Coronavirus, peggiora la situazione in Sicilia e scattano le zone rosse

Il governatore della Regione Siciliana Nello Musumeci ha stabilito quattro zone rosse, due nuove. 

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In attesa di un nuovo DPCM, nella regione Siciliana dopo l’annuncio avvenuto nella giornata di ieri da parte dell’assessore alla Salute Ruggero Razza oggi è arrivato il provvedimento ufficiale.

I comuni di Sambuca di Sicilia, in provincia di Agrigento, e Mezzojuso in provincia di Palermo, a partire dalle 14 di oggi (sabato 17 ottobre) sono diventate zone rosse lo erano già il comune di Galati Mamertino in provincia di Messina e e Villafrati, nel palermitano.

Il provvedimento si è reso necessario a causa dell’aggravarsi della situazione epidemiologica, evidenziata dalle due Asp territorialmente competenti che hanno confermato la presenza di cluster locali.

Cosa cambia con la dichiarazione di zona rossa

Covid-19 un gruppo sanguigno meno esposto
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Con il nuovo provvedimento sarà vietata la circolazione, a piedi o con qualsiasi mezzo pubblico e/o privato, all’interno del territorio comunale, fatta eccezione per indifferibili esigenze lavorative o situazioni di necessità e motivi di salute, ma anche per l’acquisto o il consumo di generi alimentari e l’acquisto di beni di prima necessità, per una sola volta al giorno.

Si prediligerà lo smart working, con la promozione, da parte dei datori di lavoro pubblici e privati, della fruizione di ferie e congedi per i propri dipendenti.

Cambierà anche la situazione per le scuole. Le lezioni di ogni ordine e grado saranno sospese e insieme ad esse anche tutte le attività ludiche, culturali e feste di vario genere (compresi eventi sportivi). Sospese anche le cerimonie religiose e civili, ad eccezione di funerali ai quali potranno partecipare massimo 15 persone.

Nei paesi è consentivo il transito esclusivamente per l’ingresso e l’uscita di prodotti alimentari, sanitari e di beni e/o servizi essenziali. Inoltre, è consentita la circolazione dei residenti o domiciliati  nei Comuni interessati, esclusivamente per garantire le attività necessarie per la cura e l’allevamento degli animali, nonché per le attività imprenditoriali non differibili in quanto connesse al ciclo biologico di piante, purché condotti a titolo individuale.

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