Vladimir Luxuria: “Tanti politici come Garko, vennero tutti da me”

Per Vladimir Luxuria il “sistema Garko” che ha intrappolato l’attore in una menzogna durata decenni, è molto più diffuso di quanto si immagini.

Vladimir Luxuria Garko
Vladimir Luxuria (Instagram)

Ha avuto il privilegio di guardare l’Italia da molte prospettive: sia dal punto di vista della vita notturna e della cultura alternativa sia da quella estremamente ufficiale della politica istituzionale.

Vladimir Luxuria, politica e attivista per i diritti LGBT, è quindi una delle persone più autorevoli che possano commentare il recente caso Garko e tutto l’Ares Gate che le rivelazioni dell’attore hanno scatenato.

Secondo Vladimir il sistema che ha costretto Garko a rinviare il suo coming out fino alla soglia dei 50 anni è un sistema estremamente diffuso, che condanna all’infelicità centinaia di persone, anche in ambito politico.

Vladimir Luxuria e l’analisi (politica) del caso Garko

Vladimir Luxuria con un ex di Amici
Luxuria (Instagram)

L’omosessualità oggi è ancora considerata un ostacolo al successo personale, almeno in determinati ambiti. È l’avvilente conclusione a cui si può giungere esaminando (nemmeno troppo attentamente) gli avvenimenti che si sono scatenati a partire dalla lettera di Garko ad Adua Del Vesco.

Per mantenere alto il suo gradimento e ottenere quanti più ingaggi possibile, Gabriel Garko ha dovuto fingere per anni e anni di essere eterosessuale per non scontentare il pubblico e, di conseguenza, i suoi manager dell’Agenzia Ares.

Anche se in maniera leggermente diversa rispetto a un attore, anche politici e calciatori hanno il dovere di mantenere alto il proprio gradimento per ottenere sponsorizzazioni milionarie e per rafforzare l’affetto del pubblico nei confronti della squadra dove milita.

Nella politica la situazione è ancora diversa e, se possibile, ancora più grave. Se ne è resa conto Vladimir Luxuria nel momento in cui ha cominciato a frequentare il parlamento italiano. “Conosco personalmente tanti politici gay che non si dichiarano. Quando misi piede per la prima volta in parlamento non sa in quanti si vennero a raccomandare: ‘Non dire a nessuno che mi hai visto là’, mi dicevano” ha raccontato la Luxuria che, però, ha sempre affermato di essere certamente favorevole al coming out, ma di certo non a un coming out coatto, fatto da terzi contro la volontà della persona coinvolta. “Non ho mai usato l’outing come strumento di vendetta” ha precisato Vladimir, che ha sostenuto anche di recente la battaglia di tutti gli omosessuali per l’accettazione sociale. Lo ha fatto pubblicando una foto di se stessa da giovane, nel periodo in cui subiva continuamente atti di bullismo.

Se l’ipocrisia nel mondo dello spettacolo è tangibile (Garko è arrivato a definire la propria omosessualità come il “segreto di Pulcinella” di cui tutti sono a conoscenza ma tutti fingono di non sapere niente), in politica la situazione diventa ancora più grave.

“Quelli che venivano da me sono proprio quelli che fanno della famiglia tradizionale la loro bandiera. C’è un’ipocrisia dilagante, soprattutto se fai parte di un partito più conservatore” ha concluso amaramente l’ex parlamentare.

Purtroppo proprio l’ipocrisia sociale che è stata costruita intorno al tema dell’omosessualità è il più grande ostacolo alla felicità delle persone omosessuali di tutto il mondo. “Se non si squarcia il velo dell’ipocrisia non andiamo avanti: ben venga un coming out di un calciatore e ben venga la ribellione davanti alle prime reazioni scomposte” ha dichiarato Luxuria immaginando quanto sarebbe dura l’aggressione della curva contro un giocatore che si dichiarasse pubblicamente gay.

Secondo l’ex parlamentare però, il calcio è un mondo ancora più difficile per gli omosessuali, dal momento che il doversi nascondere non si applica soltanto a chi tocca il pallone con i piedi: oltre ai giocatori anche allenatori, procuratori, presidenti subiscono pressioni simili.

A quanto pare, tutto è mosso dal denaro: è il potere economico a generare tutta l’ipocrisia in cui sono costretti a vivere uomini e donne omosessuali. Gli sponsor calcistici portano denaro, i voti assicurano posti in parlamento che a sua volta assicurano stipendi importanti, gli ingaggi degli attori sono le principali risorse economiche degli attori e delle agenzie che sostengono la loro carriera.

Fino a che le persone si troveranno costrette a scegliere tra il benessere economico e la propria felicità la società non riuscirà a fare passi avanti: sembra questo l’insegnamento che si può trarre dalle parole di Vladimir Luxuria, che recentemente ha commentato anche la storia di Francesca Pascale. Secondo l’ex deputata l’ex compagna di Berlusconi soffrì moltissimo in passato per non poter parlare liberamente della propria sessualità.

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