Disbiosi intestinale: cos’è e come curarla

La disbiosi dell’intestino è un problema che non andrebbe mai sottovalutato. Scopri da cosa dipende e come curarla.

disbiosi intestinale
donna pancia – Fonte: Adobe Stock

Negli ultimi anni gli studi sull’intestino ed il suo benessere sono aumentati sempre di più, ponendo questo organo tra i più importanti per il nostro benessere. Ormai considerato a tutti gli effetti un secondo cervello, l’intestino è infatti il responsabile del corretto funzionamento di gran parte dell’organismo. Basta pensare che un intestino che non funziona correttamente può portare a problemi di ogni genere che vanno dall’aumento di peso, alle emicranie fino agli sbalzi d’umore.

Una delle problematiche più comuni che riguardano l’intestino è quella della disbiosi. Un’alterazione piuttosto comune ai giorni d’oggi e che è sempre bene controllare al fine di porvi rimedio in modo risolutivo. Scopriamo quindi tutto quel che c’è da sapere sulla disbiosi, su come riconoscerla e su quali sono i metodi per risolverla.

Disbiosi intestinale: come riconoscerla

donna che si tiene la pancia
Donna che si tiene la pancia – Fonte: iStock photo

Come molti ormai sapranno, nel nostro intestino ci sono miliardi di microrganismi il cui insieme da forma a quello che oggi chiamiamo microbiota che a sua volta, grazie all’insieme dei geni che costituiscono la così detta flora batterica, da vita al microbioma.

Un microbiota ricco di microrganismi di vario tipo è solitamente considerato sano, purché la flora batterica al suo interno sia sana e di tipo armonico. Quando la flora viene intaccata da patogeni o impoverita a causa di problemi che possono avere origini diverse, si parla di disbiosi.

Questa, in sostanza, è quindi un’alterazione del microbiota che può dare origine a diverse patologie.

Cause della disbiosi

intestino
donna che tiene intestino di carta – fonte: Adobe IStock

In genere la disbiosi intestinale è dovuta a diversi fattori che portano ad un’alterazione del microbiota. Tra questi i più noti sono:

  • Un’alimentazione squilibrata
  • Scarso apporto di verdure e frutta
  • Uso di antibiotici
  • Farmaci sbagliati
  • Uno stile di vita scorretto
  • Eventi legati all’infanzia (tipo di allattamento ricevuto, modo in cui si è venuti al mondo, etc…)

Questi fattori possono portare ad una disbiosi sia singolarmente che tutti insieme, andando ad alterare del tutto il microbiota e portando ad una serie di malesseri spesso difficili da identificare e risolvere perché appunto dipendenti dalla situazione di malessere dell’intestino.

I sintomi della disbiosi intestinale

salute dell'intestino
Donna con disegno di intestino sulla pancia iStock Photo

Come già detto, i sintomi della disbiosi intestinale sono diversi e possono portare ad uno stato di malessere a volte difficile da definire. Diversi studi l’hanno infatti considerata sempre più alla base dello sviluppo di patologie di ogni tipo che vanno dall’intestino irritabile, al diabete e persino ad alcuni tumori. Tutto ciò avviene perché in presenza di una disbiosi, l’infiammazione generale dell’organismo aumenta portando all’insorgee di diverse patologie cliniche.

Normalmente, la disbiosi può essere diagnosticata attraverso lo studio dell’intestino. Ci sono, però, dei sintomi che possono dare un’idea del problema in corso. Tra questi i più importanti sono:

  • Gonfiore addominale
  • Irregolarità intestinale o diarrea
  • Dolori intestinali
  • Meteorismo
  • Infezioni ricorrenti come cistiti o candida
  • Allergie
  • Stanchezza
  • Emicrania

Si tratta ovviamente di sintomi che possono sommarsi tra loro o alternarsi e che per alcuni soggetti possono variare in base alla situazione personale.

Disbiosi: i test da eseguire

Donna che fa un cuore con le mani sulla pancia –  Fonte: Istock photo

Per riuscire a riconoscere la disbiosi e capire come intervenire esistono test appositi che attraverso lo studio delle feci o delle urine, aiutano a capire la situazione. Tra questi i più validi sono:

Il disbiosi test. Attraverso un esame sulle urine analizza la presenza di due metaboliti chiamati indicano e scatolo. Il loro valore in aumento indica problemi a livello del colon o dell’intestino tenue.

L’esame dei microbiota. Attraverso questo esame (di recente acqusizione) si analizzano le feci per analizzarne il micribiota e capire quali sono gli effettivi squilibri. In poche parole è possibile capire quali sono i microorganismi in eccesso e quali quelli in difetto.

Una volta effettuati questi esami è quindi possibile agire sull’alimentazione, andando ad inserire cibi in grado di aiutare il microbiota. Allo stesso tempo è possibile inserire fermenti lattici e probiotici utili per riportare la flora in equilibrio. Per farlo nel modo corretto è però importante non andare a caso ma basarsi su quanto scoperto dagli esami, chiedendo quindi il supporto di un medico specializzato nella cura dell’intestino.

Cibi pro e contro la disbiosi

Alimenti probiotici Fonte: Istock-Photos

Per far si che il microbiota si mantenga sano le regole di base sono sempre le stesse. È importante mangiare molte verdure e molta frutta, scegliere alimenti il più possibile sani e non eccedere mai con fritti, insaccati, zuccheri e tutti quegli alimenti ormai noti per essere nocivi per la salute.

A ciò si unisce anche l’assunzione di probiotici come i lattobacilli o i saccaromices boulardi e i così detti prebiotici o cibi fermentanti e tra cui ricordiamo il kefir di latte, il miso e tutto ciò che è fermentato. In quest’ultimo caso, però, è necessario chiedere aiuto al medico perché per alcuni soggetti, almeno all’inizio, i cibi fermentati possono creare qualche problema in più.

Fonte: Istock

Prendersi cura dell’intestino è un buon modo per mantenersi in salute e vivere sempre al meglio. E come sempre, per farlo, mangiare nel modo corretto e praticare attività fisica sono i punti dai quali iniziare.

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