a causa dell’enorme numero di pazienti che si sono ritrovati a gestire”.

Secondo l’esperto, quindi “la strada del lockdown diventa obbligata se non c’è uno scatto di responsabilità collettivo”.

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