Aspirapolvere: l’avanzamento tecnologico

L’invenzione degli elettrodomestici è stato una dei principali successi ottenuti grazie all’avvento della seconda rivoluzione industriale. Lavatrici, frigoriferi, lavastoviglie, radio e in seguito la televisione, ci hanno permesso di affrontare la vita in maniera completamente differente rispetto a prima, migliorandola e rendendo le faccende domestiche sempre più semplici.

L’aspirapolvere è certamente tra queste: fu brevettata per la prima volta nel 1867 dalla coppia americana Melville e Anna Bissel, che diedero vita a un particolare apparecchio dotato di un lungo tubo trainato da cavalli, utilizzato per la pulizia dei tappeti e conosciuto con il nome di “Bissel Carpet Sweeper”.

Tuttavia, si trattava ancora di un progetto rudimentale azionato a mano, dunque, ben lontano dal sistema elettrico che intendiamo ora. Infatti, fu solo nel 1901 che si vide la prima aspirapolvere, realizzata dall’ingegnere inglese Hubert Cecil Booth, ispirandosi all’accessorio adoperato sui treni, che però soffiava aria per allontanare la polvere dai sedili.

Più fortunato di lui fu James Murray Spangler, che si servì della tecnologia di un ventilatore da soffitto, un cuscino come filtro e di una scatola di legno come corpo macchina, per mettere a punto un nuovo elettrodomestico portatile e funzionale per spazzare i tappeti.
Vendette il brevetto all’azienda del cugino, chiamata all’epoca Hoover Harness and Leather Goods Factory, e tuttora considerata leader mondiale per la produzione di aspirapolveri e molto altro.

Da allora l’evoluzione tecnologica è progredita in modo costante, e con il passare dei decenni si sono susseguiti una serie di modelli sempre migliori, dotati di una maggiore potenza, semplicità di utilizzo, consumi elettrici minori e con numerosi accessori per ogni tipologia di superficie.
Continuate a leggere per scoprire quali sono quelli più comuni e facilmente reperibili sul mercato.

Il bidone

Potremmo definirlo il più semplice in quanto a funzionalità: ha una forma cilindrica, un tubo flessibile e viene di solito adoperato all’interno delle industrie per aspirare la cenere o la polvere da ampie zone di passaggio, autoveicoli e macchinari.

Nonostante ciò, è spesso acquistato anche per uso casalingo, grazie alla sua potenza superiore ai normali aspirapolveri a cui siamo abituati. Alcuni modelli possono essere utilizzati non solo per raccogliere i residui solidi, ma anche quelli liquidi, senza che questi ultimi fuoriescano dal corpo macchina.

Gli articoli più costosi invece sono dotati di numerose spazzole di ricambio, in modo tale da sfruttare l’elettrodomestico in ogni occasione. Peccato per il design e il peso dell’oggetto, che rendono più difficile il trasporto da una parte all’altra.

La scopa elettrica

Proposta sul mercato per la prima volta dall’azienda Hoover, la scopa elettrica è la più diffusa e conosciuta in tutto il mondo. È dotata di un corpo rigido, di solito in plastica, un sacco, al cui interno è presente un filtro, un contenitore dove si accumula la polvere, e di una parte sottostante aperta e provvista di piccole setole, che recuperano la sporcizia da tappeti e pavimenti.

A differenza dei modelli precedenti, questo è più maneggevole e facile da trasportare in giro per la casa, inoltre può eliminare i detriti dagli angoli e zone meno raggiungibili da un semplice tubo.

L’aspirapolvere a traino

Per agevolare le pulizie delle mensole e per spazzare al di sotto delle superfici ampie, al modello a bidone fu aggiunta una parte rigida in metallo, che potesse arrivare nelle zone più lontane o alte.

Si tratta di uno degli aspirapolveri che potremmo definire più completi, grazie alla presenza di un serbatoio molto capiente, ruote per il trasporto e una serie di spazzole intercambiabili da utilizzare sul pavimento, sui tappeti, sulle tende e su tutte le tipologie di mobili.

Aspirapolvere ciclonico

Tale tecnologia è considerata la versione più moderna della semplice scopa elettrica: l’aspirapolvere a ciclone utilizza la forza centrifuga. Quest’ultima non ha bisogno di un sacchetto in cui incanalare la polvere, ma è dotata di un contenitore in cui viene compressa all’interno.

Ne esistono due diverse tipologie, quella monociclonica, che riesce a separare i detriti dall’aria fino al 75%, e il multiciclonico, che può arrivare fino al 95%, lasciando le superfici più pulite e libere dalla maggior parte degli allergeni.

Senza fili

James Dyson è considerato il padre della tecnologia ciclonica, ma anche dell’aspirapolvere senza fili, caratterizzata dall’assenza del sacchetto ma con le dimensioni di una scopa elettrica tradizionale.

Tuttavia, ci vollero diversi decenni prima che le sue invenzioni fossero commercializzate e apprezzate dal pubblico, che sembra non provasse piacere a guardare la polvere all’interno di un contenitore trasparente.

Oggigiorno però, tali dispositivi sono i più utilizzati e acquistati, grazie alla leggerezza e praticità nel muoversi e arrivare nelle zone più difficili da pulire. Se volete leggere un articolo interessante, cliccando sul link potrete trovare i migliori aspirapolveri senza filo attualmente disponibili sul mercato.

Robot aspirapolvere

Infine, l’ultima trovata tecnologica che ci solleva completamente dall’incombenza delle pulizie casalinghe: il robot aspirapolvere. Proposto dalla maggior parte delle aziende di elettrodomestici, nonostante il costo spesso elevato, è entrato a far parte di una buona fetta di italiani, che ormai non possono più farne a meno.

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