Covid resistente sulle superfici fino a 28 giorni: lo studio

Uno studio scientifico australiano crea non poco dibattito e preoccupazioni circa la resistenza del covid.

mascherine obbligatorie all'aperto, quando si può togliere
covid from Pixabay

In queste ore in cui il governo incontra le regioni e gli enti locali per discutere riguardo le norme introdotte dal nuovo dpcm di certo non siamo in un clima sereno vista l’emergenza che si sta vivendo.

In questi mesi di studio e di ricerca si sono susseguite molteplici novità circa la carica virale del virus, la sua resistenza e non solo.

Ciò che oggi ci sconvolge è invece uno studio prodotto dall’ Australian Center for Disease Preparedness. 

Tale studio molto importante è stato condotto per dimostrare la resistenza del virus sulle superfici.

Siccome i positivi aumentano regione per regione è necessario comprendere fino a che punto si può spingere la permanenza del virus sulle superfici.

Scopriamo qualcosa in più.

Covid sulle superfici: lo studio sulla resistenza

spray disinfettante covid-19
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Lo studio dell’Agenzia scientifica nazionale australiana ha dimostrato che il virus del Covid-19 può sopravvivere su oggetti come banconote o telefoni cellulari fino a 28 giorni.

Non solo però. Ovviamente i test sono stati molteplici ed hanno dimostrato varie cose, non solo preoccupanti ma anche più rincuoranti.

I ricercatori del Commonwealth Scientific and Industrial Research (Csiro) hanno testato la longevità del coronavirus in ambienti diversi.

Infatti la permanenza del covid è stata testata al buio e con tre temperature diverse, dimostrando che il periodo di sopravvivenza diminuisce alle temperature più alte.

A 20 gradi Celsius il virus appare davvero molto resistente sulle superfici lisce, come gli schermi dei telefoni cellulari, e può sopravvivere per 28 giorni sulle banconote e su vetro, acciaio e plastica.

A 30 gradi il periodo di sopravvivenza scende a sette giorni.

A 40 gradi precipita a sole 24 ore.

Meno duratura invece è la presenza del virus su superfici porose come il cotone.

In questo caso si oscillerebbe fino a 14 giorni alle temperature più basse e meno di 16 ore alle più alte.

Il periodo dimostrato bisogna però specificare che resta comunque più lungo (molto di più) rispetto a quanto ipotizzato da studi precedenti.

In essi infatti si parlava del fatto che il virus poteva sopravvivere fino a un massimo di quattro giorni sulle superfici non porose.

Il direttore dell’Australian Center for Disease Preparedness, Trevor Drew ha precisato che lo studio è stato condotto con campioni di virus attenuati posti su diversi materiali e con un metodo “estremamente sensibile”, che ha trovato anche a grande distanza di tempo tracce di virus vivi in grado di infettare le colture cellulari.

Il direttore Drew, tramite una intervista all’emittente pubblica ABC, ha inoltre precisato ulteriormente per evitare ingenti preoccupazioni che quanto scoperto dalle ricerche non significa che quella quantità di virus sarebbe in grado di infettare un essere umano.

Ad onor del vero bisogna però specificare anche che il direttore dell’ Australian Center for Disease Preparedness ha aggiunto un dettaglio molto importante e cioè che se una persona toccasse senza precauzioni questi materiali e poi si toccasse la bocca, gli occhi o il naso, potrebbe contrarre la malattia anche a oltre due settimane dalla contaminazione degli oggetti.

Come diceva il nostro ministro Speranza, ci aspettano mesi difficili, ma grazie alla ricerca scientifica scopriremo più cose che possono aiutarci.

COVID-19 Sintomi persistenti Coronavirus. Photo Adobe Stock

Seguiranno aggiornamenti.

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