Resilienza: definizione e applicazioni di una nuova importante virtù

La definizione di Resilienza abbraccia diversi campi scientifici, dalla fisica alla psicologia. Si tratta di una virtù che la contemporaneità ha eletto a furor di popolo come la più necessaria per la vita nel terzo millennio.

Resilienza
(Pixabay)

Prima del 2014 il termine Resilienza era conosciuto esclusivamente da coloro che lavorano nel campo della fisica e della meccanica. 

In Fisica la Resilienza indica la proprietà di alcuni materiali di resistere agli urti, deformandosi per assorbire l’energia provocata da un impatto per poi restituirla ritornando alla propria forma originale.

Per fare un esempio immediatamente comprensibile: in fisica un tappeto elastico, che si deforma per il peso di coloro che vi saltano sopra e poi torna alla propria forma originale, è un oggetto resiliente.

Questo termine è conosciuto e utilizzato dagli scienziati europei fin dal Settecento e la sua etimologia, cioè l’origine della parola, risale al latino. In latino Resilienza, dal verbo Resilire significa “che rimbalza” o, in senso più letterale, “che salta indietro”.

Alcuni anni fa, però, questo termine è stato “improvvisamente scoperto” dalle scienze psicologiche, che hanno cominciato ad adoperarlo per indicare la forza psicologica di un individuo e la sua capacità di riparare un danno emotivo superando un momento di difficoltà.

Ma la Resilienza è una capacità innata oppure no? Si può allenare come un muscolo emotivo oppure alcune persone nascono con questa caratteristica e altre dovranno farne a meno per tutta la vita?

La Resilienza è innata ma va allenata ogni giorno

Resilienza
(Pixabay)

Sui social, soprattutto sui profili che si occupano di psicologia e crescita personale anche a livello “amatoriale”, la Resilienza è descritta come una capacità unica propria di individui eccezionali.

Per quanto pensare una cosa del genere faccia bene all’ego di molti, si tratta di un’affermazione assolutamente falsa.

Tutte le persone sono resilienti, cioè tutte le persone sono in grado di superare ostacoli emotivi “reinventarsi” per andare avanti nella propria vita.

tempi e i modi con cui ogni persona riesce a gestire i propri piccoli e grandi drammi senza soccombere di fronte ad essi variano enormemente da persona a persona e soprattutto a seconda della consapevolezza e della maturità emotiva dell’individuo in questione.

Inoltre, non bisogna pensare alla Resilienza come a una condizione emotiva fissa, presente sempre e costantemente in tutte le fasi della vita di un individuo. Si tratta di un’abilità che va allenata e le cui “performance” possono migliorare con il tempo.

Una persona resiliente, cioè una persona in grado di superare le difficoltà della vita adattandosi ai nuovi scenari e alle nuove condizioni, non è una persona sempre forte o sempre felice. 

Al contrario, quella di una persona resiliente è un’emotività molto dinamica. Dopo essersi sentita infelice e sconfitta per un certo periodo di tempo, la persona resiliente sarà in grado di riprendere il controllo della propria vita senza rinnegare e senza voler mai nascondere i propri periodi di debolezza, ma utilizzando a proprio favore ciò che ha imparato grazie ad essi.

Come si educano bambini resilienti?

rafforzare difese immunitarie con sane abitudini
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Affinché un adulto sviluppi una buona resilienza sarà necessario che durante l’infanzia abbia attraversato uno sviluppo sano dal punto di vista biologico, sociale ed emotivo.

Le persone affette da disturbi o ritardi dell’apprendimento, per esempio, non hanno portato a termine un sano sviluppo biologico e, per questo motivo, risulteranno meno in grado di far fronte alle difficoltà emotive della vita.

Le persone che durante l’infanzia non hanno sviluppato una buona attitudine sociale (non sono state educate alla convivenza con l’altro e con il diverso, non hanno imparato a rispettare regole di convivenza civile, non hanno ricevuto un appoggio sicuro dalla famiglianon sono in grado di chiedere aiuto né di riceverlo dagli altri nei momenti di grande difficoltà. Sentendosi escluse dai legami empatici con gli altri membri della società, queste persone si sentono sole e deboli di fronte alle avversità pratiche ed emotive della vita.

Infine, i bambini e gli adolescenti che non hanno realizzato uno sviluppo emotivo completo non sono in grado di decifrare le proprie emozioni, gestirle e comunicarle, quindi partiranno sempre e comunque in una situazione di svantaggio in un momento in cui dovranno affrontare problemi che investono anche la sfera emotiva.

Parlare di resilienza ai bambini è possibile: l’importante è riuscire a comunicare con loro nel modo giusto, predisponendoli a un atteggiamento positivo e costruttivo, non arrendevole di fronte alle difficoltà.

La Resilienza si allena: è un muscolo emotivo

sport allunga la vita
(Istock)

La resilienza è un’abilità psicologica ed emotiva che si sviluppa a seconda delle esperienze che attraversiamo nel corso della vita e soprattutto in relazione ai modi con cui reagiamo ad esse.

Le armi a disposizione di ogni individuo per sviluppare e allenare la propria resilienza sono essenzialmente le stesse nel corso di tutta la vita, ma la loro efficacia aumenta a seconda del numero di “crisi” che si sono superate. Esattamente come un soldato veterano, un individuo che ha combattuto numerose battaglie emotive sarà in grado di sconfiggere più facilmente qualsiasi nemico emotivo in cui si imbatterà.

Impegno

L’impegno in attività di qualsiasi tipo (sociali, familiari, lavorative) è fondamentale per sviluppare la Resilienza. 

Gli individui resilienti sono attivi e amano farsi coinvolgere nelle cose, poiché sanno che che più esperienze si fanno più si accrescono le proprie abilità, tra cui anche quelle emotive.

Le persone resilienti inoltre non temono di mettersi in gioco poiché non hanno paura del fallimento: sanno perfettamente che dopo un fallimento c’è sempre il modo di andare avanti oppure di cambiare completamente rotta per reinventarsi.

Locus of control interno

Ci sono persone che sono convinte di essere in balia degli eventi. Sono certe che la loro vita sia determinata da fattori al di fuori del loro controllo. 

Se vengono licenziate sono certe che si sia trattato di sfortuna o che il capo ce l’avesse proprio con loro. Se si rendono conto che il comportamento di un familiare porta infelicità al resto della famiglia si guardano bene dal farglielo notare, poiché sono certe che non potranno far nulla per convincerlo a cambiare. Se una relazione d’amore si interrompe si convincono che è perché la sfortuna le perseguita  o che le cose non avrebbero potuto andare altrimenti. Soffrono, insomma, della Sindrome di Calimero.

Al contrario, le persone che sono convinte di avere influenza sugli eventi della propria vita e di poter esercitare un controllo sul proprio presente e sul proprio futuro attraverso scelte, azioni e impegno, visualizzano come interno a loro stesse il “timone” della loro vita.

Le persone che hanno sviluppato un locus of control interno sono estremamente più resilienti delle persone che non hanno imparato a prendere il controllo della propria vita.

Gusto per il cambiamento

Le persone resilienti sono in grado di adattarsi al cambiamento e di viverlo come un’esperienza stimolante. Son in grado di cogliere le opportunità future senza pensare troppo a quelle che sono appartenute al passato o che sono state cancellate nel presente.

Questo non significa affatto che le persone resilienti non soffrano o che non abbiano amato ciò che avevano nel passato e che hanno perso. Significa semplicemente che sanno di dover andare avanti da un certo momento in poi e che la loro vita continuerà anche se sotto altre forme.

Conclusioni: Resilienza e Kitsugi

Kintsugi resilienza
(Instagram)

Una delle immagini che più frequentemente viene associata alla resilienza è quella di un oggetto riparato con l’arte del Kitsugi. 

Si tratta di un’antica pratica giapponese che consiste nel riparare oggetti danneggiati riassemblando i pezzi senza tentare di nascondere le crepe ma, al contrario, sottolineandole con il colore dell’oro, che simboleggia ciò che c’è di più prezioso al mondo.

 

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Un post condiviso da Foxy_Art (@arts_of_f_) in data:

Una persona resiliente sarà sempre in grado di rimettere insieme i propri pezzi con la consapevolezza che, dopo averlo fatto, si sarà trasformata in qualcosa di diverso rispetto a quello che era stata fino a quel momento, pur mantenendo la propria identità.

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