Covid e Burioni: annuncio social vaccino entro novembre.Il caso Pfizer

Nelle ultime ore si riaccende per molti la speranza del vaccino a seguito di un annuncio social fatto da Burioni sul caso Pfizer.

roberto burioni
Il virologo Roberto Burioni

Tramite i propri canali social Roberto Burioni, che agli inizi di Ottobre ci aveva messi in allerta sul covid, ha annunciato che finalmente abbiamo una data per un probabile vaccino.

Secondo quanto da lui dichiarato infatti, Albert Bourla, amministratore delegato di Pfizer, avrebbe scritto che se tutto sarebbe andato bene, avrebbe presentetato una richiesta per una autorizzazione di emergenza del vaccino contro Covid 19 nella terza settimana di novembre 2020.

Il Professore di Virologia Burioni è da sempre molto attento sulla tematica, cercando di fare quanta più informazione scientifica possibile, spesse volte anche contrastando con quelle che sono le varie polemiche social che gli si parano davanti, spesse volte anche discutendo con toni non delicatissimi.

In questo caso preciso, però, il Professor Roberto Burioni ha rilanciato una lettera pubblicata sul sito internet della società Pfizer.

La casa farmaceutica Pfizer prevede di chiedere l’autorizzazione per il suo vaccino anti-Covid all’agenzia americana Fda nella terza settimana di novembre.

Vediamo qualche dettaglio in più.

Vaccino anti-Covid ed il caso Pfizer

legionella
pixabay

A dieci giorni dal nuovo DPCM e con ulteriori strette probabili che si sentono nell’aria, le parole di Albert Bourla sono ricche di speranza.

Nella lettera pubblicata sul sito dell’azienda infatti si possono leggere parole che sono davvero rassicuranti.

Secondo quanto scritto, ci sarebbero tre aree in cui, come per tutti i vaccini, bisogna dimostrare di avere successo per ottenere prima l’approvazione per l’uso pubblico.

Innanzitutto, dichiara, il vaccino deve essere efficace, il che significa che può aiutare a prevenire il Covid 19 nella maggior parte dei pazienti vaccinati.

In secondo luogo bisogna dimostrare che il vaccino sia sicuro, con dati affidabili generati da migliaia di pazienti.

Infine aggiunge che è necessario dimostrare che il vaccino può essere costantemente prodotto secondo i più elevati standard di qualità. 

Nel proseguo della lettera di Albert Bourla egli dichiara: “Volevo rivolgermi a miliardi di persone, milioni di aziende e centinaia di governi in tutto il mondo che stanno investendo le loro speranze in un vaccino sicuro ed efficace per superare questa pandemia”.

A cui ha poi aggiunto “So che c’è confusione riguardo a cosa ci vorrà per assicurarne l’approvazione e, date le considerazioni critiche sulla salute pubblica e l’importanza della trasparenza, vorrei fornire maggiore chiarezza sulle scadenze per Pfizer riguardo al nostro vaccino COVID-19 del partner BioNTech”.

Ed in effetti è vero, molti sono i tentativi di trovare un vaccino e purtroppo questo mentre da un lato ci dà speranza, dall’altro crea una situazione di incertezza in cui non si sa a chi affidarsi.

A tal proposito ricordiamo l’interruzione della ricerca sul vaccino di Johnson&Johnson.

Cosa bisogna fare per ottenere una cura

Coronavirus, UK infetterà persone sane per vaccino (Getty Images)
Coronavirus (Getty Images)

L’amministratore delegato della Pfizer, Albert Bourla, nella sua lettera ha poi continuato dicendo che potranno sapere se il loro vaccino è efficace o meno entro la fine di ottobre.

Per fare ciò, ha dichiarato il Ceo, ci sarebbe bisogno di accumulare un certo numero di casi Covid 19 nel nostro studio per confrontare l’efficacia del vaccino negli individui vaccinati con quelli che hanno ricevuto un placebo.

“Poiché dobbiamo attendere che si verifichi un certo numero di casi, questi dati possono arrivare prima o dopo, in base ai cambiamenti nei tassi di infezione. Un comitato di scienziati indipendenti esaminerà i dati completi e ci informerà se il vaccino è efficace o meno sulla base di criteri predeterminati” ha scritto.

In ogni caso il Ceo di Pfizer ha dichiarato che avrebbero seguito le ricerche degli scienziati e che avrebbero condiviso con il pubblico qualsiasi lettura conclusiva (positiva o negativa) non appena fosse stato possibile e cioè appena pochi giorni dopo che gli scienziati indipendenti ci avranno notificato i risultati.

Tutto ovviamente, secondo quanto dichiarato da Albert Bourla, a garanzia di una totale trasparenza e completa informazione alla cittadinanza ed alle istituzioni.

Albert Bourla: il vaccino per il ceo Pfizer

covid vaccino from pixabay

Albert Bourla è poi tornato a parlare dei tre punti da soddisfare facendo un chiarimento molto importante. Ha infatti specificato che anche se l’efficacia soddisferà solo uno dei tre requisiti, essa, da sola, non sarà sufficiente per l’azienda per richiedere l’approvazione all’uso.

Un punto molto complicato sembra essere infatti dimostrare che il vaccino è sicuro.

A tal proposito il Ceo dell’azienda ha dichiarato che sulla sicurezza hanno standard molto elevati per quanto riguarda la sicurezza dei vaccini e che ovviamente anche quelli richiesti dalle autorità di regolamentazione sono elevati.

Ha poi riportato un caso concreto. Se si parlasse infatti dell’autorizzazione all’uso di emergenza negli Stati Uniti, dove tra le altre cose, Trump aveva annunciato una cura in brevissimo tempo, per un potenziale vaccino COVID-19, in questo caso è richiesto che le aziende forniscano due mesi di dati di sicurezza su metà dei partecipanti alla sperimentazione dopo la dose finale del vaccino.

L’azienda attualmente stima di raggiungere questo traguardo nella terza settimana di novembre.

La sicurezza è e rimarrà la nostra priorità numero uno e continueremo a monitorare e riportare i dati sulla sicurezza per tutti i partecipanti allo studio per due anni” ha dichiarato.

Infine, secondo quanto riportato sul sito dell’azienda, qualora si ottenesse una lettura positiva dell’efficacia e poi anche un robusto profilo di sicurezza, l’ultimo requisito sarà la presentazione dei dati di produzione che dimostrino la qualità e la coerenza del vaccino che verrà prodotto.

Pfizer a tal proposito, ha assicurato Bourla, richiederà l’uso dell’autorizzazione negli Stati Uniti subito dopo il raggiungimento del pieno obiettivo della sicurezza nella terza settimana di novembre.

Tutti i dati contenuti nella domanda, ha poi concluso Albert Bourla, che verrà fatta negli USA, saranno esaminati non solo dagli scienziati della Food and Drug Administration (FDA), ma anche da un gruppo esterno di esperti indipendenti in una riunione pubblica che verrà convocata proprio per garantire una maggiore trasparenza.

Le ricerche sul vaccino portano progressi negli Stati Uniti (Getty Images)

La notizia diffusa sui suoi social da Roberto Burioni e poi riportata dall’ANSA potrebbe davvero essere una speranza per tutti.

 

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