Insonnia, patologia da assenza per malattia: come fare e quando spetta

L’insonnia può essere riconosciuta come malattia che comporta l’assenza giustificata dal lavoro. Vediamo in quali casi e come comportarsi

Insonnia, patologia adobestock

Dormite male o non dormite affatto e affrontare le giornate di lavoro diventa un peso insopportabile? Bene, potreste avere diritto ad un‘assenza giustificata ed eventualmente anche riconoscimento della malattia come patologia

Ovviamente parliamo di lavoratori dipendenti e altrettanto ovviamente siamo di fronte ad una malattia cronica, non a casi sporadici. Ma come possiamo farci riconoscere l’assenza per malattia quando soffriamo di insonnia? La condizione fondamentale è che la malattia sia certificata da un medico. Sarà lui a dover confermare lo stato del dipendente che non può prestare assolvere la sua funzione perché le sue condizioni glielo impediscono.
L’insonnia sporadica quindi non dà nessun diritto al riconoscimento per malattia e quindi non giustifica l’assenza. Se avete dormito male o pochissimo, non perché avete fatto tardi ma semplicemente perché avete problemi di sonno, questo resta un problema vostro, Ma se l’insonnia invece è certificata, allora il discorso cambia

In mezzo alle patologie riconosciute dalla legge, quindi coperte da un periodo di malattia e assenza dal lavoro, c’è anche lo stress. Quindi tutti i disturbi collegati, compresa l’eventuale insonnia, possono rientrare nelle casistiche di quello che il dipendente può usare a suo vantaggio, ottenendo
un periodo di riposo retribuito. Sarà sufficiente che il medico, verificate le condizioni del dipendente, trasmetta attraverso l’Inps il certificato che giustifica il periodo di riposo o assenza all’azienda e al datore di lavoro.

Assenza per malattia da insonnia, come certificare la domanda

problemi di sonno
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Ma quanto spetta di indennità al lavoratore per il quale è stata certificata l’insonnia come malattia? In generale tutti i dipendenti fanno riferimento al loro Contratto Collettivo Nazionale e la legge riconosce una serie di tutele. Tra le prime, il diritto di conservare il posto e quello a ricevere una retribuzione.

In generale l’indennità di malattia è a carico del datore di lavoro per impiegati o quadri (e dirigenti, mentre. La copre invece l’Inps per operai nel settore terziario e servizi o industria, lavoratori agricoli, dello spettacolo, marittimi o sospesi dal lavoro. Ma anche apprendisti, disoccupati e lavoratori iscritti alla gestione separata di cui all’articolo 2 comma 26. Legge 335/95.
L’indennità andrà a coprire tutti i giorni coperti da apposita certificazione ed è quantificata considerando il periodo massimo di 180 giorni in un anno solare, salvo alcune eccezioni. La domanda coincide con il rilascio e l’invio telematico all’Inps del certificato di malattia da parte del medico curante. Ma il lavoratore dovrà fare attenzione al fatto che i dati anagrafici e al domicilio per la reperibilità inseriti dal medico siano corretti. L’assenza in caso di visita medica di controllo,, se non giustificata, porta a sanzioni e alla cancellazione dell’indennità da malattia.


Se la trasmissione telematica del certificato non è possibile, il lavoratore deve entro due giorni dalla data del rilascio presentare di persona o inviare il certificato di malattia all’Inps e l’attestato al datore di lavoro. Invece i lavoratori iscritti alla gestione separata dovranno inoltrare la domanda alla struttura alla quale appartengono. Potranno farlo tramite il Contact Center, chiamando il numero verde 803164, sul portale dell’ente, oppure tramite i patronati autorizzati;

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