Lorena, vittima di femminicidio viene proclamata dottoressa in Medicina

Lorena Quaranta, 27 anni. Nella vita voleva fare la pediatra e per questo si era iscritta in medicina senza poter raggiungere il traguardo ambito. Dopo la morte l’università ha deciso di darle la laurea. 

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Lo scorso 20 ottobre, presso l’Università di Medicina di Messina, Lorena Quaranta, vittima di femminicidio a marzo di quest’anno è stata proclamata dottoressa in Medicina e Chirurgia, con la votazione di 110 e lode.

Lorena Quaranta era originaria di Favara ( in provincia di Agrigento), e durante la quarantena forzata è stata strangolata da quello che era il suo fidanzato e convivente, Antonio De Pace, studente in Odontoiatria, calabrese di Vibo Valentia.

I due stavano insieme da tre anni, a settembre dello scorso anno erano andati a vivere insieme a Furci Siculo, in provincia di Messina. Non è la prima vittima di femminicidio in Italia, possiamo ricordare il caso del Bresciano e il caso del Beneventano. In tutti questi casi un unico filo conduttore, l’aggressore, il violento è sempre in casa 7 volte su 10 (qui i dati istat relativo allo scorso anno).

Una laurea honoris causa alla sua memoria.

lorena quaranta
foto di Instagram

La ragazza sognava di vivere tra le corsie d’ospedale ed aveva sudato tanto per realizzare una tesi intitolata “Immunodeficenze selettive: la candidiasi mucocutanea cronica”. L’università di Messina ha deciso di realizzare comunque il suo sogno. La dottoressa ha potuto discutere la sua tesi grazie alla voce di un’amica e collega Vittoria Patorno, che ha portato la tesi di Lorena davanti la commissione esaminatrice e valutata dalla commissione presieduta dal Rettore dell’Università, Salvatore Cuzzocrea.

Insomma, una laurea a tutti gli effetti, con tanto di relatore, parenti e colleghi presenti alla cerimonia. Un bel modo per ricordare Lorena e il suo grande sogno di diventare pediatra.

Il relatore della tesi di Lorena, il prof. Carmelo Damiano Salpietro, ha così ricordato la giovane durante la seduta: “La cosa che più ricordo di lei era il suo entusiasmo per ciò che stava facendo. Quando è stata accolta in reparto ha subito simpatizzato con i colleghi e con i pazienti, soprattutto quelli più piccoli. A Natale – continua Salpietro – mi fece recapitare un biglietto d’auguri in cui mi svelò il suo più grande sogno, cioè diventare pediatra. Sono sicuro che lo avrebbe realizzato e sarebbe stata bravissima, preparata e competente, come lo è stata durante le ricerche per la sua tesi”.

La tesi è stata valutata dalla commissione con il massimo dei voti, 110 e lode. Alla cerimonia era presente anche la famiglia di Lorena, a cui è stata consegnata la pergamena di laurea. Il ricordo di Lorena vivrà per sempre.

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