“In Italia numeri diversi dagli altri paesi”:dichiarazioni di Speranza

Le ultime dichiarazioni del ministro Speranza durante la visita presso il sito produttivo di Jannsen a Latina, la divisione farmaceutica di Johnson&Johnson.

Essere ministro della Salute durante una pandemia mondiale, dobbiamo dircelo, non è di certo una cosa tanto semplice.

Nell’ultimo periodo soprattutto il lavoro è costante per permettere ad ogni cittadino di poter vivere la propria quotidianità nonostante ciò che sta accadendo.

Con il nuovo DPCM le restrizioni si sono fatte ancora più faticose e soprattutto necessarie, nonostante sia stato accolto con non poche polemiche sia dal mondo istituzionale che dal web.

Il ministro Speranza però lo aveva già precedentemente accennato. Disse già che ci saremmo dovuti aspettare tempi difficili.

Ulteriori dichiarazioni sono invece state rilasciate oggi.

Vediamo nel dettaglio.

Ministro Speranza: “Abbiamo numeri diversi”

ministro speranza
Ministro Roberto Speranza (Instagram)

Quelle riportate di seguito sono le ultime dichiarazioni del ministro Speranza durante la visita presso il sito produttivo di Jannsen a Latina, la divisione farmaceutica di Johnson&Johnson, alla ribalta mediatica in questi giorni per l’interruzione della sperimentazione del vaccino.

“L’Italia ha numeri molto diversi rispetto a quelli di altri Paesi europei” ma “non può pensare di essere fuori da questa dinamica di crescita dei contagi del tutto ormai evidente e innegabile”. Ha dichiarato il ministro Speranza durante il suo intervento.

Secondo quanto dichiarato dal Ministro Speranza in Europa ci sono dati allarmanti.

In Gran Bretagna si parlerebbe di circa 20.000 casi di coronavirus, la Francia ha superato i 25.000, l’Olanda ha 7.400 casi nonostante abbia solo un terzo della nostra popolazione.

Non solo, da quanto dichiarato dal ministro, anche in Germania ci sono numeri che non abbiamo visto neanche a marzo.

La preoccupazione forte, secondo quanto riportato, è che il virus in Europa si sta diffondendo in modo molto velocemente.

Tuttavia, ha proseguito dicendo che in questo contesto noi italiani abbiamo un piccolo vantaggio sugli altri paesi.

Infatti i nostri numeri sono ancora inferiori e questo ci può consentire di mettere in campo azioni che ci consentano di non disperdere il vantaggio. A tal proposito bisogna ricordare che nelle ultime 24 ore tuttavia si sono registrati dati comunque da record.

Parlando nello specifico delle varie fasi, il ministro ha sottolineato quanto nella fase precedente il virus fosse stato un problema geograficamente limitato.

Oggi invece la sfida è generale, “tutti i territori affrontano la crescita, nessuno può ritenersi fuori pericolo”.

Non c’è provincia o regione che possa sentirsi non a rischio. Questa è la grande differenza tra la stagione vissuta a febbraio marzo e aprile e quella attuale“, ha evidenziato il ministro.

Numeri in crescita che hanno portato, ha aggiunto, alla realizzazione di un dpcm che segna un cambio di marcia.

“Dal 4 maggio in poi avevamo allentato le maglie, ora invece per la prima volta dopo molti mesi, le stringiamo” ha dichiarato.

Contemporaneamente alle misure del governo nazionale, però, ha ricordato il ministro che le regioni sono a lavoro costantemente sui loro territori riportando varie azioni svolte dalle regioni.

Ad esempio ieri c’è stata un’ordinanza della Regione Liguria relativa a Genova, la Campania ha fatto misure territoriali, a latina sono state fatte ulteriori misure di emergenza.

Il titolare del ministero della Salute ha poi concluso dicendo che il governo è costantemente a lavoro per controllare quello che avviene giorno per giorno sui territori ribadendo che il Governo nazionale mette una base di partenza in termini di misure mentre sul territorio se ne possono fare di altre, se necessarie.

Su questo le regioni hanno da parte del governo la massima disponibilità.

D’altronde il ministro ha sempre sottolineato quanto l’Italia sia su una marcia in più.

 

 

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Nella lotta al Covid-19 l’Italia ha dimostrato di essere un paese grande e unito. Continuiamo su questa strada.

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Una lotta dura quella contro il coronavirus. Lotta in cui l’Italia è schierata in prima linea.

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