Inscena una rapina per attirare l’attenzione: scoperta bambina di 13 anni

Una storia veramente incredibile successa a Pistoia: una bambina inscena una rapina per attirare l’attenzione dei genitori. I dettagli.

inscena una rapina
i genitori lavoravano troppo (fonte: Pexels)

Una storia che ha davvero dell’incredibile quella riportata da FanPage.

Una bambina, di soli 13 anni, avrebbe inscenato una vera e propria rapina in casa.
Il motivo?

Attirare l’attenzione dei genitori; che secondo la bambina lavoravano troppo.

Inscena una rapina perché i genitori lavorano troppo: scoperta a Pistoia

solitudine
la bambina si sentiva sola (fonte: Pexels)

Tristezza, solitudine ed un’accesa fantasia.
Questi gli ingredienti alla base della storia, incredibile, che stiamo per raccontarvi.

Una bambina di Pistoia, infatti, ha compiuto un atto veramente sorprendente: ha inscenato una rapina nell’appartamento dove vive con i genitori.
La causa del gesto risiede nel fatto che i genitori lavoravano troppo e non le davano le giuste attenzioni.

La motivazione, di certo poco concreta, strappa anche un piccolo sorriso.
Perché la piccola ha deciso di arrivare a tanto?

La recita, infatti, era accuratamente preparata: una finestra rotta, poi la chiamata ai genitori (in quel momento assenti, proprio per lavoro).
Il racconto della bambina parlava di due malintenzionati.
I ladri sarebbero entrati nell’appartamento proprio grazie alla finestra rotta, e l’avrebbero, successivamente, legata mani e piedi.

Poi la perquisizione nell’appartamento, alla ricerca di beni preziosi.
Infine, dopo la ricerca infruttuosa, la fuga precipitosa senza torcerle neanche un capello.
La bambina sarebbe poi, successivamente, riuscita a liberarsi da sola ed avrebbe chiamato i genitori per avvertirli.
Sicuramente sperava nel loro tempestivo ritorno a casa.
I due, infatti, si sono precipitati nell’appartamento per constatare le condizioni della figlia ma hanno anche fatto quello che avremmo fatto tutti: chiamare i carabinieri.

Da qui in poi la situazione, per la giovane 13enne, peggiora.
Dopo aver reso la sua dichiarazione alle Forze dell’Ordine qualcosa ha cominciato ad andare storto.
I poliziotti, infatti, hanno capito che qualcosa nel racconto non andava: sono uscite incongruenze, la deposizione della piccola ha sollevato molti dubbi.

Decisivo l’intervento di uno psicologo che, in questi casi, deve essere sempre presente quando i minori rilasciano la propria dichiarazione.

Dopo qualche giorno, la confessione. La bambina aveva inventato tutto, solo per avere i genitori vicino.

Di certo la piccola non si aspettava un tale dispiegamento di polizia.
Nella sua testa, inscenare una rapina che non avrebbe avuto danni a cose o persone, era un modo innocuo per ritrovare la complicità perduta con i genitori.

inscena una rapina
(fonte: Pixabay)

Data la giovanissima età della bambina non è stato possibile imputarle il crimine da lei commesso.

La falsa testimonianza, infatti, è un reato.
Ma se una bambina non può saperlo, di certo ci sono adulti che mentono in situazioni molto peggiori.

Esemplari i casi del pensionato che ha dichiarato di avere il Covid-19 per saltare la fila alle Poste e dell’imprenditore che diceva di essere povero quando nel garage aveva una Ferrari.

Sono questi i casi, infatti, sui quali i poliziotti dovrebbero concentrare le loro energie.
Una falsa segnalazione, per motivi personali, li distoglie dall’adempimento dei loro doveri.

Per la 13enne, comunque, per ora non ci saranno conseguenze.
L’augurio è che i genitori, standole più vicino, possano anche spiegarle perché ha sbagliato a commettere questo gesto.