Morgan si candida a sindaco di Milano: il suo programma politico

Morgan si candida a sindaco di Milano. Le parole del cantautore dopo la provocatoria proposta di Vittorio Sgarbi.

Morgan sindaco milano
(Instagram)

Morgan e Vittorio Sgarbi hanno molto in comune e sono legati da un rapporto di grande stima e amicizia. A dimostrarlo, lo scorso anno, l’offerta di Vittorio Sgarbi a Morgan quando quest’ultimo perse la sua casa di Monza a causa dei debiti contratti con il fisco.

Sgarbi si ingegnò per trovare a Morgan una nuova sistemazione e in più di un’occasione tentò di difendere la sua immagine pubblica dagli attacchi mediatici che stava ricevendo, ricordando a tutti la sua grandezza in qualità di artista musicale.

A mesi di distanza da quell’episodio, quando ormai Morgan sembra aver trovato il modo di dormire in un luogo che non fosse uno stanzino pieno di scarafaggi, Vittorio Sgarbi torna all’attacco e propone all’eccentrico cantautore un nuovo ruolo, stavolta in un ambito completamente diverso dal solito.

Morgan sindaco di Milano: il programma è “ribellamoci”

Morgan
Morgan (Fonte: Instagram)

L’idea di fondo è quella di preservare ed esaltare la bellezza e la cultura che vengono prodotte a Milano. Con questo programma di massima Morgan è in effetti il candidato perfetto per Rinascimento, il partito di Vittorio Sgarbi che si presenta come un partito indipendente, cioè non assimilato in alcuno schieramento.

Se proprio dovesse fare una scelta, però Morgan propenderebbe per la sinistra, anche se oggi – a suo modo di vedere – i partiti e gli schieramenti politici sono sorpassati. Si definisce un liberale (come Emma Bonino) ma ammira assolutamente Matteo Salvini e le sue molte qualità individuali. E per quale partito avrebbe votato alle ultime elezioni? Nemmeno su questo Morgan si sbilancia prendendo nettamente posizione. Preferisce dire, ai microfoni radiofonici di Un Giorno da Pecora, che “non si riconosce in questo stile di democrazia”. Eppure, almeno stando a quello che ha dichiarato, sarebbe molto felice se “questo stile di democrazia” lo portasse a essere l’uomo con la responsabilità di amministrare uno dei capoluoghi più ricchi, strategici e complessi della nostra penisola.

Se a livello politico Morgan sembra avere idee tutte sue, esattamente come nella musica, pare almeno che su cosa si debba valorizzare nel capoluogo Lombardo abbia idee più chiare. “Eviterei di distruggere gli apparati della cultura riducendoli in ginocchio: i luoghi della cultura, dal teatro al cinema non possono avere le difficoltà che già stanno avendo” ha dichiarato Morgan puntualizzando, subito dopo, che non si riferisce esclusivamente alle difficoltà economiche create dalla pandemia. “Non è solo un problema di Covid, in Italia si andava già in quella direzione. Dobbiamo valorizzare tutta l’arte che abbiamo”.

In particolare, di Milano ha detto: “Ultimamente mi è piaciuta, ha grandi potenzialità. Vorrei una Milano più “bucolca”. Ripristinare i Navigli ricostruendo la vivibilità che ora, in molti punti, non hanno”. 

Se ha altre idee più concrete in merito alla strategia per risollevare il settore culturale, Morgan non lo ha specificato, ma ha reso noto il suo slogan elettorale, ispirato direttamente (e ironicamente) a Rinascerò, Rinascerai, il titolo della canzone di Roby Facchinetti che è diventata l’inno della resistenza italiana al Coronavirus.

“Vota Morgan, ribellirai e ribelliremo” ha dichiarato l’aspirante sindaco di Milano. “Diventare di nuovo belli nella ribellione” ha spiegato, è il suo obiettivo personale e politico.

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Se darebbe mai un posto di assessore a Bugo? Morgan ha risposto alla provocazione dei conduttori ancora una volta con ironia: “Farebbe un Bugo nell’acqua”. Sipario.

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