Bambino si uccide a 11 anni. L’ipotesi della challenge sui social

Tragedia a Napoli. Un bambino di 11 anni si è suicidato. L’ipotesi è quella della sfida sui social.

bambino di 11 si suicida
ambulanza: Fonte: Adobe Stock

Ieri, in un quartiere di Napoli si è consumata una vera tragedia. Un bambino di 11 anni si è infatti suicidato buttandosi dal balcone. Un gesto inconcepibile a quell’età e reso ancor più misterioso per la presenza di un messaggio di scuse che il piccolo ha lasciato ai genitori. Ora l’indagine è per istigazione al suicidio e si pensa che di mezzo possa esserci una sfida nata sui social.

Il mistero del bambino che si è ucciso e la possibile sfida sui social

bambinio suicida a 11 anni
macchina polizia – Fonte: Adobe Stock

È una morte avvolta nel misero quella del bambino di Napoli che dopo aver lasciato un messaggio di scuse per i suoi genitori, ha appoggiato uno sgabello davanti alla ringhiera per poi lanciarsi di sotto. Una tragedia che ha colpito la città di Napoli e l’Italia intera e che al momento è avvolta nel mistero.

A detta di tutti, infatti, il bambino che viveva con i genitori avvocati e due fratelli era felice e ben integrato. Cosa che rende ancora più incomprensibile il suo gesto.
Per questo motivo e a causa di un messaggio da lui scritto poco prima di morire, la procura di Napoli ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio.

Come riportato dal sito del corriere.it il bambino avrebbe infatti inviato un sms dicendo ai genitori di amarli ma di dover seguire l’uomo con il cappuccio nero. Un messaggio inquietante che apre lo scenario di una challenge online simile al blu whale. Negli ultimi tempi, infatti, si è diffuso sempre di più l’allarme per una nuova sfida dell’orrore dal nome di Jonathan Galindo, in cui un personaggio mascherato (con una maschera simile a quella di Pippo della Disney) adescherebbe i bambini online per proporre loro delle sfide sempre più pericolose e in grado di condurre alla morte.

Un’ipotesi non ancora appurata e per la quale al momento si sta indagando.
Quel che è certo è il dolore che resta per la fine di una giovane vita, andata via troppo presto e senza una ragione plausibile.

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