Effetto Covid-19 sull’industria: potrebbero chiudere 110mila attività

Numeri spaventosi quelli dell’effetto Covid-19 sull’industria: potrebbero essere generata una riduzione tale da far chiudere molte imprese.

effetti covid-19
il coronavirus ha dato lo stop a tantissime attività (fonte: Pexels)

Secondo quanto riportato da SkyTg24, gli effetti della pandemia sull’industria potrebbero portare alla chiusura di 110mila attività.

A dirlo è la Confesercenti, l’organizzazione di categoria che si occupa di rappresentare le imprese italiane di commercio, servizi, turismo, artigianato e piccola industria.

Proprio queste categorie, infatti, sarebbero quelle più a rischio: ecco perché.

Effetto Covid-19 sull’industria: a rischio il lavoro di migliaia di persone

U.N.I.T.A.
Unione Nazionale
Interpreti Teatro e Audiovisivo

COMUNICATO:

La chiusura di Cinema e Teatri stabilita nel…

Pubblicato da Edoardo Leo su Lunedì 26 ottobre 2020

La nuova conferenza stampa indetta dal presidente Conte spostata da sabato 24 Ottobre 2020 a Domenica 25 ha fatto un po’ di luce su quanto accadrà ai lavoratori della piccola e media industria.

Secondo Confesercenti, infatti, sono oltre 20mila le attività a rischio e che potrebbero chiudere nel prossimo futuro.

Un numero veramente alto che andrebbe a sommarsi a quelle che hanno già, purtroppo, dovuto chiudere i battenti.
Dalle oltre 90mila cessazioni di attività commerciale che ci sono state quest’anno in Italia, quindi, potremmo arrivare in un batter d’occhio a 110mila attività chiuse.

Le disposizioni dell’ultimo DPCM, infatti, hanno fatto ipotizzare alla Confesercenti una riduzione dei consumi delle famiglie che sarà pari a quasi 6 miliardi di euro.
Soldi che i cittadini non avranno da spendere e che altri non potranno, quindi, guadagnare.
Una cifra così grande creerà un vuoto e, conseguentemente, una mancata liquidità per gli imprenditori.

Ma, purtroppo, c’è il rischio che le condizioni peggiorino ancora.
Se le nuove misure prese dal premier Giuseppe Conte arriveranno fino all’inizio di Novembre corriamo un rischio serio.
Quello di ridurre la spesa totale e complessiva delle famiglie di 95 miliardi di euro.
Una cifra, in negativo, veramente spaventosa.

Ma evitare una nuova quarantena non è l’unica cosa da fare per supportare le imprese.
Andrebbero predisposti, ad esempio, piani di aiuti, sostegni adeguati ed il blocco delle procedure di fallimento.
Misure queste per le quali, però, mancano decreti e normativa.

Andrebbero bloccate le spese fisse che, per tanti piccoli imprenditori, rappresentano un vero e proprio problema.
Coloro che hanno un affitto da pagare a fine mese per la propria attività, ad esempio, rischiano di essere messi in crisi dalla spesa.
Soprattutto se l’attività è chiusa o costretta a lavorare a regime ridotto ed i soldi, quindi, scarseggiano.

Nel frattempo, però, le dichiarazioni in diretta del premier Giuseppe Conte e l’arrivo del nuovo DPCM hanno creato non poco scompiglio tra commercianti e negozianti.

Palestre, ristoranti e professionisti del teatro e del cinema sono tutti decisamente scoraggiati.
In molti si stanno mobilitando per raggiungere le orecchie del governo.
La polemica anche online, nel frattempo, è più accesa che mai.

🏛 *#InfoCiwas: #LoSportèESAUSTO

🔴 E’ questa la triste verità delle 100.000 Strutture Sportive in Italia. Operatori,…

Pubblicato da Fitness Network Italia su Domenica 25 ottobre 2020

Secondo i piccoli imprenditori e lavoratori indipendenti infatti, non sono tanto le loro attività ad aver fatto innalzare la curva del contagio quanto, piuttosto, le scelte del governo.

Anche Ranieri Guerra ricordava che è più facile prendere il Coronavirus sui mezzi pubblici.

Il dialogo, con il governo, però sembra fermo ad un punto morto: ed intanto tante aziende si avviano verso la chiusura.

Cosa pensano dottori e scienziati della chiusura?

infettivologo di Milano Massimo Galli
l’infettivologo di Milano, Massimo Galli (fonte: profilo ufficiale Twitter)

Purtroppo, però, trovare un equilibrio tra i contagiati in Italia e le necessità dei piccoli imprenditori sembra impossibile.
Gli scienziati, infatti, chiedono chiusure immediate e misure fortemente restrittive.
Il fine è quello di evitare numeri ancora più spaventosi: quelli, cioè, di 500 morti al giorno.

Non sono i soli, comunque.
Anche l’infettivologo di Milano, Massimo Galli, ha rilasciato spesso dichiarazioni piuttosto spaventose come “Siamo nella peste” a “Temo il contagio dilagante“.

Gli esperti, quindi, continuano a parlare di una situazione terribile.

Nel frattempo, invece, la situazione negli ospedali ha raggiunto livelli incredibili.
Gli infermieri Covid hanno dovuto adottare metodi barbari per poter andare al bagno durante il turno.


Possiamo solo augurarci che tutti ricevano l’aiuto necessario per sopravvivere.

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