Covid: un medico denuncia: “l’industria farmaceutica è corrotta”

“Conosco il sistema, il governo sta rimanendo immobile di fronte a questa crisi sanitaria, si potevano evitare migliaia di morti…”

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Fonte Pixabay

In Francia come in altri paesei la pandemia ha ripreso a colpire. Il numero delle persone infettate aumenta di giorno in giorno e un Professore e capo del Dipartimento di Malattie Infettive dell’ospedale di Garches ha iniziato a denunciare “la corruzione nell’industria farmaceutica”. Un uomo autorevole oltre ad essere un medico di grande fama, Christian Perronne, ha assistito ad altre crisi sanitarie dall’interno e da medico non riesce a darsi una spiegazione per la situazione pandemica attuale:

“Ho gestito crisi sanitarie in diversi uffici ministeriali, l’ho vissute dall’interno. E ora quello che mi spaventa è che i funzionari non fanno nulla. Oppure, quando lo hanno fatto, era già troppo tardi “

Christian Perronne è autore di un Saggio di cui si sta parlando molto in questi giorni in Francia e la sua denuncia è portavoce del pensiero di molti a livello mondiale. Il Professore non ci gira intorno: “C’è un errore che non hanno fatto?”, dice lamentandosi di come il governo sta gestendo il Covid-19.

Intervistato dal Nouvel Observateur, l’esperto in malattie infettive oltre a parlare della “corruzione nell’industria farmaceutica” sottolinea gli errori che sono stati commessi dagli esperti virologi e dal governo e le sue osservazioni sono crude e scioccanti.

Covid-19, denuncia ed indignazione di un professore molto arrabbiato

corruzione industria farmaceutica
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Stiamo vivendo anche nel nostro paese un periodo di rivolta e soprattutto i commercianti stanno mettendo in discussione la validità delle misure anti -covid comunicate lo scorso 13 Ottobre dal governo ( Dpcm anti-Covid, tutte le nuove misure nel decreto firmato da Conte) . Misure restrittive soprattutto per i ristoratori che chiedono sostegno affinchè le loro attività non siano destinate a fallire.

Mentre l’economia affronta una grande crisi, il Covid continua la sua folle corsa ai contagi. La domanda che tutti si stanno ponendo è la medesima: “Non staranno sbagliando qualcosa?”  e la risposta del professor Perronne è piena di indignazione, adirato per la gestione della crisi sanitaria in Francia punta il dito verso un governo che è vero che era impreparato ma che ha anche commesso moltissimi errori in merito a molte situazioni. L’occhio inquisitorio del professore parla per esempio di:

  • “studi pagati dai laboratori”
  • l’atteggiamento attendista di certi esperti

e ne parla alludendo ad una forma di corruzione dei laboratori farmaceutici perchè non si può spiegare in nessun altro modo questo atteggiamento avuto dai responsabili.

Le Nouvel Observateur ha elencato tutte le controverse osservazioni che il professor Perronne ha citato nel suo libro partendo dal sottotitolo evocativo: Covid-19: La sacra unione di incompetenza e arroganza.

Il professore arrabbiato afferma: “Non avremmo mai dovuto subire 30.000 morti”.

Si mette in discussione e si fa portavoce dell’indignazione collettiva dall’alto della sua esperienza in qualità di Presidente della Commissione specializzata per le malattie trasmissibili (CSMT) da 15 anni, e afferma di parlare con piena cognizione di causa.

Perchè un governo resta immobile di fronte una pandemia di una tale entità? perchè non fa fronte alla crisi sanitaria usando tutti i mezzi a sua disposizione? perchè non si riesce ad essere reattivi con i tamponi e i test per capire chi è stato infettato? I paesi lamentano forniture inadeguate di mascherine e file lunghissime per fare tamponi e il professore si dice indignato per questo riferendosi ad un particolare evento:

“Per la prima volta nel 2011 ho firmato un rapporto alle autorità per conto dell’Alto Consiglio della sanità pubblica, per ribadire l’importanza dell’uso delle mascherine. Qualche mese dopo è stato detto che le mascherine erano inutili e creavano solo spazzatura “, aggiungendo che” sapevano benissimo che non c’erano maschere sufficenti per tutti”.

Christian Perronne, lamenta che gli ordini per le mascherine in Francia sarebbero stati effettuati troppo tardi, alla fine di gennaio scorso, nonostante Agnès Buzyn, ministro della Solidarietà e della salute avesse avvertito Jérôme Salomon dei potenziali rischi di un’epidemia almeno un mese prima, il 20 dicembre.

“Quando si tratta di malattie infettive, non sai mai cosa accadrà, bisogna prepararsi al peggio”  afferma il Professore che sottolinea gli effetti di una tale negligenza: “Ed è per questo che siamo stati costretti a confinare tutta la Francia” […] “Non avevamo a disposizione neanche test e maschere sufficienti per proteggere le persone vulnerabili, soprattutto gli anziani”

“L’industria farmaceutica è la prima fonte di corruzione nel mondo”

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Le denunce del professore indignato fanno scatenare la polemica sopratutto quando egli afferma che migliaia di morti si sarebbero potuti salvare grazie all’idrossiclorochina, una molecola antimalarica raccomandata da Didier Raoult per combattere il Covid-19, che si era rvelata essere una cura di successo.

Di fronte ad una crisi sanitaria di tale portate secondo il professor Perronne ha primeggiato la corruzione dell’industria farmaceutica: “il livello di corruzione è aumentato in modo fantastico” afferma l’esperto aggiungendo “la prima fonte di corruzione nel mondo, prima dell’industria edile”, riferendosi all’industra farmaceutica.

Christian Perronne, nel suo libro, non esonera dalle accuse nenche il comitato del consiglio scientifico, definendoli tutti incompetenti.

L’esperto precisa che un professore ha certamente “il diritto di lavorare per l’industria farmaceutica”, ma se lavora per l ‘industria di sicuro non dovrebbe far parte di una commissione chiamata a fornire pareri di una tale rilevanza, parere dai quali dipendono “decine di migliaia di euro” e “dove entrano in gioco le molecole del laboratorio in questione”.

Il professore non ha nessun problema ad effermare che la Francia ha pagato il prezzo di una “gravissima cattiva condotta “ che è andata palesemente contro le procedure che considera più eque.

Questa pandemia è stata vissuta alla stregua di conflitti di interesse e non nell’interesse della salvaguardia delle vite umane: ” I possibili conflitti di interesse sarebbero dovuti essere presentati prima di ogni riunione, a seconda dell’ordine del giorno.Non è stato così. Sono devastato nel vedere come si è sviluppata questa situazione e come le persone siano restie a rispettare le regole ”, conclude il medico.

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Una crisi sanitaria ben gestita si risolve in tempi molto più rapidi. La Cina, uno dei paesi maggiormenti colpiti oggi ha un vago ricordo del virus analizzando le statistiche in tempo reale.

 

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