Covid, in Piemonte arriva l’allarme dei medici: “Urge lockdown”

Coronavirus, l’allarme dei medici ospedalieri del Piemonte: “In Regione serve un lockdown totale, prevedibile collasso del sistema.”

Covid-19| roberto burioni primo vaccino che funziona
Foto: AdobeStock

La Segreteria Anaao Assomed regionale ha scritto al ministro Speranza, al presidente Stato-Regioni Bonaccini e al governatore Cirio chiedendo di varare al più presto misure restrittive. Una situazione “tra le più problematiche a livello nazionale”, tanto da provocare nel breve periodo “il collasso del Sistema sanitario regionale”.

La sanità della regione Piemonte è a un passo dal baratro.

Photo by GEORGES GOBET/AFP via Getty Images

Per i medici ospedalieri del Piemonte, la Regione è a un passo dal baratro. Per questo motivo è “necessario introdurre un lockdown totale” su tutto il territorio regionale. Lo sostiene la Segreteria Anaao Assomed Piemonte, l’associazione maggiormente rappresentativa dei medici ospedalieri, in una lettera inviata al ministro della Salute Roberto Speranza, al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e al governatore Alberto Cirio.

“La seconda ondata della pandemia di Sars-Cov 2 si sta rivelando peggiore della prima”, si legge nella lettera – “l’Europa è il continente che vede la metà di tutti i contagi mondiali. L’Italia non fa eccezione”. Specie in Piemonte, dove “la crescita esponenziale dei casi nelle ultime settimane ne è palese ed inconfutabile dimostrazione“.

I medici sostengono che “il trend dei contagi è assimilabile alla curva di saturazione sia delle degenze ordinarie che delle Unità di terapia intensiva – si legge inoltre nella missiva -.

Abbiamo assistito al fallimento del tracciamento dei contatti sia per l’approccio metodologico errato (utilizzo dei test molecolari rispetto agli antigenici rapidi ai fini di screening), sia per la scarsissima organizzazione dei servizi preposti e la totale assenza di programmazione da maggio ad ottobre“.

Il Sistema, dicono, “si è fatto trovare colpevolmente impreparato“. Di qui la richiesta di lockdown, “consapevoli che tutte le misure restrittive causeranno un pesante danno economico con ripercussioni sociali, di cui bisognerà chiedere conto ai decisori politici, ma riteniamo che sia prioritario in questa fase critica salvaguardare la salute dei concittadini che in questo momento è messa seriamente a repentaglio”.

“Il trend dei contagi è assimilabile alla curva di saturazione sia delle degenze ordinarie che delle unità di terapia intensiva”.

Nuova misura restrittiva in Piemonte? Parla Cirio

Pagina facebook

Notizia delle ultime ore, il governatore Cirio sta lavorando a una nuova ordinanza restrittiva, anche se per ora il lockdown sembra fuori discussione. L’ipotesi è quella di introdurre la didattica a distanza al 100% alle superiori a partire da lunedì, abbassare la capienza di autobus e tram al 50% e portare lo smart working dei dipendenti regionali al 75%.

Il provvedimento, fa sapere lo staff del presidente, dovrebbe essere firmato in serata. “Sono quattro giorni che in Piemonte la curva del contagio è piatta. La possibilità di un nuovo lockdown è proporzionale alla nostra capacità di rispettare le regole”, ha chiarito Cirio. “Tutto dipende da come uno si comporta, dobbiamo limitare i contatti che non sono essenziali, dobbiamo indossare la mascherina e tenere le distanze dalle persone che non sono nostre conviventi”.

Intanto confermato l’arrivo dei vaccini da parte dell’OMS: “Arriverà il prossimo anno”, i comuni e le asl si stanno già mobilitando in tal senso.

Impostazioni privacy