Covid. Secondo il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche, Giuseppe Remuzzi, bisognerebbe decongestionare gli ospedali e curare i positivi non gravi da casa. Leggiamo insieme cos’ha detto.
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I pazienti più gravi potrebbero essere un rischio per tutti gli altri. Questa l’opinione di Giuseppe Remuzzi, il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche Mario Negri sulla situazione legata al Covid in Italia.
Secondo l’opinione dell’esperto bisogna separare i pazienti Covid da tutti gli altri al fine di decongestionare gli ospedali e di dare più possibilità agli altri di essere curati.
La verità sui ricoveri: “Qui gente che può stare a casa”
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Il direttore dell’Istituto di ricerche farmacologiche ha spiegato il suo punto di vista sulle critiche mosse alla gestione della pandemia nell’emisfero settentrionale del globo.
Il direttore esecutivo del Programma per le emergenze sanitarie dell’Organizzazione mondiale della sanità Mike Ryan ha infatti parlato di un aumento di casi di Covid dovuto al fatto che le persone entrate in contatto con un contagiato non sono state messe in quarantena per un periodo adeguato. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di senso di responsabilità collettiva necessaria per migliorare la situazione.
Secondo Remuzzi bisogna mettere risorse nel curare in modo attento le persone che cominciano ad avere pochi sintomi Covid e che possano essere curate da casa. Proprio oggi, il Premier Giuseppe Conte ha dato un po’ di speranza per un presuntovaccino anti-Covid.
Quindi, cercare di curare e assistere i meno gravi fuori dagli ospedali grandi, limitare i ricoveri rafforzando unità mobili e assistenza domiciliare. Inoltre Remuzzi ha aggiunto: “possono essere allestite delle unità di cura intermedia in piccoli ospedali che sono in questo momento o in disuso o inutili e riconvertirli in ospedali Covid.
Sollevando la questione di creare strutture di accoglienza intermedia in zone tattiche e strategiche delle varie città italiane.