Peschereccio tunisino non si ferma: l’inseguimento al largo di Lampedusa

Momenti di tensione nelle acqua a largo di Lampedusa: un peschereccio tunisino, infatti, ha speronato una motovedetta italiana. I dettagli.

Un segnale di “Alt” non rispettato, poi l’inseguimento e l’esplosione di alcuni colpi di pistola.

É successo stamattina, al largo di Lampedusa.

La Guardia di Finanza ha arrestato e sta adesso interrogando il comandante del peschereccio “Mohanel Anmed”.

Peschereccio tunisino non si ferma: sequestrato dalla Guardia di Finanza

peschereccio tunisino
la nave non si è fermata all’alt (fonte: Pexels)

Solo poche ore fa il peschereccio tunisino “Mohanel Anmed” aveva calato le sue reti a nove miglia dalla costa italiana.
L’operazione aveva fatto scattare il controllo da parte della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza, che avevano intimato l’alt alla nave.
Invece di fermarsi e di permettere l’abbordaggio, il peschereccio tunisino ha cambiato repentinamente rotta e si è dato alla fuga verso le acque internazionali.

Nel tentativo di fuga, la nave ha speronato una motovedetta: un rischio enorme per le persone presenti a bordo.

L’inseguimento è durato alcune ore ed è stato, a quanto pare, estremamente concitato.

I militari italiani hanno esploso anche alcuni colpi nel tentativo di intimidire i fuggitivi, che però non sono serviti.
L’equipaggio del peschereccio ha proseguito nella fuga fino a quando i militari non hanno raggiunto e fermato la barca.

La nave ha compiuto anche delle manovre piuttosto pericolose per evitare che i militari salissero a bordo.
Un atteggiamento estremamente minaccioso, se si pensa anche che, nel tentativo di fuggire, il peschereccio tunisino ha speronato una motovedetta.

Fortunatamente non ci sono né vittime né feriti: i militari hanno condotto la nave in porto dove la Guardia di Finanza di Lampedusa ha proceduto all’arresto del capitano.
Un fascicolo è stato aperto alla procura di Agrigento con l’accusa di “resistenza e violenza contro nave da guerra” oltre al “rifiuto di obbedire a nave da guerra“.

nave in porto
nave in porto (fonte: Pexels)

Le accuse, smentite dalla Guardia di Finanza, riguardo al ritrovamento di droga a bordo del peschereccio sembrerebbero essere false.

La nave era impegnata in una battuta di pesca, probabilmente illegale, vista anche la vicinanza alla nostra costa e nelle nostre acque territoriali.

Vi terremo aggiornati su tutti gli sviluppi.

Impostazioni privacy