Covid: sale l’allerta al Viminale per le proteste a seguito del DPCM

Le preoccupazioni per il Viminale crescono a causa delle proteste conseguenti all’entrata in vigore del nuovo DPCM e delle ordinanze regionali.

proteste napoli
Napoli (Instagram)

Le misure poste in essere dal governo di Giuseppe Conte sembrano non essere per niente piaciute ad una fetta di popolazione.

Se a questo ci aggiungiamo le difficoltà della popolazione commisurate alle ordinanze regionali, ne consegue un clima di fortissima tensione sociale.

In particolare le misure del nuovo DPCM del 24 Ottobre in materia di ristorazione hanno generato non poche polemiche e proteste che si sono aggiunte a quelle già presenti sul territorio a causa dei vari “coprifuoco” emanati da ordinanze regionali.
In un clima di così forte tensione, le preoccupazioni iniziano ad esser troppe.
Vediamo qualche dettaglio in più.

Dal Viminale lo scenario di un clima poco sereno

Spostamento fra regioni, via libera dai primi di giugno (Getty Images)
(Getty Images)

La notizia degli scontri avvenuti ieri a Milano e Torino lascia naturalmente poco spazio al pensiero di trovarci in un clima distensivo e/o pacifico.

Dal Viminale vi è l’imperativo di mantenere massima attenzione, nonché necessità di disinnescare sul nascere ogni situazione di possibile rischio e soprattutto massima fermezza nei confronti dei violenti.

Un quadro assolutamente negativo è quello che si evince ed al Viminale cresce l’allerta per le tensioni sociali che potrebbero esplodere anche in futuro, oltre a quelle passate, nel paese dopo il nuovo Dpcm del governo che ha rintrodotto una serie di restrizioni.

Le manifestazioni che si sono tenute da Nord a Sud per il Viminale sono un campanello d’allarme anche se, secondo quanto dichiarato, chi si è reso protagonista degli scontri con le forze di polizia, in sostanza, non aveva nulla a che vedere con le categorie che in qualche modo sono state più colpite dalla crisi di questi mesi.

Secondo infatti quanto dichiarato, molte delle persone coinvolte nelle guerriglie urbane avrebbero a che fare non con gli ambienti colpiti dal dpcm, ma con gruppi che avevano il preciso scopo di provocare disordine sociale e danni: ultras, estremisti di destra, centri sociali, soggetti che vivono di espedienti e piccoli reati utilizzati come manovalanza dalla criminalità organizzata. 

Più che ogni altra cosa, ciò che necessariamente pone in allarme il Viminale è la rabbia e la frustrazione che è sempre più crescente nel paese e che coinvolgono diverse categorie sociali e produttive.

Potrebbero infatti verificarsi occasioni perfette, per chi ha interesse ad alimentare le tensioni, di insorgenza popolare. Seguendo questo filone di pensiero, gli apparati di sicurezza non escludono che le manifestazioni annunciante per i prossimi giorni da chi è stato più colpito dai provvedimenti possano essere strumentalizziate e diventare l’occasione per provocatori e infiltrati di mettersi in mostra.

Ecco perché, secondo quanto riportato dall’ansa da fonti qualificate degli apparati di sicurezza “la questione dell’ordine pubblico è diventata molto sensibile e vanno disinnescate le situazioni più a rischio”. Perchè ci sarebbero persone che si potrebbero approfittare del dolore delle persone per fare danni ingenti.

Ministero e Dipartimento della Pubblica Sicurezza, per cercare di mantenere la situazione sotto controllo, sono in costante contatto con prefetti e rappresentanti locali delle forze di polizia.

Il tutto in funzione di una rielaborazione delle strategie e soprattutto per mettere in campo con la massima fermezza ogni intervento per intercettare le possibili situazioni più a rischio di esplodere prima che lo facciano o che peggio ancora si trasformino in veicolo per i più violenti.

Dal mondo delle istituzioni intanto c’è naturalmente forte vicinanza verso le forze dell’ordine. Così come dichiarato dal Ministro degli Esteri Luigi di Maio.

 

 

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Adesso tutti condannino, con fermezza, quanto accaduto questa notte a Roma. Senza se e senza ma. Hanno aspettato la mezzanotte per violare il coprifuoco. Subito dopo hanno aggredito le nostre forze dell’ordine, sparato fuochi d’artificio, lanciato petardi e bombe carta contro donne e uomini della Polizia di Stato. Hanno distrutto un intero quartiere dando fuoco a cassonetti, scooter e macchine. Gruppi di estrema destra organizzati per attaccare la città. Per cosa? Per la “dittatura sanitaria”? Con 8 milioni di contagi in tutta Europa? Sono piccoli uomini. Ecco chi sono. Invece di fare i teppistelli col volto coperto, andatevi a fare un giro negli ospedali, chiedete ai vostri coetanei intubati come stanno, quanto soffrono. Complimentatevi con medici e infermieri, aiutate chi vi sta accanto e soprattutto abbiate rispetto delle nostre forze di polizia. Per una volta, fate qualcosa di buono nella vita. La mia vicinanza alle forze dell’ordine; a chi, in questa pandemia, rischia ogni giorno la vita per la nostra sicurezza a stipendi, lasciatemelo dire, irrisori. Viva l’Italia perbene e onesta!

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