La psicologa: “Il killer di Lecce innamorato di una delle sue vittime”

Il movente del killer di Lecce potrebbe essere stato un amore inespresso: la teoria che spiegherebbe la folle condotta di Antonio De Marco.

Omicidio Lecce
Antonio De Marco e le sue vittime, Eleonora e Davide (Instagram)

La psicologia di Antonio De Marco e tutte le caratteristiche emotive e caratteriali che avrebbero potuto far presagire la tragedia di Lecce sono passate al setaccio da diversi giorni.

La crudeltà e la freddezza con cui un ragazzo di appena ventun’anni ha portato a compimento un crimine così inconcepibile hanno infatti sconvolto l’opinione pubblica e sono moltissime le domande che sono nate proprio in merito al suo equilibrio psicologico.

Nel corso della puntata di Storie Italiane andata in onda oggi una psicologa ha tracciato per la prima volta il profilo di un giovane uomo affetto da un disturbo narcisistico della personalità, che avrebbe potuto coltivare sentimenti d’amore non corrisposti e, successivamente, una rabbia furiosa nei confronti di Daniele e di Eleonora.

Cosa si nasconde nella psiche di Antonio De Marco?

Il segreto del killer di Lecce: era davvero innamorato di Daniele?

Daniele De Santis
Daniele De Santis (Instagram)

Come è emerso dalla ricostruzione dei fatti, Antonio De Marco, Daniele De Santis ed Eleonora Manta sono stati coinquilini per qualche tempo, fino a che Daniele non ha chiesto ad Antonio di liberare la stanza che il ragazzo aveva preso in affitto nella casa di proprietà di Daniele.

De Santis aveva dato al suo affittuario la possibilità di rimanere tranquillamente in casa fino alla fine di Settembre, possibilità però che Antonio aveva assolutamente rifiutato. Il ragazzo si è attivato immediatamente per trovare un’altra sistemazione appena dopo la richiesta di Daniele.

Secondo la psicologa che ha fornito la propria interpretazione dei fatti nell’ultima puntata di Storie Italiane, la personalità di Antonio De Marco aveva tutti i tratti del narcisismo patologico.

Le persone affette da questo disturbo comportamentale sono assolutamente indifferenti nei confronti dei bisogni emotivi degli altri. Addirittura arrivano a considerare gli altri soltanto come strumenti attraverso cui e su cui esercitare la propria volontà.

La freddezza di Antonio si sarebbe manifestata anche nel solido meccanismo di negazione (così lo ha definito la psicologa) con cui il ragazzi si è “difeso” dal pensiero di quello che aveva commesso. La psicologa ha sottolineato infatti come, nei giorni appena successivi all’omicidio Antonio abbia partecipato ad occasioni pubbliche e sociali come la festa di compleanno di un’amica.

Questa capacità di ignorare completamente le conseguenze emotive di quello che aveva commesso, secondo la psicologa indica “un disturbo narcisistico imponente”.

Le persone colpite da questo disturbo non sono in grado di accettare un rifiuto da parte delle altre persone, soprattutto in merito ad argomenti che stanno loro molto a cuore.

La psicologa ha sottolineato come, nonostante il fatto che il ragazzo abbia reagito con grande tranquillità alla richiesta di Daniele di liberare la stanza, probabilmente il sentirsi “rifiutato” ha scatenato in lui la rabbia che lo ha poi condotto a pianificare il delitto nei più piccoli dettagli, addirittura a progettare di torturare i due fidanzati per un’ora e mezzo prima di disfarsi dei cadaveri. Questa parte del piano fortunatamente non è mai stata realizzata a causa dell’intervento dei vicini e delle forze dell’ordine.

“Cos’è successo a questo ragazzo nel momento in cui ha visto questa coppia felice?” si è chiesta la psicologa. “Mi sono fatta l’idea, perché noi psicoterapeuti produciamo spesso delle ipotesi […] che questo ragazzo probabilmente fosse innamorato di uno dei due partner della coppia, probabilmente di lui” ha concluso la dottoressa.

Anche se il movente passionale del killer di Lecce non era stato messo tra le possibili cause dell’omicidio, si finisce quindi per formulare l’ipotesi che sia proprio stato un amore non corrisposto ad armare la mano di Antonio, che secondo le testimonianze fornite in questi giorni da alcune persone che lo conoscevano, sarebbe stato “un po’ effeminato”.

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