La situazione nel Napoletano ieri è stata a dir poco incandescente. Oggi i primi arresti ed il conto dei feriti. La situazione è in evoluzione.

Al momento gli inquirenti della Procura sono impegnati a raccogliere informazioni sull’accaduto per cercare di circoscrivere un quadro piu’ chiaro di quanto accaduto in città, in particolare nelle immediate vicinanze della sede della Regione Campania.
A seguito dell’appello di De Luca tramite social, dove il Governatore ha annunciato l’intenzione di fare un lockdown campano ci sono stati molti problemi nella città di Napoli.
La forte protesta iniziata via social è poi sfociata in altro.
Tramite le indagini sembra che ci sia stato anche un fitto lancio di oggetti che hanno colpito Polizia e Carabinieri.
Oggi le prime conseguenze.
Fra arresti e feriti, una Napoli in protesta nella giornata di ieri

Con la protesta che è avvenuta ieri sera si è palesato davanti alla città di Napoli uno scenario purtroppo per nulla positivo.
Durante le fasi più acute degli scontri di ieri sera a Napoli sembra che decine di scooter sono stati usati dai manifestanti per ostacolare e ritardare l’intervento delle forze dell’ordine.
L’elemento sopracitato è uno dei fattori che sono emersi dalle prime indagini della Digos, e che delineano il carattere di una “azione preordinata”, come affermato poco fa dal viceministro all’Interno Matteo Mauri.
I primi conteggi sono stati questi: sette uomini delle forze dell’ordine sono rimasti feriti e due persone sono state arrestate dalla Digos per gli scontri tra forze dell’ordine e manifestanti che si sono verificati nella tarda serata di ieri a Napoli. Si tratta di due persone, già note alle forze dell’ordine per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, del quartiere Vasto.
Le indagini naturalmente sono appena iniziate ed il conteggio dei feriti da entrambe le parti e degli arrestati identificati potrebbe aumentare in modo non prevedibile attualmente
Intanto il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ancora non si è espresso a riguardo.
Seguono aggiornamenti.