Disgrafia, tablet e didattica a distanza: le correlazioni

La disgrafia può avere una correlazione con l’uso del tablet e un’aumento con la didattica a distanza. Le parole di Alessandra Venturelli

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In termini scientifici è disgrafia, ossia un disturbo della scrittura che può accompagnare il bambino anche nella sua fase di adolescenza e che deve essere preso e corretto in tempo. In termini pratici significa maggiore attenzione anche da parte dei genitori e degli insegnanti a quelli che possono essere i principali segnali.

Un deficit nella scrittura causato dall’incapacità da parte del bambino di sfruttare appieno tutte le sue capacità. Ma di disgrafia si guarisce e c’è chi, come la dottoressa Alessandra Venturelli (Presidente dell’Associazione Onlus GraficaMente e dell’Associazione Italiana Disgrafie) , che abbiamo sentito in una lunga intervista,  ha elaborato un metodo specifico. Aiuta i bambini ad uscire dal tunnel dei loro problemi con la scrittura e fornisce quindi un supporto anche agli insegnanti. Con lei abbiamo analizzato il rapporto tra disgrafia e mondo della scuola ai giorni nostri.

Disgrafia, tablet e didattica a distanza l’opinione dell’esperto

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Continuiamo a parlare con la dottoressa chiedendogli due temi molti caldi, i tabet o cellulari possono infuire in questo disturbo? il Covid e la dad può aumentare questi problemi?

Dottoressa, parliamo di questo particolare momento che stiamo vivendo: il Covid e la didattica a distanza possono aumentare questi disturbi?

Sicuramente sì, questo periodo può aumentare le difficoltà dei bambini più fragili. Durante lo scorso anno scolastico abbiamo assistito ad una didattica a distanza improvvisata e senza delle linee guida ben specifiche. Con la didattica a distanza perdiamo poi il rapporto umano e la socializzazione sia con gli altri alunni che con le insegnanti.
Nel ritorno a scuola oggi abbiamo la sensazione che sia prestata maggiore attenzione al far rispettare le distanze e le regole per paura del virus che alla vera e propria didattica. La più grande speranza è che non si debba arrivare a una nuova chiusura delle scuole perché questo potrebbe portare a dei veri e propri disagi a lungo termine e a problemi psicologici nei bambini, non offrendo più tutti gli stimoli necessari per il loro benessere e il loro ottimale sviluppo.

Parliamo dei tablet e dei cellulari: sono in qualche modo la causa di questi disturbi?
Hanno sicuramente anche loro la loro incidenza in questa problematica. La prima cosa di cui sono colpevoli è quella di isolare il bambino, di crearne dipendenza. Il tempo passato davanti a questi dispositivi significa tempo perso dal bambini rispetto a quanto potrebbero imparare ad utilizzare le mani e ad esplorare il mondo.

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Davanti a questi dispositivi il bambino perde il senso della realtà in un momento in cui deve conoscerla ed esplorarla, socializzando con i suoi coetanei.

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