Gli infermieri scendono in piazza a Torino, una fitta rappresentanza del Nursing Up chiede maggiori tutele e assunzioni. In protesta, fino alle 7.00 di domani 3 novembre, anche il Coima, sindacato delle professioni sanitarie, e l’Adi, l’associazione avvocatura degli infermieri.

Da eroi a reduci, questa è la sensazione che pervade decine di migliaia di infermieri in tutto il Paese nel corso di questa seconda ondata della pandemia da COVID-19: i contagi salgono, gli interventi preventivi tardano e le strutture ospedaliere rischiano il collasso. È stata chiesta, a più riprese, sia ai cittadini che alle forze politiche, più responsabilità e collaborazione. L’impressione è che ora potrebbe essere troppo tardi.
Scendono in piazza questa mattina gli infermieri del Nursing Up di Torino, chieste a gran voce maggiori tutele e assunzioni: una folla gremita, sempre nel rispetto delle misure preventive (distanze e mascherina i principi cardine), con indosso le magliette di Superman.
Torino, infermieri in piazza: le ragioni della protesta

Una sorta di promemoria, per quando venivano definiti eroi, mentre ora rischiano di non farcela a livello professionale e strutturale: mancano, infatti, secondo le stime dei rappresentanti sindacali di categoria, oltre 3500 figure professionali per fronteggiare la situazione d’emergenza nel capoluogo. “Ritardi nelle assunzioni, contratti di pochi mesi”, queste sembrerebbero essere le più importanti falle del sistema.
Viene chiesta al più presto una soluzione: lo sciopero sarà prolungato fino alle 7.00 di domani mattina, martedì 3 novembre, ma – fanno sapere le associazioni sindacali – i servizi saranno comunque garantiti. Uniti nella protesta anche il Coima, sindacato delle professioni sanitarie, e l’Adi, l’associazione avvocatura degli infermieri. Lo rende noto l’Agenzia Ansa che ha raccolto le prime testimonianze dalla piazza torinese che sta riempiendosi con il passare delle ore.
Infermieri, ostetriche, fisioterapisti, tecnici di laboratorio e tutti i professionisti sanitari sono la spina dorsale del Servizio Sanitario Nazionale.
Voglio augurare il meglio alle migliaia di ragazze e ragazzi che oggi fanno il primo passo verso questo importante impegno.— Roberto Speranza (@robersperanza) September 8, 2020