Sentenza Omicidio Vannini: massima pena alla famiglia Ciontoli

La sentenza per l’omicidio Vannini non colpisce solo Antonio Ciondoli, esecutore materiale dell’omicidio ma tutta la sua famiglia, colpevole di mancato soccorso.

https://youtu.be/98ZHh7R3KC4

Aveva tentato di addossarsi tutta la colpa dell’omicidio di un ragazzo “bello come il sole e buono come il pane” ma Antonio Ciontoli non è riuscito a salvare la sua famiglia dal massimo della pena richiesta dall’accusa e che il giudice ha confermato.

La sentenza che condanna l’intera famiglia Ciontoli per l’omicidio di Marco Vannini

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Manifesto a Cerveteri, Lazio (Instagram)

L’intera famiglia Ciontoli ha collaborato in maniera diretta e indiretta a creare le condizioni che hanno portato alla morte di Marco Vannini nel Maggio del 2015.

Alla giustizia sono occorsi 5 anni per fare il proprio corso ma infine, le misure penali prese a carico di Antonio Ciontoli e dei suoi familiari sono state esemplari.

Il capo famiglia, colui che effettivamente ha sparato il colpo che ha perforato il polmone e il cuore di Marco è stato condannato a 14 anni di reclusione.

I suoi familiari, che oltre a essere presenti ai fatti e a non aver prestato alcun soccorso al ragazzo ferito, hanno continuato a sostenere le varie menzogne di Antonio, dovranno scontare una pena di 9 anni e 4 mesi.

La difesa di Antonio Ciontoli aveva richiesto per il capo famiglia una condanna a soli cinque anni, ma il giudice ha optato per una pena quasi tripla rispetto a quella richiesta dai legali dell’ex ufficiale dell’aeronautica.

Durante il processo di primo grado Antonio Ciontoli venne condannato a 15 anni di reclusione per omicidio. Durante lo stesso processo tutti i familiari di Ciontoli furono condannati a 3 anni ognuno per essere stati “spettatori del progressivo peggioramento delle condizioni di salute di Vannini” senza prestargli soccorso.

Durante l’appello invece, l’omicidio di Marco Vannini venne qualificato come colposo (ovvero involontario e quindi meno grave) e i giudici decisero di ridurre la pena di Antonio Ciontoli da 15 a 5 anni, lasciando invariata la pena detentiva stabilita per i due figli e per la moglie dell’uomo.

Il secondo appello, che si è concluso stamattina, ha invece nuovamente innalzato la pena di Antonio Ciontoli e ha triplicato la pena prevista per i due figli e per la moglie nonostante il fatto che fosse stato Federico, figlio di Antonio, a chiamare i soccorsi per salvare la vita di Marco contro la volontà del padre.

“Un secondo dopo lo sparo è scattata la condotta illecita” ha affermato il pg Saveriano in merito al comportamento dell’intera famiglia Ciontoli. “Tutti i soggetti sono rimasti inerti, non hanno alzato un dito per aiutare Marco. Un pieno soccorso, una piena consapevolezza di quello che voleva far Antonio Ciontoli e cioè di non far sapere dello sparo. Tra la vita di Marco e il posto di lavoro del capofamiglia, hanno scelto la seconda cosa”.

Proprio al fine di salvare la sua famiglia dalle conseguenza del suo gesto e delle sue decisioni, Antonio Ciontoli ha tentato in ogni modo di rilasciare dichiarazioni che oggi potessero accentrare tutta la colpa su di lui ma i giudici non hanno ritenuto il gesto sufficiente a cambiare l’esito della sentenza.

 

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La madre di Marco Vannini, Marina, ha dichiarato tra le lacrime: “Finalmente è stato dimostrato quello che era palese fin dall’inizio. Se fosse stato soccorso subito Marco sarebbe qui. La giustizia esiste e per questo non dovete mai mollare”.

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