Napoli: mamme in rivolta contro De Luca e la chiusura delle scuole

Le mamme della Campania si sono organizzate contro Vincenzo De Luca e la decisione di chiudere le scuole in favore della didattica a distanza. Con loro anche decine di scuolabus.

Vincenzo De Luca
Vincenzo De Luca (Instagram)

La Campania sta registrando oltre 1.000 nuovi casi di Coronavirus al giorno. Per questo motivo Vicenzo De Luca ha stabilito di dover utilizzare le maniere forti nella lotta alla diffusione del virus nella sua regione, la più densamente popolata d’Italia.

Tra le nuove ordinanze che sono state recentemente emanate quella che fissa un coprifuoco particolare per Halloween e quella che ha imposto la didattica a distanza fino al 30 Ottobre nelle scuole di tutta la Campania.

Le proteste contro quest’ultima misura hanno mobilitato decine di madri napoletane, che hanno protestato davanti alla sede della Regione Campania.

Scuole chiuse in Campania: le mamme e gli autisti contro De Luca

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Bambini a scuola (Adobe Stock)

Sono bastate pochissime ore alle mamme napoletane per mobilitarsi e organizzare un gruppo per andare a manifestare sotto alla sede della Regione Campania, luogo dal quale Vincenzo De Luca amministra la vita dei propri concittadini. La protesta è infatti stata messa in atto nella mattinata di oggi Venerdì 16 dopo che i messaggi via social avevano cominciato a diffondersi a macchia d’olio a partire dalla sola serata del Giovedì.

Il sit – in è stato animati da slogan che puntavano il dito contro la gestione di De Luca dell’emergenza scuola. Tra i cartelloni che sono stati portati dalle mamme degli scolari campani all’attenzione del Presidente, uno recitava: “Oggi è il giorno più buio per la scuola”.

Alla protesta delle madri dei bambini napoletani si è unita quella degli autisti degli autobus scolastici, ormai da mesi senza lavoro. Una quarantina di bus gialli sono partiti dal quartiere Fuorigrotta e hanno sfilato per le strade del lungomare di Napoli fino a raggiungere la sede della Regione, raccogliendo a più riprese l’applauso dei passanti.

Il corteo è stato comunque estremamente pacifico, anche grazie al controllo esercitato dalle forze dell’ordine per garantire la sicurezza di manifestanti e popolazione.

Leggermente diverse le richieste dei due gruppi di protesta: se le madri degli scolari napoletani chiedevano la riapertura della scuola e la didattica in presenza, gli autisti dei bus chiedevano invece aiuti e sostegni economici per una categoria che ha perso completamente i propri mezzi di sostentamento dall’inizio della Pandemia.

Secondo il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris le misure di contenimento del contagio sono state assolutamente necessarie, soprattutto considerando la velocità con cui i contagi sono aumentati. “Per ora De Luca ha chiuso le scuole fino al 30 Ottobre ma non le riaprirà fino a Natale” ha dichiarato De Magistris a un’emittente radiofonica. Lo stesso sindaco però, anche se ha dimostrato di comprendere la necessità di utilizzare il pugno di ferro, ha anche sottolineato che i provvedimenti a carico della scuola e della mobilità pubblica servono soltanto a tamponare i danni che l’amministrazione della regione ha provocato in un settore fondamentale per la gestione dell’emergenza Coronavirus: “Il tema vero non sono né i trasporti né la scuola, ma la sanità pubblica. Però ce la si prende con la scuola”.

Violentemente contestato da una certa fetta dei suoi concittadini, De Luca ha rilasciato dichiarazioni che hanno affermato la grande consapevolezza e l’enorme senso di responsabilità con cui le amministrazioni locali hanno preso determinate decisioni: “Abbiamo fatto in dettaglio tutte le valutazioni possibili e immaginabili, col massimo senso di responsabilità possibile. Quando prendiamo una decisione la prendiamo dopo aver riflettuto, parlato, confrontato le diverse ipotesi con tutte le persone responsabili”.

risultati dei nuovi provvedimenti potranno essere verificati soltanto tra almeno due settimane, quindi De Luca ha invitato a portare pazienza e a comprendere che non è più il tempo delle mezze misure. Secondo il governatore della Regione Campania “è responsabile prendere oggi decisione difficili senza attendere oltre e ritrovarci con l’acqua alla gola”. 

Nel frattempo la situazione in tutte le regioni d’Italia continua ad aggravarsi progressivamente, con dati che fanno ipotizzare che la crisi del sistema sanitario nazionale sia terribilmente vicina.

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